R-estate al MANN: mostre e caffè all’Archeologico napoletano

MANN

MANN: Estate ricca di eventi e mostre al Museo Archeologico di Napoli!

« Le lacrime e i sospiri degli amanti,

l’inutil tempo che si perde a giuoco,

e l’ozio lungo d’uomini ignoranti, 

vani disegni che non han mai loco,

i vani desideri sono tanti,

che la più parte ingombran di quel loco:

ciò che in somma qua giù perderesti mai,

là su salendo ritrovar potrai »

 

Si atterra sulla luna entrando al MANN. Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli apre al popolo di affezionati e curiosi visitatori invitandoli – giovedì 18 luglio alle 17 – ad una doppia inaugurazione. I versi tratti dal trentaquattresimo canto dell’Orlando furioso richiamano la missione apparentemente impossibile di Astolfo a cavallo del suo ippogrifo: San Giovanni gli rivela il modo in cui recuperare il senno perduto di Orlando, smarrito sulla superficie lunare.

La premessa culturale è d’obbligo, quando ci si imbatte in un Museo sconfinato e di prim’ordine quale l’Archeologico partenopeo. Dopo il successo della mostra da record su Canova e l’antico, chiusasi il 30 giugno, ai primi di luglio ha prontamente aperto i battenti una mostra sugli Assiri. Il giorno 11 ha invece ri-aperto – dopo una chiusura ultraventennale – la sezione monumentale sulla Magna Grecia, per visitare la quale bisogna addirittura indossare dei calzari, data la preziosità dei mosaici da “calpestare”. Giovedì 18 ci si concede un bis: in occasione del cinquantesimo anniversario del primo storico atterraggio dell’uomo sulla luna, si presenta una mostra a tema, acutamente intitolata MANN ON THE MOON, e allo stesso tempo si inaugura il MANN-café, per non perdere di vista la dimensione più squisitamente terrena e quotidiana del pubblico museale.

Mentre, dunque, nell’atrio del Museo, sino al 30 settembre, si potrà passeggiare tra reperti preziosissimi legati all’iconografia lunare ed alla misurazione del tempo nell’antichità, in una nuova ala dedicata ci si potrà sedere per ristorarsi e sorseggiare un buon caffè napoletano. Particolarmente interessante il menu, che tra le varie bevande à la carte propone la “cuccuma”, per 4 persone, anche in versione destrutturata ideale per l’estate, a mo’ di variante del caffè freddo.

Vera chicca da assaggiare lo storico panis Pompeii, a base di farina di farro, pinoli, mandorle, anice e mosto d’uva rossa. Interessanti anche i timballi di pasta, le “scatole di riso” in veste gourmet, o vari piatti cucinati seguendo la tecnica della vasocottura.

A presenziare all’evento, e a sottolinearne la portata e la cooperazione internazionale, Mary Ellen Countryman, console generale degli Stati Uniti a Napoli, che ringrazia per la memoria storica della città partenopea e la sapiente lungimiranza che la caratterizza. Ad accompagnarla e ad introdurla il direttore del MANN ormai al suo secondo mandato Paolo Giulierini, che racconta aneddoti gustosi volti a svelare risvolti inediti dell’occasione.

«Quando arrivai quattro anni fa a Napoli, da Cortona, non mi spiegavo perché non riuscissi più a dormire. Era il caffè. Qui a Napoli è così: ci si incontra e ci si vede per un caffè, si lavora e si prende un caffè. Non si può vivere senza caffè». In un tragicomico amarcord da “Benvenuti al sud”, l’etruscologo a capo del MANN non manca però di denunciare le lungaggini burocratiche che hanno bloccato per ben tre anni la concessione per l’appalto poi consentito al café, operazioni così snervanti che, una volta superate, fanno percepire, insieme, la fatica e l’orgoglio dell’impresa brillantemente portata a termine. «La fierezza di dire: “Missione compiuta”».

Non è quindi un caso la coincidenza degli eventi né un azzardo la vicinanza concettuale. A fare eco all’Ariosto in apertura interviene Jorge Luis Borges che, nel componimento La luna, scrive:

 

« Ariosto mi insegnò che sull’incerta 

luna dimorano i sogni, l’inafferrabile,

il tempo che si perde, il possibile

o l’impossibile, che è la stessa cosa »

 

Fonte immagine:https://www.museoarcheologiconapoli.it/it/2019/07/da-giovedi-18-luglio-aprira-il-manncaffe/

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A proposito di Giulia Longo

Napolide di Napoli, Laurea in Filosofia "Federico II", PhD al "Søren Kierkegaard Research Centre" di Copenaghen. Traduttrice ed interprete danese/italiano. Amo scrivere e pensare (soprattutto in riva al mare); le mie passioni sono il cinema, l'arte e la filosofia. Abito tra Napoli e Copenaghen. Spazio dalla mafia alla poesia.

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