L’Italia è ormai conosciuta in tutto il mondo con l’appellativo di il bel Paese, ma qualcuno si è mai chiesto il perché? Le ragioni sono molteplici e sono tutte da trovare all’interno di ogni singola regione che la costituisce. Un esempio è la regione della Puglia che, con la sua tradizione e le sue storie, è una delle regioni del sud più amate dagli italiani, e non solo.
Terra ricca di folklore e mistero, la Puglia da anni attira milioni di turisti, non solo per le sue bellezze naturali e architettoniche, ma anche per le sue affascinanti leggende. Scopriamo insieme alcuni dei miti e delle leggende della Puglia, anche chiamata, il tacco d’Italia.
Le gatte masciàre di Bari: streghe e superstizioni nella città vecchia
Nella città di Bari, si narra che un tempo abbiamo vissuto le streghe, chiamate in dialetto masciàre. Secondo la leggenda era loro abitudine trasformarsi in gatti neri, ed è per questo che venivano chiamate gatte masciàre. Questo termine è anche utilizzato per appellare un arco presente nella città pugliese di Bari, in corte Cavallerizza. È un arco molto lavorato, gotico e spigoloso rispetto all’altro che è più dolce. Secondo la storia, se i cittadini avessero trovato nei suoi pressi un gatto nero, avrebbero dovuto farsi il segno della croce tre volte, e pronunciare una preghiera in modo da non finire vittime delle streghe.
Il trullo siamese di Alberobello: una storia di amore e fratellanza
I trulli di Alberobello, Patrimonio dell’UNESCO, sono delle costruzioni a forma conica che attirano ogni anno migliaia e migliaia di turisti, soprattutto per la visita di uno in particolare: il trullo siamese. Tra i miti e le leggende della Puglia, si narra che in questo trullo vi abitavano due fratelli, entrambi eredi della proprietà. Il fratello maggiore si innamorò di una donna del paese e dopo averle chiesto la mano si trasferirono all’interno del trullo, dove però vi era anche il fratello minore. Presto nasce una storia tra la donna e il fratello minore, che porta l’altro fratello a cacciarli via, data la situazione insostenibile. Il fratello minore, però, rivendica la sua eredità e quindi decide di dividere il trullo a metà: da un lato la dimora dei due amanti e dall’altra il fratello minore. È per questo motivo che, secondo la leggenda, il trullo ha due porte che accedono a due diverse aree del trullo praticamente uguali, da qui il nome trullo siamese.
La grotta Zinzulusa nel Salento: la leggenda degli stracci di pietra
Spostandoci più verso la zona del Salento Adriatico, è possibile invece imbatterci in un’ulteriore leggenda: quella della grotta Zinzulusa. Grotta che deve il nome ai zinzuli (stracci in dialetto). La storia narra che nei pressi di tale grotta abitava un barone molto ricco, non solo economicamente ma anche di avarizia, tanto da portare alla morte della moglie. Sua figlia invece, anch’essa vittima della cattiveria del padre, era sempre mal conciata, vestita da soli stracci, in dialetto si direbbe una zinzulusa. La bambina crebbe priva di amore e sentimenti, che conduceva una vita parecchio monotona. Un giorno, però, la bambina ricevette un prezioso regalo da suo padre: un vestito nuovo. Lo indossò e i suoi vecchi stracci volarono fino la cima della grotta e si trasformarono in pietra; da qui il nome di grotta Zinzulusa.
Puglia: un viaggio tra folklore, mistero e bellezza
Queste sono solo alcune delle tante storie che animano il folklore pugliese, un patrimonio di miti e leggende che si intreccia con la storia e la bellezza di questa regione. Un viaggio in Puglia non è solo un’occasione per scoprire paesaggi mozzafiato e assaporare una cucina deliziosa, ma anche per immergersi in un mondo di racconti fantastici e tradizioni secolari.
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