Gesù di Nazareth è una delle figure più influenti della storia umana. La sua esistenza e il suo messaggio, tuttavia, non riguardano solo il cristianesimo, ma si inseriscono in modo complesso anche nel panorama dell’islam e dell’ebraismo. Analizziamo quindi il ruolo che Gesù ricopre nelle tre grandi religioni abramitiche.
Indice dei contenuti
Credenza | Visione di Gesù nelle religioni abramitiche |
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Cristianesimo | È il Figlio di Dio, la seconda persona della Trinità, il Messia e il Salvatore dell’umanità. La sua crocifissione e resurrezione sono centrali. |
Islam | È un importantissimo profeta (‘Isa), nato da una vergine e considerato il Messia. Non è divino e non fu crocifisso, ma innalzato al cielo. |
Ebraismo | È una figura storica, un predicatore ebreo del I secolo. Non è il Messia né una figura divina, poiché non ha adempiuto le profezie messianiche. |
Gesù nel cristianesimo: il Figlio di Dio e Salvatore
Nel cristianesimo, Gesù è la figura centrale e più importante. Egli è il Cristo, cioè il Messia annunciato dai profeti nell’Antico Testamento. Per i cristiani è il Figlio di Dio (la seconda persona della Trinità), vero Dio e vero uomo, inviato sulla Terra per offrire salvezza all’umanità. Attraverso la sua crocifissione, Gesù si fa carico dei peccati del mondo. La sua resurrezione dopo tre giorni rappresenta la vittoria sulla morte, offrendo a chi crede in lui la speranza della vita eterna. L’ultimo episodio della sua vita terrena è l’ascensione al cielo, dove siede alla destra del Padre.
Gesù nell’islam: ‘Isa, il profeta di Allah
Nell’Islam, Gesù, noto come ‘Isa ibn Maryam (Gesù, figlio di Maria), è uno dei profeti più venerati, il penultimo prima di Maometto. Il Corano conferma la sua nascita miracolosa dalla vergine Maria (Maryam) e lo definisce il Messia (al-Masih). Tuttavia, vi sono differenze teologiche fondamentali con il cristianesimo. In primis, l’islam rifiuta categoricamente la sua natura divina: ‘Isa, come tutti i profeti, è un uomo scelto da Allah come messaggero. Inoltre, secondo il Corano, non fu crocifisso. Come si legge in fonti accademiche di studi islamici, la dottrina afferma che “a loro così parve”, ovvero che Dio protesse il suo profeta sostituendolo o facendolo apparire crocifisso, per poi elevarlo direttamente in cielo. Alla fine dei tempi, ‘Isa tornerà sulla Terra per sconfiggere il Dajjal (l’Anticristo).
Gesù nell’ebraismo: una figura storica, non il Messia
Tra le religioni abramitiche, l’ebraismo è quella che attribuisce a Gesù (Yeshua, in ebraico) il minor rilievo teologico. L’ebraismo rabbinico non lo riconosce né come Figlio di Dio né come Messia. La ragione principale è che la sua venuta non ha adempiuto le profezie messianiche fondamentali della Torah, tra cui: la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme, l’instaurazione di una pace universale e il raduno di tutto il popolo ebraico nella Terra d’Israele. Tuttavia, l’ebraismo ne riconosce l’esistenza storica come predicatore ebreo del I secolo. Esiste poi un movimento moderno, quello degli ebrei messianici, che crede che Yeshua sia il Messia promesso, pur mantenendo molte tradizioni ebraiche come la celebrazione dello Shabbat.
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Articolo aggiornato il: 13/09/2025