Poeti giapponesi: 5 da conoscere

poeti giapponesi

La poesia in Giappone si sviluppò intorno al 600 sotto l’influenza cinese della dinastia Tang. Dal momento in cui gli scrittori giapponesi entrarono in contatto con i poeti e le poesie cinesi, cominciarono a nascere le prime forme poetiche in kanshi (Lingua cinese). Nel corso dei secoli, con lo sviluppo della lingua giapponese in campo letterario, la poesia cominciò a fondersi con la cultura, le tradizioni e la lingua giapponese. Il periodo di maggior splendore della poesia giapponese ci fu a partire dal periodo Heian. Proprio nel corso di questo secolo, infatti, si andarono sviluppando diverse forme poetiche autoctone tra le quali le più importanti furono: Tanka (O Waka) , Haiku e Shi. A contribuire nell’elevazione del genere poetico giapponese furono sicuramente i poeti “Premoderni” tra i quali Hitomaro, Ariwara no Narihira e Matsuo Basho. Tra i numerosi volti della poesia giapponese, però, vedremo quali sono i 5 poeti giapponesi da conoscere necessariamente per una visione a 360 gradi della poetica del Sol Levante. 

Poeti giapponesi a confronto: tabella riassuntiva

Poeta e periodo Genere poetico e contributo principale
Ariwara no Narihira (825-880) Waka/Tanka: considerato l’archetipo dell’amante cortese e passionale.
Ono no Komachi (ca. 825-900) Waka/Tanka: maestra nell’esprimere la passione, la solitudine e il rimpianto.
Matsuo Bashō (1644-1694) Haiku: ha elevato il genere a forma d’arte seria, infondendovi l’estetica zen.
Yosa Buson (1716-1784) Haiku: ha introdotto un realismo pittorico e una visione oggettiva della natura.
Masaoka Shiki (1867-1902) Haiku/Tanka: riformatore moderno, ha coniato i termini attuali e teorizzato lo “shasei” (schizzo dal vero).

1. Ariwara no Narihira

Ariwara no Narihira fu un nobile e poeta giapponese vissuto tra l’anno 825 e 880. È ricordato per essere uno dei 6 migliori poeti di Waka (Rokkasen) citati nella prefazione nell’opera di Tsurayuki “Kokinshu” (Raccolta di poesia giapponese antica e moderna). In quest’opera sono riportate 30 poesie firmate a suo nome che trattano principalmente i temi della impermanenza delle cose, la bellezza della natura e lo scorrere del tempo. La sua figura è anche tradizionalmente legata all’eroe protagonista dell’Ise Monogatari. Quest’opera, le cui poesie non sono attribuibili completamente al lavoro di Narihira, ha fatto si che il poeta diventasse un archetipo letterario di un uomo libertino molto amato e amante delle donne. Quest’ultimo aspetto avrebbe anche ispirato, successivamente, Murasaki Shikibu nella creazione del personaggio di Genji, protagonista del Genji Monogatari. 

Se in questo mondo
non esistessero i fiori di ciliegio,
l’animo a primavera
quanta pace troverebbe.

2. Ono no Komachi

Ono no Komachi fu una poetessa vissuta durante il periodo Heian tra il 825 e il 900. Anche lei, come Narihira, è stata riconosciuta come una dei 6 poeti principali di Waka del periodo Heian oltre ad essere stata la prima grande poetessa della storia giapponese e l’unica donna citata nella prefazione del Kokinshū. Lo stesso autore del Kokinshū, Tsurayuki, descriverà la sua poesia come «Non priva di un’ingenuità dal sapore antico e di delicatezza», esaltando le caratteristiche di una poesia ricca di passione e sentimento. I temi principali delle sue poesie sono: amore, passioni, abbandono, solitudine e rimpianto. 

Il colore dei fiori
è già svanito
mentre io trascorrevo la mia vita
in pensieri vani,
osservando la lunga pioggia cadere.

3. Matsuo Bashō

Spostandosi sul genere dell’Haiku, sicuramente Matsuo Bashō è considerato il maestro di questo genere poetico. Visse tra il 1644 e il 1694 e durante la sua vita, nonostante fosse nato in una classe militare, decise di diventare monaco in un monastero zen e di dedicarsi interamente alla poesia. Diventò famoso al punto tale da avere una propria scuola di poesia frequentata da molti allievi e da ispirare con le sue opere molti artisti come per esempio Masaoka Shiki. A lui è attribuito il merito di aver sollevato l’Haiku dall’essere un verso “Volgare” ad essere una forma poetica seria e ricca di significato. Principalmente la sua estetica verte su i principi del Buddhismo zen, su una descrizione della vita e della natura scarna ed essenziale ma molte opere sono dedicate anche ad esperienze di vita personale. Matsuo Bashō fu un grande viaggiatore e per questo molti scritti trattano di viaggi e luoghi visitati dal poeta. In particolare sono molto conosciute le descrizioni in prosa del paesaggi accompagnate da piccole Haiku. 

Vecchio stagno.
Una rana si tuffa.
Il suono dell’acqua.

4. Yosa Buson

Buson è considerato il successore di Matsuo Bashō. Nato come Taniguchi Buson (1716-1784), fu anche lui appassionato di Haiku e forte adulatore del maestro Bashō di cui seguì le orme.  Grazie al suo straordinario realismo e la sua capacità descrittiva, Buson ottenne molto successo in campo letterario, distinguendosi anche come pittore. Il tema che tratta più frequentemente è quello della esistenza umana, non nella visione zen di Basho ma in una maniera nuova e ricercata che rispecchia la personalità dell’autore, spesso più oggettiva e pittorica. 

Sul batacchio del tempio
si è posata a dormire
una farfalla.

5. Masaoka Shiki

Masaoka Shiki fu un poeta, critico letterario e giornalista giapponese vissuto durante il periodo Meiji tra il 1867 e il 1902. Nonostante sia un poeta moderno è considerato insieme a Bashō e Buson uno dei più grandi “Haijin” (Poeti) giapponesi, come evidenziato anche dalla Japan Society. Fu un convinto riformatore della tradizionale poesia giapponese e apprezzava per questo molto i lavori di Buson. A Shiki si deve la coniazione dei termini moderni “Hokku” e “Waka” per definire gli “Haiku” e “Tanka” e l’introduzione massiccia del realismo nella realizzazione degli Haiku dando vita al concetto di “Shasei” (Quadri dalla vita). Come critico letterario si occupò principalmente del Kokinshū, dello Shin Kokinshū e del Man Yoshū del quale sosteneva il ritorno poetico. Infine è importante ricordare il suo contributo nella divulgazione della poesia classica; Masaoka Shiki, infatti, fu autore della più grande antologia di Haiku giapponesi chiamata “Raccolta classificata di Haiku”

Campana del tempio:
anch’io vorrei dormire
farfalla, come te.

Foto in evidenza:  Wikipedia 

Articolo aggiornato il: 07/09/2025

“`

Altri articoli da non perdere
Narrativa Gesaku e i diversi generi nel periodo Edo
Narrativa Gesaku e i diversi generi

Negli ultimi anni del periodo Edo, in Giappone, la narrativa popolare divenne una caratteristica fondamentale della cultura urbana. Il termine Scopri di più

Il Saṃsāra: i sei regni nel Buddhismo
Il Saṃsāra: I sei regni nel Buddhismo

Nel Buddhismo, il termine sanscrito Saṃsāra corrisponde alla sequenza di morte e rinascita a cui ogni essere senziente è sottoposto. Scopri di più

Oni: storia e descrizione dei demoni giapponesi
Oni: storia e descrizione dei demoni giapponesi

Fra gli yōkai universalmente più conosciuti, gli oni hanno popolato e popolano ancora racconti, dipinti, opere teatrali, ma anche videogiochi, Scopri di più

L’arte dello Shibari, l’antica pratica del bondage giapponese
Lo Shibari, l'antica arte del bondage giapponese

Quando si parla di Shibari, o meglio di Kinbaku, ci si riferisce a quella forma di bondage erotico nato e Scopri di più

I grandi scrittori giapponesi: la loro letteratura dal Medioevo ad oggi
I grandi scrittori giapponesi: la loro letteratura dal Medioevo ad oggi

Ripercorriamo le tappe più importanti della storia della letteratura del Giappone dal Medioevo fino ai nostri giorni, attraverso i più Scopri di più

Orazio e le Odi | Temi e analisi
Orazio e le Odi | Temi e analisi

Orazio è un poeta sfuggente che, nonostante la sua popolarità millenaria e la perfezione formale, ha prodotto opere il cui Scopri di più

A proposito di Lapiccirella Alice

Vedi tutti gli articoli di Lapiccirella Alice

Commenta