Il significato dei tarocchi: l’interpretazione di Jodorowsky

significato dei tarocchi

Composti da 22 trionfi o arcani maggiori e 56 arcani minori, i tarocchi sono mazzi di carte utilizzati per dare delle letture introspettive. Ma qual è il vero significato dei tarocchi? Più che strumenti per predire il futuro, sono uno specchio dell’anima. Legati alla cabala e alle arti esoteriche, i tarocchi sono mazzi di carte con una storia antichissima e un’iconografia studiata da storici dell’arte ed esperti. Il mazzo è composto da 21 trionfi e dal Matto, che formano gli arcani maggiori, e 56 carte, riconducibili a quelle da gioco, detti arcani minori.

La storia dei tarocchi: origini e influenze

L’origine dei tarocchi è ancora avvolta nel mistero. La loro culla è l’Italia del Rinascimento, in particolare le corti di Milano e Ferrara, dove nel XV secolo apparvero i primi mazzi finemente miniati, come i celebri tarocchi Visconti-Sforza. La prima attestazione scritta della loro diffusione risale a Berna nel 1367, ma solo dieci anni dopo John di Rheinfelden redige un documento in cui li descrive come un mazzo di carte a quattro semi, con re, regine, dame e marescialli.

I Trionfi di Petrarca e il loro legame con i tarocchi

Il nome “tarocchi” viene spesso associato al poemetto allegorico di Francesco Petrarca, I Trionfi. Le sei allegorie descritte nel poema – l’Amore, la Castità, la Morte, la Fama, il Tempo e l’Eternità – sono state interpretate come possibili fonti di ispirazione per le icone trionfali dei tarocchi, con corrispondenze come gli Amanti, la Temperanza, la Morte, il Giudizio, l’Eremita e il Mondo. È importante notare che i trionfi di Petrarca sono solo sei, mentre i tarocchi contano ventuno figure (più il Matto).

L’approccio di Jodorowsky al significato dei tarocchi

Diversamente dalla maggior parte degli autori che descrivono le carte singolarmente, Alejandro Jodorowsky, scrittore, drammaturgo e autore del fondamentale testo “La Via dei Tarocchi”, le descrive come un unicum, impossibile da scindere. Per lui, lo studio degli arcani inizia con la loro sequenza: ogni dettaglio si connette con le altre settantotto carte, ed è lì che si trova il vero significato dei tarocchi. Non si tratta di divinazione, ma di “tarologia”: un metodo per leggere il presente e comprendere la psicologia umana.

La visione olistica di Jodorowsky: i tarocchi come unicum

Jodorowsky, insieme a Philippe Camoin, ha dedicato anni al restauro del Tarocco di Marsiglia, cercando di recuperarne i colori e i simboli originali. Propone una lettura olistica, in cui ogni carta acquista significato in relazione alle altre. Questo approccio si discosta dalle interpretazioni tradizionali e offre una visione più complessa del loro simbolismo. Questa visione si avvicina a concetti come gli archetipi junghiani e l’inconscio collettivo, trasformando i tarocchi in uno strumento di autoanalisi.

L’interpretazione simbolica degli arcani maggiori secondo Jodorowsky

Jodorowsky guida il lettore nell’interpretazione dei simboli nascosti dietro gli arcani maggiori, offrendo diversi approcci per ogni carta e analizzandole in relazione alle altre. Questo metodo permette di superare una visione statica, aprendo a una comprensione più profonda. Di seguito, un’analisi del significato degli arcani maggiori secondo la sua interpretazione:

Il Matto: libertà e energia senza confini

Il Matto, carta senza numero, rappresenta l’energia primordiale, la libertà assoluta. È una figura in movimento, senza meta apparente, simbolo di viaggio, ricerca e origine. Incarna l’irrazionalità, il caos e una forza liberatrice, distaccata dai giudizi e dai bisogni convenzionali. La frase che lo descrive è: “Tutti i percorsi sono il mio”.

Il Mago: inizio e potenzialità

Il Mago, numero uno, simboleggia l’inizio, il punto da cui tutto emerge. Rappresenta la destrezza, la giovinezza, il talento e la potenzialità. È una figura androgina che utilizza gli elementi a suo piacimento, al confine tra luce e ombra. Il Mago incarna l’intraprendenza, l’astuzia e la velocità d’azione: “Tutto è possibile”.

La Papessa: conoscenza e pazienza

La Papessa, numero due, è associata alla dualità, alla fede, alla conoscenza, alla pazienza e alla purezza. Simbolo di matriarcato e gestazione, rappresenta la saggezza verginale e un potenziale inesplorato, un accumulo di sapere prima dell’azione.

L’Imperatrice: fertilità e creatività

L’Imperatrice, numero tre, incarna la fertilità, la creatività, la seduzione, il desiderio e l’entusiasmo. Rappresenta una transizione dalla verginità alla creatività, l’energia vitale dell’adolescenza e la bellezza in piena espansione.

L’Imperatore: stabilità e potere

L’Imperatore, numero quattro, esprime stabilità, dominazione, potere, responsabilità e razionalismo. Simbolo di solidità, leadership e paternità, rappresenta una figura consolidata nella sua autorità, ben ancorata al mondo materiale.

Il Papa: saggezza e mediazione

Il Papa, numero cinque, simboleggia la saggezza, l’ideale, la comunicazione, l’insegnamento e la fede. È un mediatore, una guida e un esempio, che stabilisce un ponte tra il mondo divino e quello terreno, tra il maestro e l’allievo.

Gli Amanti: scelta e conflitto

Gli Amanti, numero sei, rappresentano l’eros, il cuore, la scelta, il conflitto e l’unione sociale. Questa carta invita a fare ciò che si ama, a vivere pienamente la vita emotiva e a prendere una decisione che coinvolge il cuore.

Il Carro: azione e trionfo

Il Carro, numero sette, simboleggia l’azione nel mondo, l’amore, il trionfo, il viaggio e il dominio di sé. Rappresenta l’unione degli opposti e delle energie complementari per raggiungere un obiettivo concreto.

La Giustizia: equilibrio e completezza

La Giustizia, numero otto, è associata all’equilibrio, alla completezza, al valore e al giudizio imparziale. Invita a tagliare ciò che è superfluo, a valutare con lucidità e ad accettare la perfezione dell’imperfezione.

L’Eremita: solitudine e saggezza interiore

L’Eremita, numero nove, rappresenta la solitudine saggia, il lasciare andare, la terapia, la crisi e l’esperienza. Simboleggia un percorso interiore verso la conoscenza di sé, illuminando il passato per comprendere il presente.

La Ruota della Fortuna: cicli e cambiamento

La Ruota della Fortuna, numero dieci, indica la fine di un ciclo, i blocchi, gli enigmi, le soluzioni, il cambiamento e il fato. Rappresenta un cambiamento di percorso e l’attesa di nuove opportunità che dipendono dalle nostre azioni passate.

La Forza: creatività e istinto

La Forza, numero undici, apre la strada alle energie inconsce, alla creatività, alla profondità, alla comunicazione con l’animalità e all’istinto. È legata all’inizio di nuove attività in cui si deve dominare la propria energia interiore.

L’Appeso: sacrificio e attesa

L’Appeso, numero dodici, simboleggia il sacrificio, l’incapacità di scelta, la meditazione, il dono a se stessi, la profondità, il ritardo e l’attesa. Rappresenta uno stato di incubazione e di preparazione a una nuova visione del mondo.

La Morte (Il Tarocco senza Nome): trasformazione

La morte, tarocchi
La morte, tarocchi

La Morte, chiamata da Jodorowsky “Il Tarocco senza Nome” (Arcano XIII), invita a una profonda trasformazione, a una catarsi, a una purificazione dal passato. Rappresenta una rivoluzione interiore per far emergere la propria vera essenza.

La Temperanza: misura e armonia

La Temperanza, numero quattordici, è associata alla misura, all’armonia, alla circolazione energetica, alla protezione, alla prudenza, alla cura e alla moderazione. Rappresenta un equilibrio dinamico tra due forze opposte.

Il Diavolo: tentazione e istinti primordiali

Il Diavolo, numero quindici, rappresenta la tentazione, la passione, l’attaccamento, il denaro, i contratti, l’oscurità, i tabù, la paura e la creatività sfrenata. Simboleggia gli istinti primordiali e la necessità di confrontarsi con la propria ombra.

La Torre: apertura e liberazione

La Torre (o la Casa di Dio), numero sedici, porta con sé il significato di apertura, gioia, espressione, celebrazione e liberazione. Rappresenta il crollo di ciò che ci imprigiona, permettendo all’energia di fluire liberamente.

La Stella: speranza e ricerca del proprio posto

La Stella, numero diciassette, offre molteplici interpretazioni, legate alla speranza, al nutrimento, alla santificazione, alla fertilità, al talento e alla ricerca del proprio posto nel mondo. Rappresenta l’agire per il futuro e trovare la propria verità.

La Luna: intuizione e mistero

La Luna, numero diciotto, esprime la femminilità ricettiva, la maternità, l’intuizione, il sogno, il mistero, l’immaginazione e le paure inconsce. Rappresenta il mondo del subconscio e la necessità di navigare le proprie profondità.

Il Sole: consapevolezza e nuova vita

Il Sole, numero diciannove, simboleggia il calore, l’amore reciproco, la costruzione, la nuova vita, la consapevolezza, l’infanzia, il successo e l’evoluzione. Rappresenta la luce, la chiarezza e l’archetipo del padre universale.

Il Giudizio: rinascita e trascendenza

Il Giudizio, numero venti, concentra le energie emergenti e rappresenta la vocazione, la chiamata, la rinascita, la coscienza, l’unione e la trascendenza. Simboleggia la nascita di una nuova coscienza e un desiderio irresistibile di elevazione.

Il Mondo: realizzazione e completezza

Il Mondo, numero ventuno, è l’ultimo arcano e rappresenta la realizzazione totale, l’anima, la pienezza, la danza cosmica, l’eroismo e il successo. Simboleggia il completamento di un grande ciclo e una felicità duratura.

Tabella riassuntiva degli arcani maggiori

Arcano Maggiore Concetti Chiave secondo Jodorowsky
Il Matto Libertà, energia primordiale, viaggio, caos creativo
I – Il Mago Inizio, potenzialità, destrezza, scelta
II – La Papessa Conoscenza, gestazione, fede, purezza
III – L’Imperatrice Creatività, fertilità, azione, seduzione
IV – L’Imperatore Stabilità, potere, responsabilità, razionalità
V – Il Papa Saggezza, mediazione, insegnamento, fede
VI – Gli Amanti Scelta, unione, cuore, conflitto emotivo
VII – Il Carro Azione nel mondo, trionfo, dominio di sé
VIII – La Giustizia Equilibrio, perfezione, decisione, valutazione
IX – L’Eremita Solitudine, saggezza interiore, crisi, introspezione
X – La Ruota della Fortuna Cicli, cambiamento, fato, nuove opportunità
XI – La Forza Creatività, istinto, dominio dell’energia, inizio
XII – L’Appeso Attesa, sacrificio, meditazione, nuova prospettiva
XIII – L’Arcano senza Nome Trasformazione, catarsi, purificazione, rivoluzione
XIV – La Temperanza Armonia, guarigione, misura, protezione
XV – Il Diavolo Passione, istinto, attaccamento, creatività oscura
XVI – La Torre Liberazione, apertura, crollo delle maschere, gioia
XVII – La Stella Speranza, ricerca del proprio posto, fertilità
XVIII – La Luna Intuizione, mistero, subconscio, femminilità
XIX – Il Sole Successo, nuova vita, amore, consapevolezza
XX – Il Giudizio Rinascita, chiamata, vocazione, nuova coscienza
XXI – Il Mondo Realizzazione, completezza, successo, anima

Consigli pratici per iniziare con i tarocchi di Marsiglia

Avvicinarsi alla tarologia di Jodorowsky richiede un approccio diverso dalla semplice memorizzazione dei significati. Ecco alcuni consigli pratici per iniziare:

  • Studia il mazzo giusto: acquista una versione restaurata dei Tarocchi di Marsiglia, come quella di Jodorowsky e Camoin. I colori e i dettagli recuperati sono fondamentali per l’interpretazione visiva e simbolica che l’autore propone.
  • Osserva prima di interpretare: prendi una carta al giorno. Non cercare subito il suo significato. Osservala per alcuni minuti, nota i colori, i personaggi, la direzione dei loro sguardi, gli oggetti che tengono. Lascia che la carta ti “parli” a livello intuitivo.
  • Leggi il libro di riferimento: il testo “La Via dei Tarocchi” di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa è una risorsa insostituibile. Non è un semplice elenco di significati, ma un percorso che insegna un metodo. Puoi trovarlo nelle principali librerie o store online come La Feltrinelli. Prezzo di copertina: circa 15,00 €.

Immagine in evidenza per l’articolo Il significato dei tarocchi: l’interpretazione di Jodorowsky: Pixabay.com

Data di aggiornamento: 23 agosto 2025

 

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A proposito di Dana Cappiello

Classe 1991, laureata in Lingue e specializzata in Comunicazione. Ho sempre sentito l’esigenza di esprimermi, impiastricciando colori sui fogli. Quando però i pensieri hanno superato le mie maldestre capacità artistiche, ho iniziato a consumare decine di agende. Parlo molto e nel frattempo guardo serie tv e leggo libri.

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