Il Natale è una delle festività più sentite in Europa, un continente dove ogni nazione celebra questa ricorrenza con usanze e rituali unici, spesso radicati in antiche leggende pagane e tradizioni cristiane. Se in Italia le celebrazioni ruotano attorno alla famiglia e alla tavola, conoscere le tradizioni natalizie degli altri paesi europei permette di scoprire un affascinante mosaico di culture.
Dalle figure mitologiche del Nord Europa ai canti cerimoniali dei Balcani, ogni usanza racconta una storia e offre uno spaccato diverso dello spirito del Natale. Andiamo alla scoperta di alcune delle tradizioni più particolari che animano il continente durante questo magico periodo.
Indice dei contenuti
- Tradizioni natalizie in Europa a confronto
- 1. Olanda: l’arrivo di Sinterklaas dalla Spagna
- 2. Romania: i canti cerimoniali e le maschere
- 3. Germania: il cetriolo nascosto e le lanterne
- 4. Spagna: il ceppo che “produce” regali e la lotteria
- 5. Polonia: la cena della Vigilia con un posto vuoto
- 6. Norvegia: nascondere le scope dalle streghe
- 7. Islanda: il temibile Gatto di Natale
- 8. Finlandia: la sauna della Vigilia
Tradizioni natalizie in Europa a confronto
Per avere una rapida visione d’insieme, ecco una tabella che mette a confronto alcune delle usanze più caratteristiche di diversi paesi europei.
Paese | Tradizione unica |
---|---|
Olanda | I festeggiamenti iniziano con l’arrivo di Sinterklaas (San Nicola) il 5 dicembre, che lascia doni nelle scarpe. |
Germania | Si nasconde un cetriolo di vetro sull’albero di Natale; il bambino che lo trova riceve un regalo extra. |
Islanda | La leggenda del Gatto di Natale (Jólakötturinn) minaccia chi non riceve vestiti nuovi per le feste. |
Polonia | La cena della Vigilia (Wigilia) inizia solo dopo la comparsa della prima stella e prevede un posto a tavola per un ospite inatteso. |
1. Olanda: l’arrivo di Sinterklaas dalla Spagna
In Olanda i festeggiamenti iniziano molto prima del 25 dicembre. La figura centrale è Sinterklaas (San Nicola), un vescovo che, secondo la leggenda, vive in Spagna e ogni anno arriva in barca a metà novembre. La sera del 5 dicembre, i bambini lasciano le loro scarpette fuori dalla porta, sperando di trovarle piene di dolci, biscotti speziati e piccoli regali il mattino seguente. Il dolce tipico di questa festa è il Letterbanket, a base di marzapane.
2. Romania: i canti cerimoniali e le maschere
Sebbene il Natale ortodosso cada il 7 gennaio secondo il calendario giuliano, in Romania si festeggia anche il 25 dicembre. Una delle tradizioni più sentite è il colindat, un canto cerimoniale eseguito da gruppi di bambini e adulti che vanno di casa in casa per augurare prosperità, intonando canti tradizionali. Questa usanza, talmente radicata da essere stata riconosciuta come Patrimonio Culturale Immateriale dall’UNESCO, prevede che i cantori ricevano in cambio dolci e frutta secca. Durante le feste, è anche comune vedere cortei con maschere che rappresentano animali come orsi e capre, un retaggio di antichi riti pagani legati alla fertilità.
3. Germania: il cetriolo nascosto e le lanterne
In Germania l’atmosfera natalizia inizia già l’11 novembre con la festa di San Martino, durante la quale i bambini sfilano con lanterne fatte a mano. Una delle usanze più bizzarre è quella del cetriolo di Natale (Weihnachtsgurke): una decorazione a forma di cetriolo viene nascosta tra i rami dell’albero e il primo bambino che la trova la mattina del 25 riceve un regalo in più.
4. Spagna: il ceppo che “produce” regali e la lotteria
In Spagna le festività iniziano ufficialmente il 22 dicembre con l’estrazione della lotteria di Natale, “El Gordo”, un evento nazionale attesissimo. In Catalogna esiste una tradizione unica: il Tió de Nadal (o Caga Tió), un ceppo di legno con una faccia disegnata che, a partire dall’8 dicembre, viene “nutrito” ogni giorno. La notte della Vigilia, i bambini lo colpiscono con dei bastoni cantando una canzoncina, affinché “cachi” dolci e piccoli regali.
5. Polonia: la cena della Vigilia con un posto vuoto
In Polonia la Vigilia di Natale (Wigilia) è più importante del giorno di Natale stesso. La cena, rigorosamente di magro, inizia solo dopo l’apparire della prima stella in cielo. La tavola viene preparata con del fieno sotto la tovaglia, a ricordo della stalla di Betlemme, e prevede dodici portate, una per ogni apostolo. È tradizione lasciare sempre un posto vuoto a tavola per un ospite inatteso, un viandante o lo spirito di un caro defunto. Prima di iniziare, i commensali si scambiano un pezzo di opłatek, un’ostia benedetta, augurandosi pace e prosperità.
6. Norvegia: nascondere le scope dalle streghe
Secondo un’antica credenza norvegese, la notte della Vigilia di Natale streghe e spiriti maligni escono dai loro nascondigli. Per impedire loro di volare e fare dispetti, le famiglie nascondono tutte le scope e i manici presenti in casa. Sebbene oggi sia un rituale scaramantico e divertente, questa usanza affonda le radici in un passato in cui la paura del soprannaturale era molto concreta.
7. Islanda: il temibile Gatto di Natale
In Islanda, oltre ai 13 Babbi Natale (gli Yule Lads), esiste una figura sinistra: il Jólakötturinn, o Gatto di Natale. Questa enorme creatura felina, secondo la leggenda, si aggira per il paese la notte della Vigilia per divorare chiunque non abbia ricevuto almeno un capo d’abbigliamento nuovo da indossare. La tradizione serviva a incentivare i contadini a terminare la lavorazione della lana prima delle feste.
8. Finlandia: la sauna della Vigilia
In Finlandia, la terra di Joulupukki (Babbo Natale), che secondo la tradizione vive a Rovaniemi, una delle usanze più sentite è la sauna di Natale. Le famiglie si riuniscono nel pomeriggio della Vigilia per una sauna purificatrice, un momento di pace e relax prima dei festeggiamenti. Si crede che questo luogo sacro sia condiviso con gli spiriti degli antenati, che tornano a visitarlo durante la notte santa.
Fonte immagine: Pixabay
Articolo aggiornato il: 18/10/2025