Ne L’Avvelenata di Guccini, il cantautore dice: «però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia». Eppure, una rivoluzione fatta di canzoni c’è stata davvero. È iniziata nel 1987 nei Paesi Baltici ed è passata alla storia come la Rivoluzione Cantata, un evento senza precedenti che ha portato all’indipendenza di Estonia, Lettonia e Lituania.
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Il contesto: i Paesi Baltici e l’occupazione sovietica
I tre Paesi Baltici – Estonia, Lettonia e Lituania – sono nazioni con identità culturali e linguistiche distinte. L’Estonia ha forti legami con la Finlandia, mentre Lettonia e Lituania, pur avendo lingue baltiche, differiscono per religione (luterana la prima, cattolica la seconda). Tutte e tre le nazioni, però, hanno condiviso un tragico destino nel XX secolo: l’occupazione da parte dell’Unione Sovietica. Il piano di “russificazione” forzata attuato da Stalin ha lasciato ferite profonde che influenzano ancora oggi la società e la politica di questi paesi.
Le tappe della Rivoluzione Cantata (1987-1991)
Data | Evento chiave | Significato |
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1987 | Proteste ambientali in Estonia (“Guerra della fosforite”). | Le prime manifestazioni di massa che uniscono la coscienza ecologica al sentimento nazionale. |
Settembre 1988 | Festival “Canzone d’Estonia” a Tallinn. | 300.000 estoni cantano inni patriottici. Viene coniata l’espressione “Rivoluzione Cantata”. |
23 Agosto 1989 | La Catena Baltica (Via Baltica). | Due milioni di persone formano una catena umana di 675 km attraverso Estonia, Lettonia e Lituania. |
1990-1991 | Dichiarazioni di indipendenza e riconoscimento internazionale. | Il processo non violento porta al ripristino della sovranità delle tre nazioni. |
L’inizio della Rivoluzione Cantata in Estonia
L’indipendenza delle Repubbliche Baltiche fu resa possibile dalle politiche di perestrojka e glasnost di Michail Gorbačëv, che allentarono la presa di Mosca. Fu l’Estonia, nel 1987, la prima a dare vita a un movimento di massa. Nel settembre 1988, il sentimento nazionale estone esplose durante il festival Canzone d’Estonia a Tallinn: oltre 300.000 persone (un quarto della popolazione) si riunirono per cantare inni patriottici e canzoni tradizionali proibite durante il regime sovietico. Fu in quell’occasione che l’attivista e artista Heinz Valk coniò l’espressione “Rivoluzione cantata”. Il canto e la musica corale, da sempre centrali nella cultura baltica, divennero un’arma pacifica ma potentissima contro l’oppressione.
Il culmine: la Catena Baltica
Il processo, durato circa quattro anni, coinvolse tutte e tre le nazioni e raggiunse il suo culmine il 23 agosto 1989, nel cinquantesimo anniversario del Patto Molotov-Ribbentrop che aveva sancito la loro occupazione. Oltre due milioni di estoni, lettoni e lituani si presero per mano, formando una catena umana ininterrotta di 675 chilometri che univa le tre capitali: Tallinn, Riga e Vilnius. Questo evento, noto come la Catena Baltica (o Via Baltica), fu una straordinaria dimostrazione di solidarietà e determinazione non violenta, che attirò l’attenzione del mondo intero. Come documentato nel sito ufficiale The Baltic Way, l’evento è oggi patrimonio UNESCO. Di lì a poco, le tre nazioni conquistarono pacificamente la loro indipendenza, formalizzata nel 1991, intraprendendo un nuovo corso che le ha portate a guardare a Ovest e a diventare parte dell’Unione Europea.
Fonte immagine: Pixabay
Articolo aggiornato il: 08/09/2025