Noppera-bō: il monaco senza volto

Noppera-bō: il monaco senza volto

Il Noppera-bō è uno yōkai del folklore giapponese noto per il suo aspetto umano ma completamente privo di volto, una figura inquietante al centro di numerose leggende.

Chi è il Noppera-bō e come si manifesta

Il Noppera-bō (野箆坊, “monaco senza volto”) è una creatura della mitologia giapponese che appare con normali sembianze umane, per poi rivelare un viso liscio come un uovo, privo di occhi, naso e bocca. Il riferimento ai monaci nel nome è dovuto al loro aspetto spesso rappresentato con il capo rasato, tipico dei monaci buddhisti. Questi spiriti sono quasi sempre innocui; il loro unico scopo è provocare un profondo spavento psicologico. Si integrano perfettamente nella società, spesso assumendo l’aspetto di una persona familiare alla vittima, per poi cancellare i propri tratti facciali al momento opportuno. Prediligono luoghi isolati e notturni e, talvolta, agiscono in gruppo: un primo Noppera-bō spaventa la vittima, che fugge solo per imbattersi in un’altra persona (un amico, un parente o un passante) che si rivela essere un altro Noppera-bō, amplificando il terrore.

Noppera-bō o mujina? facciamo chiarezza

Spesso il Noppera-bō viene erroneamente chiamato *mujina*. Questa confusione è stata diffusa in Occidente dallo scrittore Lafcadio Hearn, che intitolò una delle sue storie più famose proprio “Mujina”. Nel folklore giapponese, tuttavia, i due termini indicano creature diverse. Il *mujina* è un antico nome per il tasso giapponese, uno spirito mutaforma simile al tanuki, capace di assumere sembianze umane per ingannare o burlarsi delle persone. Il Noppera-bō, invece, non è un animale mutaforma.

Noppera-bō vs mujina: le differenze chiave Descrizione
Natura Il Noppera-bō è uno yōkai con aspetto umanoide; il mujina è uno spirito animale (tasso) mutaforma.
Abilità Il Noppera-bō può solo cancellare i tratti del volto; il mujina può trasformare il suo intero corpo.
Scopo Il Noppera-bō mira a terrorizzare; il mujina è più un burlone o un ingannatore.

Le leggende più famose sul monaco senza volto

Esistono numerose storie che vedono protagonista questo yōkai, catalogate in raccolte come quelle della National Diet Library of Japan. Le due più celebri sono:

Il pescatore e il lago delle carpe koi

Questa leggenda narra di un pescatore pigro che, contro il parere della moglie, decide di pescare nel sacro stagno di carpe koi del palazzo imperiale di Heian-kyō. Lì, una bellissima giovane donna lo supplica di non farlo, ma lui la ignora. Per punirlo, la donna si passa le mani sul viso, cancellandolo e rivelandosi come un Noppera-bō. Il pescatore fugge terrorizzato a casa e, mentre racconta l’accaduto alla moglie, lei lo rimprovera per poi cancellare a sua volta il proprio volto, svelando di essere la stessa creatura.

Il “Mujina” della strada di Akasaka di Lafcadio Hearn

Questa è la storia più famosa in Occidente, contenuta nella celebre raccolta Kwaidan: Stories and Studies of Strange Things (consultabile in lingua originale su Project Gutenberg). Un mercante, percorrendo di notte la strada di Akasaka, vede una giovane donna piangere. Preoccupato, si avvicina per offrirle aiuto. Quando lei si volta, l’uomo scopre con orrore che ha un viso completamente liscio. Fugge disperato fino a un chiosco di soba e racconta ansimando al proprietario ciò che ha visto. Il venditore, con calma, gli chiede: “Era una cosa così?”, mentre si accarezza il viso, che diventa anch’esso liscio e vuoto.

Immagine di copertina: Pixabay

Articolo aggiornato il: 27/09/2025

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A proposito di Sara Napolitano

Ciao! Sono Sara, studentessa iscritta al terzo anno del corso di laurea Lingue e Culture Comparate presso l'università "L'Orientale" di Napoli. Studio inglese e giapponese (strizzando un po' di più l'occhio all'estremo Est del mondo). Le mie passioni ruotano attorno ad anime, manga, libri, musica, sport, ma anche natura e animali! Da sempre un'irriducibile curiosa.

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