Questo articolo approfondisce le principali caratteristiche della società etrusca e gli elementi fondamentali del loro sapere. La civiltà etrusca, fiorita tra il IX e il I secolo a.C., ha lasciato un’eredità culturale e tecnologica profonda, capace di influenzare persino i suoi conquistatori, i Romani.
Indice dei contenuti
La struttura della società etrusca
La società etrusca era dominata da famiglie aristocratiche, proprietarie di terre e miniere. I ceti popolari e i servi, esclusi dal potere, lavoravano nell’agricoltura e nell’estrazione dei metalli. Un ruolo centrale era rivestito dal clero: i sacerdoti (aruspici e auguri) interpretavano la volontà degli dei, influenzando ogni aspetto della vita pubblica e privata.
Il ruolo della donna: un’eccezione nel mondo antico
Le donne etrusche godevano di una libertà e di un rispetto impensabili per le loro contemporanee greche e romane. Questa posizione di rilievo è testimoniata da numerose fonti archeologiche.
Aspetto | La donna etrusca a confronto |
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Partecipazione alla vita pubblica | Partecipava ai banchetti sdraiata accanto al marito, assisteva a spettacoli e giochi, a differenza delle donne greche, relegate al gineceo. |
Identità personale | Possedeva un nome proprio (prenome e gentilizio) e lo trasmetteva ai figli. Nelle iscrizioni funebri compare accanto a quello del marito. |
Cultura e istruzione | Era istruita, sapeva leggere e scrivere e poteva possedere beni. I dipinti tombali la raffigurano riccamente vestita e ingioiellata. |
Il sapere degli etruschi: la “etrusca disciplina”
I Romani, pur criticando il lusso etrusco, ne ammirarono profondamente la cultura, raccogliendone l’eredità. Essi definirono “etrusca disciplina” l’insieme delle loro complesse conoscenze religiose e divinatorie, un corpus di dottrine che, come documentato da fonti autorevoli come la Treccani, era conservato in libri sacri, purtroppo andati perduti. Oggetti come il Fegato di Piacenza ci permettono di intuirne la complessità.
Religione e culto dei morti
La religione etrusca, influenzata dalla Grecia, venerava divinità come Tinia (Zeus), Uni (Era) e Menrva (Atena). Centrale era il culto dei morti: le necropoli erano città eterne per i defunti, con tombe arredate e decorate con vivaci scene di vita quotidiana. L’arte divinatoria (aruspicina ed auguria) fu un’eredità fondamentale trasmessa ai Romani.
Metallurgia e oreficeria
Il territorio etrusco era ricco di miniere, e gli Etruschi divennero maestri nella lavorazione dei metalli. Le città di Volsinii e Arezzo erano celebri per i loro bronzisti. L’amore per il lusso si esprimeva nell’oreficeria, dove perfezionarono tecniche complesse come la filigrana e la granulazione per creare gioielli di straordinaria raffinatezza.
Scrittura e ingegneria
In Etruria la scrittura era molto diffusa. L’alfabeto, derivato da quello greco, fu adattato ai suoni della lingua etrusca, che rimane in parte misteriosa. Gli Etruschi furono anche abili ingegneri idraulici, capaci di scavare cunicoli sotterranei e pozzi per la gestione delle acque, come testimoniano i ritrovamenti archeologici e i dipinti parietali, ad esempio nella Tomba dei Tori a Tarquinia.
Un popolo che, nonostante i misteri che ancora lo avvolgono, continua ad affascinarci con la sua ricca eredità culturale.
Prof. Giovanni Pellegrino