Vladimir Tatlin (nato il 28 dicembre 1885 e morto il 31 maggio 1953) è stato un pittore, scultore e architetto russo, figura chiave dell’avanguardia russa e uno dei principali esponenti del Costruttivismo. La sua opera, profondamente influenzata dalla Rivoluzione russa, ha segnato una rottura radicale con l’arte tradizionale, proponendo un’arte al servizio della società e della costruzione di un nuovo mondo.
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Vladimir Tatlin: un pioniere del costruttivismo russo
La rottura con la tradizione e l’arte al servizio della società
Tatlin aderì al Costruttivismo, un movimento artistico che, come definito da autorevoli istituzioni come il MoMA di New York, rifiutava l’idea dell’arte autonoma in favore di un’arte intesa come pratica con precisi scopi sociali. Il movimento considerava l’arte tradizionale superata e proponeva una nuova estetica basata sull’utilizzo di materiali industriali e sulla creazione di opere funzionali e utili alla società. Le creazioni di Tatlin, realizzate con materiali da costruzione come metallo, vetro e legno, divennero il simbolo della rivoluzione e della volontà di costruire un futuro radicalmente diverso.
Il rapporto con Malevič e le avanguardie russe
Inizialmente, Tatlin collaborò con Kasimir Malevič, figura centrale del Suprematismo, un’altra corrente dell’avanguardia russa. Nonostante l’organizzazione di una mostra congiunta, le divergenze artistiche e ideologiche tra i due portarono a una separazione. Tatlin e Malevič finirono per esporre le loro opere in sezioni diverse, una rottura che testimonia la complessità e la vivacità del panorama artistico russo dell’epoca, diviso tra la funzionalità sociale del Costruttivismo e la purezza spirituale del Suprematismo.
Le opere di Vladimir Tatlin: analisi e significato delle più importanti
Vladimir Tatlin, con la sua visione radicale e innovativa, ha creato opere che hanno lasciato un’impronta significativa nella storia dell’arte. Di seguito, analizziamo tre delle sue creazioni più importanti, che ben rappresentano il suo approccio artistico e la sua adesione al Costruttivismo.
| Opera | Caratteristica chiave |
|---|---|
| Monumento alla terza internazionale (1919-20) | Simbolo utopico dell’architettura costruttivista e del progresso rivoluzionario |
| Il marinaio (autoritratto, 1911) | Esplorazione delle forme con forti influenze cubiste e iconografiche |
| Ritratto di donna (1913) | Scomposizione geometrica della figura che anticipa il passaggio al costruttivismo |
Il monumento alla terza internazionale: un’utopia architettonica

Tra le numerose opere di Vladimir Tatlin, il Monumento alla Terza Internazionale (1919-1920), noto anche come “Torre di Tatlin”, è senza dubbio la più celebre. Concepita come una “torre proletaria“, l’opera doveva essere una gigantesca struttura in acciaio e vetro, alta 400 metri, che avrebbe ospitato una stazione radio, sale riunioni e uffici per il governo sovietico. La sua forma a spirale, simbolo dell’evoluzione e del progresso, era pensata per superare in altezza la Torre Eiffel. Il progetto prevedeva che la base della torre ruotasse di un grado ogni 24 ore, mentre un cilindro sovrastante avrebbe compiuto una rotazione completa una volta al mese. Un ulteriore livello superiore, a forma di piramide, avrebbe ruotato una volta al giorno. Al di sotto di questi elementi rotanti, era prevista una cupola, e l’intera struttura sarebbe stata sostenuta da un meccanismo inserito in due gabbie diagonali esterne. Sebbene il Monumento alla Terza Internazionale non sia mai stato realizzato a causa della mancanza di materiali e delle difficoltà tecniche, il suo modello in scala ridotta è diventato un’icona del Costruttivismo e un potente simbolo dell’utopia rivoluzionaria.
Il marinaio: autoritratto e influenze cubiste

Il Marinaio (1911) è un autoritratto di Vladimir Tatlin, che durante la sua giovinezza aveva lavorato come marinaio, compiendo numerosi viaggi. In quest’opera, l’artista raffigura se stesso in un contesto semplificato, concentrandosi sull’espressività delle forme e utilizzando colori forti per creare un senso di movimento. L’influenza del Cubismo è evidente nella scomposizione geometrica della figura e nella rappresentazione simultanea di diversi punti di vista. Il Marinaio testimonia l’interesse di Tatlin per le avanguardie europee e la sua capacità di rielaborarle in modo personale.
Ritratto di donna: la scomposizione geometrica della forma

Ritratto di donna (1913) è un’altra opera di Vladimir Tatlin che mostra l’influenza del Cubismo. Il dipinto raffigura una figura femminile scomposta in forme geometriche, con il volto e il corpo frammentati in piani diversi. Per creare un senso di profondità, l’artista utilizza colori come l’ocra, il marrone e il grigio, mentre le linee oblique conferiscono dinamismo alla composizione. La tecnica del chiaroscuro contribuisce a creare un effetto tridimensionale.
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