L’Impero turco, definito come uno degli imperi più vasti della storia, inizia la sua espansione a livello mondiale nel 1299. La storia dell’Impero Ottomano dura per ben 623 anni, durante i quali ha controllato grandi territori dall’Europa centrale, orientale e sud-orientale, dell’Asia occidentale e anche del Nord Africa.
Indice dei contenuti
Data | Evento chiave |
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1299 | Osman I fonda la dinastia ottomana in Anatolia. |
1326 | Conquista di Bursa, che diventa la prima capitale ufficiale. |
1453 | Maometto II conquista Costantinopoli, fine dell’Impero Bizantino. |
1520-1566 | Regno di Solimano il Magnifico, l’apice del potere ottomano. |
1922 | Abolizione del sultanato e fine ufficiale dell’impero. |
Le origini: Osman I e la nascita dell’impero
La storia dell’Impero Ottomano inizia alla fine del XIII secolo. La regione dell’Anatolia era divisa in diversi Stati indipendenti, chiamati beilicati, nati dalla disgregazione del Sultanato di Rum. In questo contesto, il guerriero Osman I, capo di una tribù turca, iniziò a espandere il suo territorio a spese del vicino e declinante Impero Bizantino. Nel 1299 dichiarò il suo beilicato indipendente, definendosi sultano e dando vita alla dinastia ottomana.
Le fonti storiche su Osman I sono scarse, ma un mito fondativo racconta di come fu spinto da un sogno premonitore a iniziare la sua conquista. Il sogno descrive un grande albero le cui radici si espandevano in tre continenti e da cui sgorgavano quattro fiumi: il Danubio, il Tigri, l’Eufrate e il Nilo. Una profezia della futura grandezza dell’impero.
L’espansione e la conquista di Costantinopoli
Il figlio di Osman, Orhan I, continuò l’opera di espansione. Nel 1326 conquistò la città di Bursa, che divenne la prima capitale dell’Impero. L’avanzata proseguì inarrestabile nei Balcani, con la presa di Adrianopoli (l’odierna Edirne) nel 1362, che divenne la nuova capitale. Il culmine di questa fase arrivò nel 1453 quando Maometto II il Conquistatore conquistò Costantinopoli, ponendo fine all’Impero Bizantino. Questo evento epocale trasformò l’Impero Ottomano in una potenza mondiale e in un ponte strategico tra Oriente e Occidente.
Solimano il Magnifico: l’apogeo del potere
Nel 1520, succedendo al padre Selim I, salì al trono Solimano il Magnifico. Il suo regno di 46 anni rappresenta l’apice della potenza, della stabilità e della ricchezza ottomana. Guidò personalmente campagne militari che ampliarono i confini, conquistando Belgrado e gran parte dell’Ungheria e arrivando ad assediare Vienna nel 1529. La sua flotta, guidata dall’ammiraglio Barbarossa, dominava il Mediterraneo.
Durante il suo regno, l’impero si trasformò in un’entità multietnica e multireligiosa di circa 25 milioni di persone. Solimano, noto anche come “il Legislatore”, promosse grandi riforme legali, economiche e sociali. Fiorirono l’arte, l’architettura e l’istruzione, rendendo Istanbul un centro culturale di primaria importanza. Per queste ragioni, il suo regno è definito l'”età dell’oro“.
Il lungo declino dell’impero
Dopo la morte di Solimano, l’impero entrò in una fase di lento ma inesorabile declino, durato oltre tre secoli. Le cause furono molteplici e complesse, tra cui:
- Pressione esterna: l’ascesa di nuove potenze europee come l’Austria asburgica e la Russia zarista, che iniziarono a erodere i territori ottomani nei Balcani e nel Mar Nero.
- Indebolimento interno: la progressiva perdita di potere del sultano a favore di funzionari di corte e del corpo dei giannizzeri, che spesso si ribellavano.
- Stagnazione tecnologica: una crescente incapacità di tenere il passo con le innovazioni militari e scientifiche dell’Occidente.
- Spinte nazionaliste: i popoli sottomessi, specialmente nei Balcani, iniziarono a rivoltarsi per ottenere l’indipendenza, portando a continue guerre.
Nel corso del XIX secolo, l’impero perse la maggior parte dei suoi territori europei, tanto da essere definito “il grande malato d’Europa”. La partecipazione e la sconfitta nella Prima Guerra Mondiale a fianco degli Imperi Centrali segnarono il colpo di grazia, come documentato da numerose fonti accademiche.
La fine dell’Impero e la nascita della Turchia
Il 1º novembre del 1922, il sultanato guidato da Mehmet VI fu ufficialmente abolito. Dalle ceneri dell’impero nacque la Repubblica di Turchia, fondata da Mustafa Kemal, detto “Atatürk” (padre dei turchi), un generale eroe di guerra che divenne il primo presidente della nuova nazione laica e moderna.
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Articolo aggiornato il: 09/09/2025