Poesia elegiaca tibulliana: amore, campagna e stile nel Corpus Tibullianum

Poesia elegiaca, Tibullo e il Corpus Tibullianum

La poesia elegiaca tibulliana nasce nella cosiddetta età augustea, un periodo che vide come protagonista, dopo la morte di Cesare, il suo pronipote Gaio Ottavio. Quest’ultimo, meglio conosciuto come Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, costituì il secondo triunvirato assieme a Marco Antonio e Marco Emilio Lepido. È proprio in questa fase storica che, grazie a figure come Mecenate, consigliere del principe, si formarono circoli letterari che radunavano i migliori scrittori del tempo e nuovi poeti attratti da questa vibrante realtà culturale.

Cos’è la poesia elegiaca augustea?

La poesia elegiaca permetteva ai suoi poeti di assumere una posizione defilata rispetto ad argomenti politici e militari, temi centrali della società del tempo, senza compromettere la loro immagine pubblica. In questo modo riuscivano a esprimere le loro idee e il loro mondo interiore, un universo di sentimenti spesso in contrasto con i valori ufficiali della società augustea. I poeti elegiaci divennero in poco tempo molto popolari tra i lettori appartenenti al ceto medio-alto. L’elegia augustea prende le sue mosse da quella greca, ma la versione latina si concentra soprattutto sul tema dell’amore, visto come un sentimento assoluto (servitium amoris) e la sua esperienza come totalizzante, capace di riempire l’intera esistenza del poeta.

Chi era Albio Tibullo, il poeta dell’amore e della campagna

Albio Tibullo, in latino Albius Tibullus, è stato uno degli scrittori più importanti della poesia elegiaca augustea. Vissuto tra il 55 e il 19 a.C., morto quindi in giovane età poco dopo Virgilio, apparteneva al ceto equestre e faceva parte del prestigioso circolo letterario di Messalla Corvino. La sua poesia è caratterizzata da un linguaggio raffinato ed elegante e da uno stile molto sensibile. Proprio per queste sue peculiarità, Tibullo è stato un autore molto influente per i poeti successivi, a partire da Ovidio che gli dedicò un commovente canto funebre.

Il Corpus Tibullianum: struttura e temi principali

La sua produzione di poesia elegiaca è interamente riunita in una raccolta intitolata Corpus Tibullianum, composta da tre libri (o quattro, a seconda delle edizioni). Se i primi due sono sicuramente attribuibili a Tibullo, il terzo ha suscitato una serie di dubbi sulla sua autenticità, che rimane ancora oggi controversa. Le elegie tibulliane sono dominate dal tema dell’amore, incarnato da diversi personaggi, come le donne Delia e Nèmesi. Tibullo, però, tratta anche di amore omosessuale, come avviene nel primo libro, nel quale canta la sua passione per il giovane Màrato.

Libro Contenuto principale
Libro I 10 elegie dedicate principalmente a Delia, con alcuni componimenti per il giovane Marato.
Libro II 6 elegie dedicate interamente a Nemesi, figura più dura e venale rispetto a Delia.
Libro III (o III e IV) Componimenti di dubbia attribuzione, tra cui il ciclo di Ligdamo per Neera e i biglietti d’amore di Sulpicia.

Le figure centrali: Delia, Nemesi e Marato

L’universo amoroso di Tibullo ruota attorno a tre figure chiave che incarnano diverse sfaccettature del sentimento:

  • Delia: protagonista del primo libro, il suo vero nome era forse Plania. Rappresenta un amore dolce ma capriccioso e fonte di sofferenza a causa della sua infedeltà. È una figura luminosa, associata alla vita domestica e alla pace della campagna.
  • Nemesi: dominatrice del secondo libro, il cui nome parlante significa “Vendetta”. È una cortigiana avida e crudele, che incarna un amore più tormentato e venale, in un contesto cittadino corrotto.
  • Marato: giovane ragazzo a cui sono dedicate tre elegie del primo libro. Questo ciclo mostra la versatilità del poeta nell’affrontare anche il tema dell’amore pederotico, tipico della tradizione letteraria greca e latina.

Lo stile unico di Tibullo: tra recusatio e vita agreste

Nella sua poesia elegiaca, Tibullo si allontana consapevolmente dalla tradizione epica e dai modelli greci, sostituendo la dimensione mitologica con l’ideale della vita agreste. La campagna non è solo un paesaggio, ma rappresenta lo spazio utopico in cui il poeta si rifugia per allontanarsi dalle pene d’amore e dalla corruzione della città. Inoltre, la figura della campagna rimanda a una sorta di passato edenico, un’età dell’oro in cui la vita era più semplice e l’amore più puro. Questo ideale si lega ai temi della pace (pax) e dell’orrore per la guerra (militia), in netto contrasto con l’ideologia augustea. Per un approfondimento sui poeti augustei, è possibile consultare le risorse del Dipartimento di Filologia Classica dell’Università di Bologna.

 

Il controverso terzo libro

Come già detto, il terzo libro del Corpus è quello dall’attribuzione più controversa. Si apre con sei elegie che un poeta di nome Ligdamo dedica a Neera; alcuni studiosi hanno ipotizzato che Ligdamo non sia altro che Tibullo sotto pseudonimo. Questo libro contiene anche un carme lungo ben 211 esametri, il Panegyricus Messallae, in cui un mediocre poeta del circolo di Messalla celebra il suo protettore. Seguono altri undici componimenti di grande valore: il cosiddetto “ciclo di Sulpicia”. Tra questi troviamo degli esempi di poesia elegiaca scritta da Sulpicia, nipote di Messalla, che è l’unica poetessa della letteratura latina di cui si conservino i testi. Infine, l’opera si chiude con un epigramma, forse dello stesso Tibullo, sull’amore e il tradimento.

Consigli pratici per approfondire Tibullo

Per avvicinarsi alla poesia di Tibullo in modo concreto, ecco alcuni suggerimenti:

  • Parti dall’elegia I, 1: è il manifesto della sua poetica. Qui Tibullo esprime il suo rifiuto della ricchezza e della guerra in favore di una vita semplice e serena in campagna accanto alla sua Delia.
  • Confronta Delia e Nemesi: leggi l’elegia I, 3 (dedicata a Delia) e poi la II, 4 (dedicata a Nemesi). Noterai subito il cambiamento di tono, stile e concezione dell’amore.
  • Leggi il testo a fronte: per apprezzare la musicalità e l’eleganza dello stile di Tibullo, cerca un’edizione con il testo latino originale. Puoi trovare il testo latino completo su siti specializzati come Musisque Deoque.
  • Visita un museo: per immergerti nell’atmosfera del tempo, visita la sezione romana di un grande museo archeologico, come il Museo Nazionale Romano a Roma. Molti affreschi e oggetti di vita quotidiana evocano le scene descritte dal poeta. L’indirizzo è: Via Enrico de Nicola, 79, 00185 Roma RM, telefono: 06 3996 7700. I prezzi del biglietto partono da circa 13€.

Fonte immagine: Wikipedia

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A proposito di Lucrezia Stefania Scoppetta

Ciao! Sono Lucrezia, ho 21 anni. Frequento l’università “L’Orientale” di Napoli, dove studio lingua e letteratura inglese, giapponese, e portoghese.

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