I pupazzi più famosi della TV italiana che hanno segnato intere generazioni sono il Gabibbo, Dodò, Uan e Topo Gigio. Che fossero co-conduttori, figure centrali o semplici spalle comiche, questi personaggi hanno allietato milioni di spettatori con la loro simpatia. La loro presenza ha contribuito a rendere alcune trasmissioni talmente iconiche da rimanere impresse nella nostra memoria anche a distanza di decenni: impossibile non ricordare con nostalgia programmi come Bim Bum Bam o L’Albero Azzurro.
Indice dei contenuti
I pupazzi iconici della tv italiana a confronto
Caratteristica | Dettagli |
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Gabibbo | Personaggio di Striscia la Notizia (Canale 5), creato da Antonio Ricci e animato storicamente da Gero Caldarelli. Debutto: 1990. |
Dodò | Protagonista de L’Albero Azzurro (Rai 1), programma educativo per l’infanzia. Debutto: 1990. |
Uan | Co-conduttore di Bim Bum Bam (Italia 1), doppiato da Pietro Ubaldi. Icona della “TV dei ragazzi” anni ’80 e ’90. Debutto: 1983. |
Topo Gigio | Creato da Maria Perego nel 1959, è il pioniere dei pupazzi in TV, famoso a livello internazionale. Tormentone: “Strapazzami di coccole!”. |
Scopriamo quali sono i 4 pupazzi della TV più famosi
1. Gabibbo

Il Gabibbo è il celebre pupazzo rosso, simbolo del programma Striscia la Notizia. Con il suo inconfondibile vocione dall’accento genovese e la sua vena ironica, resta uno dei personaggi televisivi più iconici dopo oltre trent’anni dalla sua prima apparizione, avvenuta il 1° ottobre 1990.
Ideato da Antonio Ricci e animato per oltre 25 anni da Gero Caldarelli, il “vendicatore rosso” nasce prima come inviato del programma satirico e poi ne diventa la vera e propria peculiarità. Il suo successo ha spinto Ricci a inserirlo anche in altri format, portando alla ribalta i suoi tormentoni in dialetto ligure come “belandi, bella gente” o “besughi“. Il Gabibbo è un vero e proprio showman: conduce, intrattiene e interpreta le sigle dei programmi in cui appare. Un esempio noto è Fritto misto (Splash), sigla finale di Paperissima Sprint, di cui è conduttore fisso.
Negli anni, la sua popolarità ha generato un vasto merchandising dedicato. Oltre a gadget come peluche o le sorpresine dell’Ovetto Kinder, negli anni Novanta è nata una linea di prodotti per la scuola in collaborazione con Seven, chiamata “Gabibbo Family”. Per approfondire la sua storia, è possibile consultare la sezione dedicata sul sito ufficiale di Striscia la Notizia.
2. Dodò
Dodò è il protagonista del programma per l’infanzia L’Albero Azzurro, in onda sulla Rai a partire dal 1990. Chi è stato bambino tra gli anni Novanta e i Duemila, ma anche chi ha figli in età prescolare, conosce bene questo buffo uccellino a pois che vive in una cavità del celebre albero.
Nei vari cicli della trasmissione, attorno a Dodò ruotano numerosi personaggi fiabeschi e colorati. Le loro avventure hanno uno scopo educativo ben preciso: insegnare ai bambini valori fondamentali come l’amicizia, il rispetto e l’amore per la natura. Grazie alla sua natura infantile, tenera e divertente, Dodò è stato subito apprezzato dai più piccini, che si immedesimavano in lui, e dai genitori, che vedevano nel programma un modo efficace di educare i propri figli.
A differenza di altri pupazzi, Dodò non ha generato un grande merchandising, fatta eccezione per l’album di figurine del programma. Il suo aspetto così particolare e stralunato ha però trovato una seconda vita con l’avvento di Internet, diventando protagonista di diversi meme. Le puntate del programma sono disponibili sulla piattaforma ufficiale RaiPlay.
3. Uan
Uan è l’iconico pupazzo a forma di cane rosa che ha accompagnato l’infanzia di intere generazioni dal 1983 fino al 2000. La sua voce era quella del doppiatore Pietro Ubaldi.
È stato il co-conduttore della trasmissione Bim Bum Bam, contenitore di cartoni animati trasmesso su Italia 1 che ha lanciato, tra gli altri, un giovanissimo Paolo Bonolis. Nel programma, Uan si comportava come un bambino discolo e svogliato, sempre pronto a organizzare marachelle ai danni di “Pìolo” (Paolo Bonolis) o delle conduttrici di turno, che per lui rappresentavano le figure genitoriali. Come il Gabibbo, anche Uan ha interpretato numerose sigle del programma, raccolte in diversi CD.
Uan faceva parte di una famiglia di pupazzi-mascotte delle reti Fininvest/Mediaset, che includeva Four (un orsetto per Rete 4), Five (un draghetto per Canale 5) e Ambrogio (un leone, suo compagno a Bim Bum Bam). Tra tutti, Uan è stato il più longevo e ricordato, tanto che il pupazzo originale è stato venduto all’asta per una cifra considerevole, a testimonianza del suo status di oggetto di culto.
4. Topo Gigio
Topo Gigio, creato da Maria Perego nel 1959, è considerato il capostipite di tutti i pupazzi della televisione italiana. Nato per una breve apparizione nel programma Serata di Gala, dove era doppiato da Domenico Modugno, il topolino dalle grandi orecchie ha subito conquistato il pubblico con il suo candore e i suoi tormentoni, come l’indimenticabile «Ma cosa mi dici mai?!» seguito da «Strapazzami di coccole!».
La sua carriera televisiva è stata lunghissima. Tra le sue apparizioni più note si ricordano: il carosello dei biscotti Pavesini dal 1961, la co-conduzione di Canzonissima nel 1974 al fianco di Raffaella Carrà e la sua presenza come ospite fisso allo Zecchino d’Oro, come spalla del Mago Zurlì (Cino Tortorella).
Il successo di Topo Gigio è stato globale: è apparso in numerose trasmissioni estere, tra cui il celebre Ed Sullivan Show negli Stati Uniti, ed è diventato il protagonista di un anime giapponese. Il suo impatto culturale è stato così profondo da aprire la strada a tutti i pupazzi che lo hanno seguito, da Rockefeller a Uan e Dodò, dimostrando che un personaggio inanimato poteva diventare una vera e propria star del piccolo schermo.
Fonte per l’immagine in evidenza: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 17/10/2025