Gli Etruschi possono essere considerati i nostri più vecchi antenati e la loro fase più antica è attestata attorno al IX secolo a.C. e, avendo poche fonti storiografiche e anche incerte, la teoria sulle origini degli etruschi risulta essere estremamente controversa.
- LE ORIGINI DEGLI ETRUSCHI: UNA TEORIA CONTROVERSA
Le tesi sulle origini degli etruschi possono suddividersi in due grandi filoni: l’origine orientale e l’origine autoctona. Abbiamo anche un terzo filone, la cui teoria fu basata dallo storico Tito Livio, che si basa sull’origine settentrionale degli etruschi.
Ma da dove scaturisce questa controversia che riguarda la teoria sulle origini degli etruschi? Si pensa che nella storiografia greca antica l’origine degli Etruschi fu in un certo senso “mistificata” e quindi ellenizzata per scopi di natura politica e che non vadano quindi considerate. Studi più recenti hanno riflettuto anche su quella che è la lingua di questa popolazione, che non risulta essere per niente affine alle lingue della Lidia (luogo da cui, secondo la teoria dell’origine orientale, provenivano gli etruschi). D’altra parte, studi antropologia fisica e di genetica hanno affermato, grazie all’analisi del DNA, l’autoctonia degli Etruschi.
Andremo ora a vedere le teorie principali, già accennate, per quanto riguarda le origini degli Etruschi.
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- FILONE DELL’ORIGINE ORIENTALE
La prima tesi sull’origine degli Etruschi di questo filone fu formulata dallo storico greco Ellanico di Lesbo, in un periodo di alleanza tra gli Etruschi e gli Ateniesi e quindi ci fu questo tentativo di “dimostrazione” dell’origine greca degli Etruschi, secondo la cui teoria proverrebbero dalla Tessaglia, perché appariva utile legittimare agli occhi dei cittadini ateniesi il rapporto di amicizia di recente instaurato con una popolazione così lontana dal punto di vista geografico e culturale. Per tali ragioni storiche l’inedita tesi di Ellanico sull’origine pelasgica degli Etruschi deve essere guardata con sospetto.
La seconda tesi di questo filone per quanto riguarda l’origine degli Etruschi è riferita allo storico greco Erodoto, il quale riteneva che gli etruschi provenissero dalla Lidia, e in seguito ad una carestia una parte della popolazione rimase nella patria, mentre un’altra parte migrò via nave verso quella che è l’attuale Italia. Le falle di questa teoria sono diverse però: innanzitutto c’è chi ritiene che la teoria di Erodoto si sia diffusa semplicemente per la notorietà dello storico e che questa teoria sull’origine degli Etruschi manchi di fonti, molte delle quali risultano essere errate, dato che non c’è alcun tipo di vicinanza tra Etruschi e Lidi, né linguistica né culturale.
- FILONE DELL’ORIGINE AUTOCTONA
La tesi di questo filone, per quanto riguarda le origini degli Etruschi, si riferisce ad un’origine di tipo autoctona e quindi non migratoria. Questa teoria nasce proprio dalla contrapposizione dello storico Dionigi di Alicarnasso alla teoria di Erodoto sulla provenienza dalla Lidia. Infatti, gli Etruschi non chiamano sé stessi né Tirreni, secondo l’etnonimo attribuito dai Greci, né Etruschi o Tusci, nomi con i quali sono definiti dai Romani, ma Rasenna, nome che essi fanno derivare da un loro eroe eponimo.
- FILONE DELL’ORIGINE SETTENTRIONALE
Secondo la teoria settentrionale, le origini degli Etruschi provengono da una popolazione che era stanziata in quello che oggi è il Trentino – Alto Adige, ovvero i Reti. Abbiamo infatti la somiglianza del nome dei Reti con quello dei Rasenna (nome con il quale, secondo Dionigi di Alicarnasso, gli Etruschi definivano sé stessi). Sulla base di questo, molti storici hanno seguito questa teoria, che però ribalta la classica teoria latina, secondo la quale gli Etruschi non migrarono da Nord verso Sud, ma viceversa. Secondo questa teoria sull’origine degli etruschi, infatti, questi ultimi discendono dai Reti e non viceversa.
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Come abbiamo visto, quindi, le teorie sulle origini degli etruschi, così come quelle sulal loro religione, non sono per niente pacifiche tra di loro, spesso arrivando a scontrarsi. Hanno però una cosa in comune: il fascino storiografico che anche la teoria più stravagante può avere.
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