L’espansione delle poleis greche nel mediterraneo

L’espansione delle poleis greche nel mediterraneo

La colonizzazione greca: cause, sviluppo e conseguenze nel Mediterraneo

La seconda colonizzazione greca: un’espansione tra VIII e VII secolo a.C.

Tra l’VIII e il VII secolo a.C., le poleis greche furono protagoniste di un grande movimento di espansione che diffuse la civiltà greca nel bacino del Mediterraneo, dall’Occidente fino alla Spagna e alla Francia meridionale, e in Oriente fino al Mar Nero. Questa fase, nota come seconda colonizzazione, fu molto più ampia e strutturata della prima (XI-X secolo a.C.), che aveva riguardato principalmente le coste dell’Asia Minore. La seconda ondata portò alla fondazione di circa 150 nuove poleis, delle vere e proprie città-stato chiamate apoikiai, che ridisegnarono la mappa politica e culturale del mondo antico.

Il processo di fondazione di una colonia: il ruolo dell’ecista

La fondazione di una colonia greca seguiva un preciso rituale. La spedizione era guidata da un ecista (oikistes), ovvero un fondatore, solitamente un aristocratico incaricato dalla città-madre (la metropoli). Prima di partire, era prassi consultare l’oracolo di Delfi per ottenere il favore divino. Una volta scelto il sito, spesso in luoghi fertili e con accesso al mare, l’ecista provvedeva a distribuire la terra ai coloni, di solito in parti uguali, e a fondare i santuari, stabilendo così il cuore religioso e civile della nuova comunità. Egli diventava il vero padre della nuova polis, che dopo la sua morte gli avrebbe tributato un culto eroico. L’incontro con le popolazioni indigene non fu sempre pacifico e spesso portò a scontri violenti, sebbene in molti casi si instaurarono rapporti di convivenza e di integrazione culturale.

Le cause della colonizzazione greca: fame di terra e conflitti politici

Cosa spinse migliaia di Greci a intraprendere un’avventura così pericolosa? Le ragioni furono molteplici e complesse. La principale fu una situazione di squilibrio tra popolazione e risorse, dovuta a una forte crescita demografica che causò una condizione di sovrappopolazione e fame di terre (stenochoria). Questo problema era aggravato da una distribuzione iniqua della proprietà terriera, concentrata nelle mani di poche famiglie aristocratiche. Infine, una forte instabilità politica (stasis), causata sia dai conflitti tra il popolo e l’aristocrazia sia da violente lotte interne alle stesse famiglie aristocratiche, spingeva i perdenti a cercare fortuna altrove, fondando una nuova comunità.

Colonie greche e fenicie a confronto: due modelli di espansione

La colonizzazione greca fu molto diversa da quella dei Fenici, che pure tracciarono le rotte del Mediterraneo. Ai Fenici interessava il commercio marittimo, quindi le loro colonie erano principalmente scali commerciali e punti d’appoggio, detti empori. Un esempio è Cartagine, che in lingua fenicia significa “città nuova”. Al contrario, i Greci cercavano terre da coltivare e spostavano una quota rilevante della popolazione nella nuova città, che era un centro permanente di popolamento abitato da contadini e artigiani. Soprattutto, le colonie greche nascevano come città-stato indipendenti dalla madrepatria, pur mantenendo con essa forti legami culturali, religiosi e linguistici. La metropoli e la colonia non avevano un rapporto di dipendenza, ma di forte interazione reciproca.

Le profonde conseguenze della colonizzazione greca

Le conseguenze della colonizzazione greca furono enormi, non solo per la Grecia ma per l’intero Mediterraneo. Economicamente, diede un grande impulso alla produzione artigianale, agli scambi commerciali e alla navigazione, favorendo la diffusione della moneta. Politicamente, esportò il modello della polis e delle sue istituzioni, influenzando lo sviluppo di idee di autogoverno e comunità di cittadini. Le innovazioni non viaggiavano solo dal “centro” alla “periferia”, ma rimbalzavano da un capo all’altro di un mondo greco ormai interconnesso.

La nascita della Magna Grecia in Italia meridionale e Sicilia

Un esempio emblematico di questo successo è la Magna Grecia. Circa un terzo delle nuove poleis venne fondato nell’Italia meridionale e in Sicilia. La prima colonia greca in quest’area fu Pithecusa (oggi Ischia), mentre la più settentrionale era Cuma, punto di contatto con gli Etruschi. Città come Taranto, Crotone, Reggio Calabria, Siracusa, Agrigento, Napoli (Neapolis), Messina e Catania divennero centri culturali ed economici fiorentissimi, rivaleggiando e talvolta superando le loro stesse città-madri.

La rivoluzione dell’alfabeto e la diffusione della cultura

Un’altra importantissima conseguenza fu l’introduzione della scrittura alfabetica. Fu proprio lungo le rotte mediterranee che i Greci appresero l’alfabeto fenicio, apportando un’innovazione decisiva: l’introduzione delle vocali. Ne derivò un alfabeto fonetico, semplice da imparare, che si diffuse rapidamente e fece dei Greci un popolo altamente alfabetizzato, con un livello di diffusione della scrittura che non sarebbe più stato eguagliato fino all’età moderna. Questo fu fondamentale per la fioritura della letteratura, della filosofia e della democrazia.

In conclusione, per mezzo della colonizzazione i Greci non si limitarono a fondare città, ma esportarono un modello culturale e politico, quello della polis, che plasmò in modo indelebile la storia del Mediterraneo.

Prof. Giovanni Pellegrino

 

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