La Divina Commedia, capolavoro immortale di Dante Alighieri, non è soltanto un poema allegorico e teologico: essa rappresenta un monumento alla precisione matematica e alla simbologia numerica. Ogni elemento dell’opera – dai versi alla struttura complessiva – è intriso di significati profondi, con i numeri a fare da chiave interpretativa. Questa complessità riflette non solo la cultura del tempo, che attribuiva al numero un valore mistico e filosofico, ma anche il genio dell’Alighieri, capace di intrecciare arte e scienza in un equilibrio sublime.
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L’importanza dei numeri nel pensiero medievale
Nel Medioevo, la numerologia aveva un ruolo fondamentale nella comprensione dell’universo. Il numero era considerato l’espressione della perfezione divina, un linguaggio con cui Dio aveva plasmato il creato. Come approfondito da studi specifici raccolti anche nell’Enciclopedia Dantesca Treccani, l’eredità pitagorica, attraverso la mediazione della cultura cristiana, aveva conferito ai numeri una dimensione sacrale: ogni cifra assumeva un significato simbolico, divenendo strumento per interpretare l’ordine cosmico. Dante, uomo del suo tempo e al contempo visionario, adotta questa concezione e la trasforma in un principio strutturale e poetico della Commedia.
La struttura numerica della Divina Commedia
Il numero tre, emblema della Trinità, domina la struttura dell’opera. La Divina Commedia è divisa in tre cantiche – Inferno, Purgatorio e Paradiso – ciascuna composta da 33 canti, con l’aggiunta di un proemio nell’Inferno che porta il totale a 100, cifra simbolo della perfezione divina (10 al quadrato). Anche la metrica rispetta questa triadicità: il poema è scritto in terzine, con rime concatenate secondo lo schema ABA BCB CDC, riflesso della continuità e dell’armonia del piano divino.
L’attenzione di Dante alla struttura numerica non si limita alla divisione macroscopica. La scelta stessa dei numeri che ricorrono nell’opera è tutt’altro che casuale. Il sette, simbolo della totalità spirituale e terrena – dato dall’unione del tre, cifra dello spirito, e del quattro, cifra del mondo materiale – è un altro elemento fondamentale.
La simbologia dei numeri chiave nella commedia | |
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Uno | Rappresenta l’unità e l’unicità di Dio, il principio primo e la perfezione assoluta. |
Tre | È il numero della santissima Trinità, il pilastro spirituale e strutturale di tutta l’opera. |
Sette | Simboleggia la completezza umana (3 spirito + 4 materia). Ricorre nei vizi capitali e nei gironi del Purgatorio. |
Nove | È il numero di Beatrice e del miracolo (3×3). Struttura i cerchi infernali e i cieli angelici. |
Dieci | Indica la perfezione e la fine di un ciclo. Ogni regno è composto da 10 parti complessive. |
L’architettura numerica dei tre regni
Il simbolismo dei numeri nell’Inferno
L’Inferno è il regno della dannazione, ma anche qui la numerologia delinea il senso di ordine della giustizia divina. La voragine infernale, preceduta dalla selva oscura, è suddivisa in nove cerchi, un multiplo di tre, a rappresentare la completa corruzione dell’anima. I peccati sono suddivisi in tre grandi categorie: incontinenti, violenti e fraudolenti. Il contrappasso, principio che governa le pene, si rifà a una logica precisa. L’ossessione per il numero tre è evidente già nel primo canto, con le tre fiere: lonza, leone e lupa.
Numeri e redenzione: il Purgatorio
Il Purgatorio è un luogo di speranza e ascesa. La montagna è suddivisa in sette gironi, che rappresentano un percorso di purificazione dai sette peccati capitali. Il sette simboleggia qui l’armonia tra grazia divina e sforzo umano. L’ascesa richiama i sette doni dello Spirito Santo e le sette virtù, opposte ai vizi. Includendo antipurgatorio, spiaggia e paradiso terrestre, il regno raggiunge il numero perfetto: il dieci.
La perfezione divina nel Paradiso
Nel Paradiso la numerologia raggiunge la sua più alta espressione. Il numero nove, multiplo di tre, domina la struttura celeste: i nove cieli concentrici rappresentano i gradi di beatitudine, culminanti nell’Empireo. La luce si manifesta in un crescendo simbolico verso la visione finale della Trinità. L’Empireo stesso, luogo oltre il tempo e lo spazio, è una rosa candida in cui i beati sono disposti secondo una perfezione geometrica che riflette l’armonia universale, richiamando il simbolo del cerchio.
Numerologia dantesca: tra matematica e poesia
Dante non si limita al simbolismo, ma integra veri e propri concetti matematici. Un esempio è la quadratura del cerchio, citata nel canto finale del Paradiso per descrivere l’impossibilità umana di comprendere il mistero dell’Incarnazione: «Qual è ‘l geomètra che tutto s’affige per misurar lo cerchio, e non ritrova…». Un altro riferimento è alla leggenda della scacchiera: per descrivere il numero incalcolabile degli angeli, Dante usa un procedimento simile alla crescita esponenziale dei chicchi di riso, introducendo il verbo “immillarsi”. Attraverso questi numeri, Dante ci conduce in un viaggio spirituale, unendo in modo sublime arte, fede e razionalità.
Fonte immagine per l’articolo sulla numerologia dantesca e sui numeri nella Divina Commedia: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 10/09/2025