Tombini in Giappone: quando l’arte diviene funzionale

Tombini in Giappone: quando l’arte diviene funzionale

Chiunque visiti il Giappone noterà un dettaglio urbano unico: i tombini sono vere e proprie opere d’arte. Chiamati manhoru (dall’inglese “manhole”), questi chiusini non presentano i soliti motivi geometrici, ma raccontano la storia e l’identità di ogni località. Sui tombini in Giappone sono riprodotte scene di leggende, monumenti, cibo tipico giapponese e persino i personaggi di anime e manga, trasformando le strade in una galleria a cielo aperto.

La storia dei tombini decorati: un’idea geniale

La nascita di questa tradizione ha un’origine pratica e ingegnosa. Negli anni ’70, il Giappone stava modernizzando la sua rete fognaria, ma il progetto era costoso e percepito come “invisibile” dai cittadini, che erano restii a contribuire. Nel 1975, un impiegato del Ministero delle Infrastrutture di nome Yasutake Kameda propose di decorare i tombini per rendere tangibile il progetto e sensibilizzare l’opinione pubblica. La prima città ad adottare l’idea fu Naha, a Okinawa. L’iniziativa ebbe un successo enorme, innescando una competizione virtuosa tra le municipalità per creare i tombini più belli e rappresentativi, trasformando un’opera pubblica in un simbolo di orgoglio locale.

Categoria del design Esempi e significato
Flora e fauna locale Fiori di ciliegio (sakura), carpe koi, gru. A sapporo sono raffigurati i salmoni, tornati a nuotare nel fiume locale.
Cultura e tradizioni Festival locali, come il nebuta matsuri di aomori, o figure leggendarie del folklore giapponese.
Luoghi simbolo Castelli, ponti, montagne. Il monte Fuji è uno dei soggetti più comuni nelle prefetture circostanti.
Anime e cultura pop Personaggi di anime e manga famosi, come Gundam, Hello Kitty e soprattutto i pokémon.

Esempi di manhoru in giro per il Giappone

Ogni città personalizza i propri tombini per riflettere ciò che la rende unica. A Sapporo, in Hokkaidō, i chiusini mostrano salmoni che nuotano attorno alla Torre dell’Orologio, celebrando il ritorno di questi pesci nel fiume Toyohiragawa. Nella città di Aomori, i tombini raffigurano i carri allegorici e i danzatori del famoso festival Nebuta Matsuri. A Katsuyama, nella prefettura di Fukui, omaggiano i dinosauri, poiché lì sono stati ritrovati i primi fossili in Giappone.

Oltre l’arte: i Pokéfuta e le “manhole card”

Il fenomeno dei tombini in Giappone si è evoluto, diventando un’attrazione turistica a tutti gli effetti. Un esempio lampante sono i Pokéfuta, una serie di tombini a tema Pokémon installati in tutto il paese. Ogni Pokéfuta è un pezzo unico e raffigura Pokémon diversi, spesso legati alla regione in cui si trova. Come confermato dal sito ufficiale del progetto, questi tombini funzionano anche come PokéStop nel gioco Pokémon GO. Inoltre, per gli appassionati è nata una vera e propria caccia al tesoro: la collezione delle “manhole card”. Si tratta di carte collezionabili gratuite, emesse dalla GKP (Gesuido Koho Platform), che raffigurano un tombino specifico e possono essere ritirate solo presso uffici turistici o municipali della città corrispondente, come spiegato dal portale ufficiale del turismo giapponese (JNTO).

Un invito a guardare in basso

Elencare tutte le raffigurazioni sui tombini in Giappone è impossibile, data la loro enorme varietà. Sono diventati un aspetto caratteristico e amato del paesaggio urbano. Durante un viaggio in Sol Levante, prestate attenzione a dove mettete i piedi: potreste trovare delle meravigliose sorprese artistiche che raccontano una storia unica.

Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons

Articolo aggiornato il: 06/10/2025

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