La cerimonia del tè cinese, o Gong fu cha, è un’arte antica che celebra l’armonia, il rispetto e l’attenzione al momento presente. Molti conoscono la sua controparte giapponese, ma è fondamentale sapere che il rito del tè ha le sue radici profonde in Cina. Non si tratta solo di preparare una bevanda, ma di un complesso rituale che riflette la filosofia e la cultura cinese, un modo per coltivare la consapevolezza in un mondo frenetico.
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Cinese vs. Giapponese: le differenze chiave
Sebbene entrambe le cerimonie derivino dalla stessa radice storica, hanno sviluppato filosofie e pratiche distinte.
| Cerimonia del tè cinese vs. giapponese: le differenze chiave | Cerimonia giapponese (Cha no yu) |
|---|---|
| Scopo: esaltare l’aroma e il gusto del tè attraverso infusioni multiple. L’attenzione è sul tè stesso. | Scopo: raggiungere l’armonia e la pace interiore attraverso un rituale altamente codificato. L’attenzione è sul processo. |
| Tè utilizzato: principalmente foglie intere di tè Oolong o Pu’er. | Tè utilizzato: tè verde in polvere (Matcha), sbattuto con un frullino di bambù. |
| Filosofia: flessibile e conviviale, legata al Taoismo (flusso, naturalezza) e al Confucianesimo (ospitalità). | Filosofia: rigorosa e meditativa, legata al Buddismo Zen (semplicità, consapevolezza). |
Il Gong fu cha: significato e filosofia
La cerimonia del tè cinese, conosciuta come Gong fu cha, ebbe origine nelle province del Fujian e del Guangdong. In questo contesto, il termine cha significa tè, mentre gongfu si riferisce a qualcosa svolto con abilità, cura e attenzione. Questo evidenzia l’importanza della dedizione nella preparazione. Il tè diventa un simbolo di arte e contemplazione, ponendo l’accento sull’equilibrio tra gli elementi (acqua, calore, foglie) e sull’esperienza sensoriale.
Storia della cerimonia del tè in Cina
La storia del tè è antichissima. Una leggenda popolare la lega all’imperatore Shennong (circa 2737 a.C.), che scoprì la bevanda per caso quando alcune foglie di tè selvatico caddero nella sua tazza d’acqua calda. Storicamente, la pratica del tè come rituale è documentata a partire dalla dinastia Tang (618-907 d.C.), quando i monaci buddisti lo usavano per favorire la meditazione. Fu in questo periodo che il monaco Lu Yu scrisse “Il Canone del tè“, il primo trattato al mondo su questa bevanda, codificandone la preparazione e trasformandola in un’arte spirituale.
Gli strumenti essenziali del Gong fu cha
La cerimonia cinese utilizza una serie di strumenti specifici, ognuno con una funzione precisa, spesso esposti in collezioni d’arte come quelle del British Museum.
- Teiera (Yixing o Gaiwan): piccole teiere in argilla porosa di Yixing, che assorbono gli aromi del tè, o la Gaiwan, una tazza con coperchio versatile e neutra.
- Vassoio per il tè (Cha Pan): un vassoio, spesso in bambù o legno, con una griglia per raccogliere l’acqua versata durante il risciacquo degli strumenti e delle foglie.
- Brocca (Cha Hai): una piccola brocca in cui si versa il tè infuso prima di servirlo, per garantire che ogni tazza abbia la stessa intensità.
- Tazzine da degustazione: piccole e basse, per apprezzare al meglio il colore, l’aroma e il sapore del tè.
Altre varianti della cerimonia del tè cinese
Oltre al Gong fu cha, esistono altre forme cerimoniali. La cerimonia Wu-wo ha un approccio più meditativo, simile a quella giapponese, e promuove un senso di uguaglianza tra i partecipanti. La cerimonia Pin cha, invece, si concentra sulla degustazione critica e sulla valutazione della qualità del tè, esaltandone le caratteristiche come si farebbe con un vino pregiato.
Quando si celebra: ospitalità e rituali familiari
La cerimonia del tè è profondamente radicata nella cultura dell’ospitalità cinese. Offrire il tè è un segno di rispetto, specialmente dai più giovani verso i più anziani. Assume un ruolo cruciale durante i matrimoni, dove gli sposi servono il tè ai genitori come segno di gratitudine e unione tra le famiglie. In ogni occasione, condividere il tè diventa un rituale che rafforza i legami e perpetua le tradizioni.
Immagine in evidenza: Pixabay
Articolo aggiornato il: 28/09/2025

