Bartolomeo Ammannati: le 5 opere che definiscono il manierismo a Firenze

Opere di Bartolomeo Ammannati: 3 da scoprire

Bartolomeo Ammannati (1511-1592) è stato uno scultore e architetto fiorentino, figura chiave del Manierismo. Artista eclettico, profondamente influenzato dalla potenza delle opere di Michelangelo, ha lasciato un’impronta indelebile nel tessuto urbano di Firenze e Roma. Dopo aver collaborato con maestri come Jacopo Sansovino e Giorgio Vasari, nel 1555 entrò al servizio di Cosimo I de’ Medici, diventando l’architetto di fiducia della corte e realizzando alcune delle sue opere più celebri.

Le opere di Bartolomeo Ammannati a Firenze

Opera Contributo principale di Ammannati
Palazzo Pitti Progettazione del maestoso cortile interno e ampliamento del corpo centrale del palazzo
Giardino di Boboli Sistemazione del giardino e creazione della Grotta Grande (o del Buontalenti)
Ponte Santa Trinita Progettazione delle tre arcate ellittiche, un capolavoro di ingegneria ed eleganza
Fontana del Nettuno Realizzazione della colossale statua in marmo del Nettuno (“il Biancone”)
Villa Medici (Roma) Trasformazione della facciata sul giardino in un museo a cielo aperto di antichità romane

1. L’ampliamento di Palazzo Pitti

Palazzo Pitti è il simbolo della potenza medicea, e Ammannati ne fu l’artefice principale. Dopo che Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I, acquistò l’edificio incompiuto, affidò ad Ammannati il compito di trasformarlo in una reggia degna del Granducato. L’architetto non solo ampliò la facciata, ma progettò soprattutto il grandioso cortile interno a bugnato rustico, un capolavoro che crea un dialogo armonioso tra architettura e la natura del nascente Giardino di Boboli.

2. Il cortile e le grotte del Giardino di Boboli

Alle spalle di Palazzo Pitti, Ammannati contribuì a plasmare il Giardino di Boboli, che divenne il modello per le regge di tutta Europa. Dopo la morte del primo architetto, Niccolò Tribolo, Ammannati ne proseguì i lavori, popolandolo di statue e fontane e progettando la celebre Grotta Grande (poi completata da Buontalenti). Il suo intervento fu fondamentale per creare quel connubio tra arte e natura che rende Boboli un museo a cielo aperto, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2013.

3. Il Ponte Santa Trinita

Considerato uno dei ponti più belli ed eleganti del Rinascimento, il Ponte Santa Trinita è un capolavoro di ingegneria e stile. Ammannati lo progettò su probabile suggerimento di Michelangelo, introducendo una soluzione rivoluzionaria: tre arcate con una curva ellittica molto ribassata (“a catenaria”), che conferiscono alla struttura una leggerezza e uno slancio senza precedenti. Distrutto dai tedeschi nel 1944, il ponte è stato ricostruito “dov’era e com’era”, utilizzando le pietre originali recuperate dall’Arno.

4. La Fontana del Nettuno

La Fontana del Nettuno, soprannominata dai fiorentini “il Biancone”, domina Piazza della Signoria. Ammannati vinse il concorso per la sua realizzazione, scolpendo personalmente la colossale statua centrale del dio del mare in marmo di Carrara. Il Nettuno ha le fattezze di Cosimo I de’ Medici, un’allegoria del dominio marittimo di Firenze. La vasca ottagonale e le figure mitologiche in bronzo che la circondano, realizzate da collaboratori come il Giambologna, sono splendidi esempi del Manierismo fiorentino.

5. La facciata interna di Villa Medici a Roma

Anche se la sua fama è legata a Firenze, Ammannati lasciò un segno importante anche a Roma. Su commissione di Ferdinando de’ Medici, trasformò la facciata interna di Villa Medici, che si affaccia sul giardino. Anziché una parete chiusa, la concepì come una sorta di museo all’aperto, incastonando nell’intonaco bassorilievi e sculture provenienti da collezioni di antichità romane. Come documentato dall’Accademia di Francia a Roma, che oggi ha sede nella villa, questa soluzione innovativa creò un precedente per l’esposizione di opere d’arte antiche.


Articolo aggiornato il: 30/09/2025

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