Nel XVIII secolo, l’Illuminismo (*Aufklärung*) si diffuse anche in Germania, sebbene con un certo ritardo e con caratteristiche peculiari rispetto ai movimenti in Inghilterra e Francia. Se l’Illuminismo francese si caricò di significati politici e rivoluzionari, quello tedesco, influenzato dalla filosofia di Leibniz, si concentrò sull’analisi dei fondamenti della ragione, sviluppando un metodo che avrebbe plasmato la filosofia tedesca per i secoli a venire, fino a Immanuel Kant.
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Le caratteristiche uniche dell’Illuminismo tedesco
La ragione, per gli Illuministi tedeschi, divenne la base di un metodo di analisi razionale volto a dimostrare la legittimità e la specificità dei concetti. Questo approccio sistematico e logico differisce notevolmente da quello più empirista o politico di altri paesi europei.
Aspetto | Illuminismo Tedesco (Aufklärung) | Illuminismo Francese (Lumières) |
---|---|---|
Focus Principale | Analisi dei fondamenti della ragione (metafisica, logica) | Critica sociale e politica, lotta all’assolutismo |
Metodo | Sistematico, razionalista, accademico | Divulgativo, empirista, polemico (Encyclopédie) |
Rapporto con il potere | Generalmente non rivoluzionario, spesso collaborativo | Fortemente critico e spesso in opposizione al potere |
Gli esponenti più importanti
Christian Wolff
A dare le basi a questo metodo fu Christian Wolff, il maggiore esponente dell’Illuminismo in Germania. Nelle sue opere, caratterizzate da una costruzione sistematica, emerge un concetto di ragione che ricerca nel procedimento analitico il suo fondamento. Secondo Wolff, l’obiettivo finale della filosofia è illuminare lo spirito, affinché si possa sviluppare l’attività dell’intelletto. Nell’ambito della logica, per Wolff il principio fondamentale è da vedersi nella non-contraddizione, che non esclude l’esperienza.
Gotthold Ephraim Lessing
Una figura emblematica dell’Illuminismo tedesco è Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781), che, oltre a occuparsi di filosofia ed estetica, fu autore di importanti opere letterarie e teatrali. Fu fautore di un teatro progressista e di un’arte che non deve imitare i modelli statici del classicismo, ma riprodurre la vita e le lotte degli uomini.
Johann Wolfgang Goethe
Altra figura emblematica in ambito letterario è Johann Wolfgang Goethe (1749-1832). Dal punto di vista filosofico, fu influenzato dal materialismo ed evidenziò il carattere universale del movimento e dell’evoluzione in natura, che a suo parere è una concatenazione organica e plurale di fenomeni.
La contraddizione: Illuminismo e pensiero colonialista
Il Secolo dei Lumi è caratterizzato in Germania, come altrove, dal sorgere di idee relative al colonialismo. È significativo che, nonostante il principio fondamentale della libertà, si diffondano idee che fanno capo al pensiero di John Locke e al suo concetto di terra nullius applicato ai territori del Nuovo Mondo. Tuttavia, è altrettanto significativo il fatto che emergano anche idee liberali che promuovono l’abolizione della schiavitù. In Germania, un pioniere di questa causa fu il filosofo Anton Wilhelm Amo, il primo africano a studiare in un’università europea.
In quanto agli aspetti che legano Illuminismo e colonialismo, nelle prime opere di Kant si ritrovano riferimenti problematici, in cui egli afferma che gli africani non hanno potuto sviluppare la ragione. Diversi autori, tra cui Goethe nella sua opera Le affinità elettive, rivolgono la loro attenzione alla questione, ma ciò che emerge è più che altro il pregiudizio. Questo è un fatto che colpisce, in quanto il Secolo dei Lumi aveva tra i principali obiettivi proprio quello di eliminare ogni forma di pregiudizio.
Gli aspetti più evidenti legati al pregiudizio durante quest’epoca sono: il disprezzo nei confronti degli Africani, definiti Mohren (Mori); una visione dell’Africa come qualcosa di sconosciuto, da cui emergono diversi stereotipi; un pensiero già profondamente colonialista, che si esprime attraverso i concetti di sfruttamento, schiavitù e razza.
Articolo aggiornato il: 30/08/2025
Fonte immagine in evidenza: Wikipedia