Strumenti a percussione, breve storia della musica più antica

strumenti a percussione

Strumenti a percussione: la forma più antica di musica (dopo la voce)

Gli strumenti a percussione sono certamente la più antica famiglia di strumenti musicali: battere il tempo (su una pietra, piedi a terra, battere le mani) è la forma più antica di musica conosciuta dagli esseri umani, nonché quella a cui probabilmente si sente più legato. Il battito primitivo dà energia e ricorda il battito del cuore, fonte di vita.

Di sicuro, la prima forma di musica è stata la voce umana: a seguire il battito di mani, piedi, bastoni, pietre. Il modo di suonare le percussioni si è affinato a mano a mano nella storia, seguendo l’evolversi dell’abilità che gli umani acquisivano in caccia ed agricoltura. L’invenzione di strumenti di caccia ed agricoli ha influito in maniera non secondaria anche sull’invenzione degli strumenti musicali, strumenti a percussione in primis.

Questa tipologia di strumenti viene raggruppata sotto il nome di percussioni, facendo riferimento appunto all’atto del “battere”. Sin da piccoli veniamo indirizzati a questa tipologia di suoni e molti strumenti dati in dotazione ai bambini più piccoli (come le batterie giocattolo o i tamburi) fanno riferimento a questa innata passione e tendenza al tipo di movimento percussorio.

Strumenti a percussione: il loro ruolo nell’evoluzione della musica

Nell’evoluzione della musica, gli strumenti a percussione hanno avuto un ovvio tanto quanto importante ruolo. Si sono trovate testimonianze in Africa, risalenti al X secolo, che dimostano come le tribù in Africa utilizzassero le percussioni non soltanto come musica a scopo ricreativo, ma anche per lanciare messaggi (ad esempio, ipotetici avvistamenti di nemici).

E’ con il XV secolo, cioè con le grandi migrazioni e la scoperta di nuove terre che si ha l’inizio degli strumenti a percussione intesi nel senso contemporaneo del termine. Le contaminazioni culturali hanno giocato un ruolo molto importante in questa evoluzione.

Questa tipologia di strumenti è molto utilizzata nella musica regionale e folkloristica, sin dall’antichità.

Durante l’Ottocento iniziò a comparire nella musica da camera una vasta gamma di strumenti a percussione che in passato erano stati molto bistrattati, dal momento che questa musica si basava principalmente sugli archi e sugli aerofoni. Parliamo, nella fattispecie, dell’apparizione degli ottoni, che assunsero una dimensione molto importante. Questo rese innanzitutto l’orchestra numericamente più ampia, in secondo luogo rese la musica più cromatica, vivace, timbricamente colorata. Gli strumenti a percussione hanno avuto un ruolo centrale nella musica di compositori del calibro di Boulez, Stockhausen, Chávez.

Nel Novecento, gli strumenti a percussione sono entrati a far parte stabilmente della musica pop, rock, metal e di tutte le varie declinazioni di queste. Nella fattispecie, la batteria è lo strumento più utilizzato.

Strumenti a percussioni: tipologie

Gli strumenti a percussione possono essere di tre tipi: a membrana, di metallo oppure di legno.

Gli strumenti a membrana sono composti da telai di legno rivestiti (totalmente o in parte) da membrane di cuoio; gli strumenti di metallo sono fatti da una parte concava, dove le vibrazioni sono libere di vibrare alle estremità; le percussioni di legno possono essere battute tra di loro, come ad esempio le nacchere.

Le percussioni spesso necessitano di bacchette per essere utilizzate e suonate: le protuberanze di tali bacchette sono ricoperte di spugna o cuoio, per generare il suono.

Si possono dividere gli strumenti a percussione in due macro-gruppi, cioè in base alla tipologia di suono che producono: si chiamano percussioni a suono intonato quelle che hanno un’altezza precisa ed armonica, come ad esempio xilofoni, campane tubolari, mentre si chiamano percussioni a suono indeterminato quelle che producono suoni privi di intonazioni come piatti, tam tam, triangolo.

Strumenti a percussione: il più famoso, la batteria

La batteria merita un ruolo di primaria importanza nella diffusione e valorizzazione degli strumenti a percussione. Uno strumento completo e coinvolgente, che ha permesso a tante generazioni di giovani di avvicinarsi alla musica.

La sua storia affonda ovviamente le radici nell’antichità, ma ne troviamo tracce già complete alla metà del XIX secolo, negli Stati Uniti. La nascita della batteria come regina tra gli strumenti a percussione si deve alla fusione di vari componenti percussivi.

La batteria entrò a far parte delle band jazz fin dagli anni Venti del Novecento grazie ai musicisti di New Orleans, i quali crearono la batteria moderna che però era “ristretta” in dimensioni. Non si poteva affollare un locale con tanti musicisti che suonavano percussioni differenti, per cui si pensò a un solo strumento suondato da un abile musicista.

Fonte immagine copertina: Pixabay

 

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