La storia del Brasile: dall’epoca precoloniale alle ultime elezioni

storia del brasile

La storia del Brasile può essere divisa in quattro fasi principali, ognuna caratterizzata da profondi cambiamenti politici, sociali ed economici.

  • Brasile precoloniale (fino al 1549);
  • Brasile colonia (1549-1822);
  • Brasile impero (1822-1889);
  • Brasile repubblica (dal 1889).

Fasi principali della storia del Brasile

Periodo Evento chiave
Precoloniale (fino al 1549) Scoperta da parte di Pedro Álvares Cabral nel 1500.
Colonia (1549-1822) Cicli economici dello zucchero e dell’oro; arrivo degli schiavi africani.
Impero (1822-1889) Indipendenza e regni di Pedro I e Pedro II; abolizione della schiavitù (1888).
Repubblica (dal 1889) República Velha, Era Vargas, dittatura militare e ritorno alla democrazia.

Il periodo precoloniale e la scoperta

La storia del Brasile inizia con la sua scoperta nel 1500 ma non fu immediatamente colonizzato dai portoghesi, più interessati all’Asia e perché in Brasile l’unico prodotto commerciabile era il pau-brasil. Quando i portoghesi sbarcarono a Porto Seguro erano convinti che il Brasile fosse un’isola. I primi nomi dati alla terra furono Terra de Vera Cruz e Terra de Santa Cruz.

La prima testimonianza è una lettera di Pero Vaz de Caminha, scrivano della flotta di Pedro Álvares Cabral, datata 22 aprile 1500. Il viaggio era partito da Lisbona e, a causa di una tempesta, arrivò fortuitamente a Porto Seguro. Nel 1534 avvenne il primo tentativo di colonizzazione attraverso le capitanias, 15 fasce di territorio distribuite a un donatário. Il sistema fu un fallimento a causa degli attacchi indigeni e della distanza dal Portogallo. Solo due prosperarono: Pernambuco e São Vicente, grazie alla canna da zucchero.

Gli indigeni che vivevano in Brasile erano circa 5 milioni. Con l’arrivo dei portoghesi, crollarono a 200.000 a causa di schiavitù, massacri e malattie importate.

Il Brasile come colonia portoghese (1549-1822)

Nel 1549 venne creato il Governo Geral. Il primo governatore fu Tomé de Sousa e la prima capitale Salvador da Bahia. Con lui arrivarono i gesuiti, che difesero gli indigeni e crearono la lingua geral, una lingua franca basata sul lessico indigeno e sulla struttura romanza. Fu vietata nel 1759, quando il Marquês de Pombal impose il portoghese.

Dato che gli indigeni non si adattavano al lavoro coatto, vennero importati schiavi africani. La loro resistenza si manifestò con la creazione dei Quilombos, comunità autonome di schiavi fuggiaschi. Il più famoso, il Quilombo dos Palmares, fu guidato da Zumbi, ucciso il 20 novembre 1695. Oggi, il 20 novembre, si celebra il dia da consciência negra.

Alla fine del Seicento iniziò la corsa all’oro di Minas Gerais. La capitale fu spostata a Rio de Janeiro e l’asse economico si spostò al Sud. Per definire i confini con i territori spagnoli, fu firmato il Trattato di Madrid del 1750. A Minas Gerais, nel 1789, avvenne la Inconfidência mineira, una rivolta contro il Portogallo. I rivoltosi furono arrestati e solo Tiradentes fu condannato a morte, diventando in seguito il primo eroe nazionale.

Il cammino verso l’indipendenza

All’inizio dell’Ottocento, il Portogallo fu invaso dalle truppe di Napoleone. Di conseguenza, la famiglia reale portoghese si trasferì in Brasile. Questo periodo (1808-1822) fu di grande sviluppo: i porti furono aperti, arrivò la stampa e vennero fondate banche e università. Nel 1815, con il Congresso di Vienna, il Brasile fu elevato a Regno, cessando di essere una colonia.

Nel 1821 D. João VI tornò in Portogallo, lasciando il figlio D. Pedro come reggente. Le Cortes portoghesi chiesero il ritorno del principe e che il Brasile tornasse colonia. D. Pedro rifiutò e il 7 settembre 1822 proclamò l’indipendenza, diventando imperatore. A differenza degli altri paesi dell’America Latina, il Brasile mantenne la monarchia e l’unità territoriale.

Il Brasile impero (1822-1889)

Pedro I, o Libertador (1822-1831)

Nel 1824 venne redatta la prima costituzione. Nel 1831, D. Pedro I abdicò in favore del figlio di cinque anni per tornare in Portogallo e combattere contro gli assolutisti.

Pedro II, o Magnánimo (1840-1889)

Il suo fu un impero di grande stabilità e prosperità. Patrono delle arti e delle scienze, promosse la modernizzazione del paese. D. Pedro II avviò anche un processo graduale di abolizione della schiavitù:

  • 1850: divieto del traffico di schiavi;
  • 1871: lei do ventre livre (libertà per i figli degli schiavi);
  • 1885: lei dos sexagenários (libertà per gli schiavi sopra i 60 anni);
  • 1888: lei áurea, firmata dalla figlia, la principessa Isabel, che abolì completamente la schiavitù.

L’abolizione della schiavitù causò il malcontento dei grandi proprietari terrieri (fazendeiros). Il 15 novembre 1889, un colpo di stato militare instaurò la repubblica.

Il Brasile repubblica (dal 1889)

A República Velha (1889-1930)

Questa fase fu guidata prima da militari e poi da un’oligarchia di proprietari terrieri. È nota come la politica del café com leite, per l’alternanza al potere degli stati di São Paulo (produttore di caffè) e Minas Gerais (produttore di latte). L’economia era basata sull’agricoltura e sull’esportazione. Il crollo della borsa di New York nel 1929 mise in crisi il sistema, portando al colpo di stato di Getúlio Vargas nel 1930.

L’Era Vargas (1930-1945)

Vargas instaurò un governo centralizzatore e autoritario. Introdusse importanti riforme sociali (Política trabalhista) ma nel 1937 diede vita alla dittatura dell’Estado Novo. Il Brasile entrò in guerra a fianco degli Alleati e nel 1945 Vargas fu deposto dai militari.

Dalla democrazia alla dittatura militare (1946-1985)

Vargas tornò al potere democraticamente nel 1951, ma si suicidò nel 1954. Seguì un periodo di sviluppo, con la costruzione di Brasilia (1956-1960). In un clima di Guerra Fredda e instabilità economica, il 31 marzo 1964 un colpo di stato militare, appoggiato dagli USA, instaurò una dittatura che durò fino al 1985. Fu un periodo di repressione, censura e tortura.

Il ritorno alla democrazia e la storia recente

Dopo un graduale ritorno alla democrazia, nel 1989 si tennero le prime elezioni dirette. Gli anni successivi furono segnati da crisi economiche, impeachment (Fernando Collor nel 1992, Dilma Rousseff nel 2016) e scandali di corruzione. I presidenti Fernando Henrique Cardoso, Lula da Silva e Jair Bolsonaro hanno caratterizzato la storia più recente del paese.

Altre informazioni e curiosità sulla storia del Brasile

Chi ha scoperto il Brasile?

Il Brasile fu ufficialmente “scoperto” il 22 aprile 1500 dal navigatore portoghese Pedro Álvares Cabral. Tuttavia, il territorio era già abitato da milioni di indigeni. La scoperta avvenne per caso, durante una spedizione diretta in India.

Perché in Brasile si parla portoghese?

Si parla portoghese perché il Brasile fu una colonia del Portogallo per oltre tre secoli, dal 1500 al 1822. Durante questo periodo, la lingua, la cultura e le istituzioni portoghesi furono imposte. A differenza delle colonie spagnole, che si frammentarono, il Brasile mantenne l’unità territoriale e linguistica.

Quando il Brasile è diventato indipendente?

Il Brasile ha dichiarato la sua indipendenza dal Portogallo il 7 settembre 1822. L’indipendenza fu proclamata dal principe reggente D. Pedro, che divenne il primo imperatore del Brasile con il nome di Pedro I.

Chi è stato il primo presidente del Brasile?

Il primo presidente del Brasile, dopo la proclamazione della repubblica nel 1889, fu il maresciallo Deodoro da Fonseca, che guidò il colpo di stato militare che pose fine all’impero di Pedro II.

Articolo aggiornato il: 29/08/2025

 

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