L’amore, il motore di tutte le cose. Sa vestirsi di cento abiti ed esser gustato in cento sapori; è un sentimento universale, comunicabile a prescindere da lingua e cultura. I poeti russi, maestri nell’esplorare le profondità dell’anima (dusha), ne hanno raccontato le sfumature in modi splendidi e spesso tormentati. La poesia russa sull’amore è caratterizzata da un’intensità quasi estrema, un costante dialogo tra la passione divorante e una realtà storica e personale spesso difficile. Per averne un assaggio, riportiamo cinque magnifiche poesie.
Indice dei contenuti
Poeta | La sua visione dell’amore |
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Marina Cvetaeva | Amore sproporzionato, idealizzato e quasi sempre vissuto nella privazione e nella tensione. |
Aleksandr Puškin | Amore come lapsus, un sentimento recondito e cortese che si svela in un attimo fugace. |
Boris Pasternak | Amore come rivelazione, un’unione profonda e totalizzante che lega due anime contro il mondo. |
Vladimir Majakovskij | Amore come passione dirompente e fisica, il motore che riaccende il cuore raffreddato. |
“Scusate l’amore – è un mendicante” di Marina Cvetaeva
L’Amore di Marina Cvetaeva è sproporzionato e sempre potenziale: per tutta la vita ha inseguito questo sentimento, vivendone la privazione e quasi mai la piena realizzazione. Marina viveva costantemente il contrasto tra la realtà quotidiana e la vita trascendentale dell’anima. La drammaticità della sua esistenza, segnata da viaggi, addii, morti e passioni, si riflette potentemente nella sua opera.
Scusate l’Amore – è un mendicante!
Se ne va con ciabatte scalcagnate,
e certe volte non ha nemmeno quelle!
Sul sagrato chiedeva l’elemosina,
pregando nel nome della Madonna –
una ciabatta l’aveva offerta a lei.
L’altra – accanto al panettiere
L’aveva lasciata ai ragazzini:
l’amata – dice – era passata di lì.
E adesso scalzo – come un angelo!
Non sa che in paradiso già lo aspetta
Un bel paio di caldi mocassini.
(a cura di Marilena Rea)
“Timido inizio (Tu e Voi)” di Aleksandr Puškin
Una delle poesie russe sull’amore più eterne del cosiddetto “secolo d’oro”. Aleksandr Puškin, considerato il padre della lingua russa letteraria moderna, scrisse questo componimento su un avvenimento fugace, un lapsus amoroso: l’amata per sbaglio dà del tu al poeta, invece che del voi, scatenando i più reconditi desideri d’amore. Il poeta mantiene cortesemente il voi, custodendo però la passione dentro di sé.
Un voi vuoto con un tu caloroso
scambiava lei nel parlarmi
e suscitava nel cuore innamorato
i più bei sogni di felicità.
Davanti a lei sto in silenzio
di distogliere gli occhi non ho forza
e le dico: – come siete cara –
e penso – come ti amo –
“Rivelazione” di Boris Pasternak
L’autore de Il dottor Zivago trattò numerose sfaccettature del sentimento amoroso. La sua Rivelazione prende il nome dalla sua amante dal 1946 fino alla morte: Olga Ivinskaya, l’ispirazione per il personaggio di Lara. Pasternak non seppe mai rinunciare a questo sentimento travolgente, e fu Olga a subire le torture dei gulag pur di non accusare il suo amato di star scrivendo un libro antisovietico. Un amore stampato col sangue.
Anche più di questa affinità
che unisce le nostre anime tra loro
ci lega, intanto, l’abisso
che ci tiene uniti insieme
separati dal resto del mondo.
Amano tutti senza rendersene conto,
di quanto è straordinario
questo loro sentimento.
Per noi invece ognuno degli istanti,
in cui ci viene addosso come un alito
d’eternità il fremito della passione,
è un momento di rivelazione,
di un approfondimento
di noi stessi e della vita.
(Traduzione di Paolo Ruffilli)
“Per noi” di Vladimir Majakovskij
Vladimir Majakovskij è il cantore della rivoluzione, ma anche della passione dirompente per Lili Brik. Visse tanti amori, ma tornò sempre da lei. In questo testo, tuttavia, propone una visione quasi meccanica ma incantevole dell’amore:
L’amore
non è paradiso terrestre,
a noi
l’amore
annunzia ronzando
che di nuovo
è stato messo in marcia
il motore
raffreddato del cuore.
“Una migrazione cosmica” di Marina Cvetaeva
Chiudiamo con Marina Cvetaeva, che ci dona una delle più belle poesie russe sull’amore, in cui quest’ultimo non è neanche nominato. Non c’è gesto più semplice e più potente. Tutto il cosmo si smuove (gli alberi, le stelle, i fiumi), quando due anime si ricongiungono nella quiete della notte.
Una migrazione cosmica è iniziata stasera:
carovane di alberi per la terra scura,
filari di grappoli pronti alla vendemmia,
cascate di stelle di casa in casa,
fiumi che risalgono i corsi – all’indietro!
Tutto questo è stasera, che dormo con te.
(A cura di Marilena Rea)
Altre informazioni e curiosità sulle poesie russe d’amore
Chi sono i poeti russi più famosi?
Oltre ai poeti citati in questo articolo come Aleksandr Puškin, Marina Cvetaeva, Boris Pasternak e Vladimir Majakovskij, altri nomi fondamentali della poesia russa includono Anna Achmatova, Sergej Esenin, Osip Mandel’štam e Iosif Brodskij. Ognuno di loro ha esplorato l’amore e l’esistenza con una voce unica e potente.
Cosa caratterizza la poesia russa sull’amore?
La poesia russa sull’amore è spesso caratterizzata da una profonda intensità emotiva e da un senso di fatalismo. I temi ricorrenti sono la passione travolgente, il contrasto tra l’amore ideale e la dura realtà, la sofferenza e il sacrificio. C’è una forte enfasi sul concetto di “anima” (dusha), e il sentimento amoroso è quasi sempre intrecciato con il destino e il contesto storico turbolento della Russia.
Perché Puškin è considerato il padre della lingua russa moderna?
Aleksandr Puškin è considerato il padre della lingua letteraria russa moderna perché ha saputo fondere in modo magistrale la lingua colta del Settecento con la lingua parlata dal popolo. Ha creato uno stile versatile, chiaro e musicale che è diventato il modello per tutti gli scrittori russi successivi, stabilendo le fondamenta della grande letteratura russa del XIX secolo.
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Fonte immagine di copertina: Pixabay
Articolo aggiornato il: 02/09/2025