Diomede: storia dell’eroe greco che ferì gli dei e fondò città in Italia

Diomede, le imprese del valoroso guerriero greco divenuto immortale

Diomede, mitico figlio di Tideo e di Deipile, fu uno dei più valorosi guerrieri greci: uomo dalle grandi virtù guerresche, viene però ricordato anche come eroe della civilizzazione e promotore e difensore della stessa.

Diomede: carta d’identità dell’eroe

Caratteristica Descrizione
Ruolo Re di Argo, eroe acheo nella Guerra di Troia.
Genitori Tideo e Deipile.
Protettore Divino Atena, dea della saggezza e della guerra strategica.
Impresa più Nota Nell’Iliade, ferisce due divinità in battaglia: Afrodite e Ares.
Compagno d’Armi Ulisse, con cui compie numerose missioni audaci.
Legame con l’Italia Fonda numerose città in Puglia (es. Arpi, Canosa) e diffonde la cultura ellenica.

Origini e prime imprese

Originario dell’Etolia, Diomede nacque ad Argo. Rimasto orfano a Tebe, crebbe col desiderio di rivendicare la morte del padre e restituire al nonno Oineo il suo trono a Calidone. Insieme agli altri sei figli dei comandanti uccisi, formò i Sette Epigoni e marciò su Tebe, uscendone vittorioso. Dopo aver vendicato il padre, si infiltrò a Calidone, uccise gli usurpatori e restituì il trono al nonno. Ad Argo sposò Egialea, diventandone re.

Diomede nell’Iliade: il guerriero prediletto da Atena

Presto dovette partire per la Guerra di Troia. Fu al fianco di Ulisse in imprese come il furto del Palladio e l’incursione notturna nell’accampamento del re Reso. Partecipò alla Guerra di Troia al fianco degli Achei, distinguendosi in battaglia in quanto affrontò in duello Enea e arrivò a sfidare gli stessi Dei. Omero dedica all’eroe un intero canto, il quinto, dell’Iliade.

Diomede contro gli dei: le ferite ad Afrodite e Ares

Nel V canto, Diomede, ferito da Pandaro, viene guarito dalla dea Atena e torna a combattere. Uccide Pandaro e ingaggia un duello con Enea. Quando Afrodite interviene per salvare il figlio, Diomede scaglia il suo giavellotto contro la dea, ferendola alla mano. In seguito, sempre con l’aiuto di Atena, affronta e ferisce anche il dio della Guerra, Ares, costringendolo a fuggire dall’Olimpo.

Il ritorno da Troia e l’esilio in Italia

Diomede non avrebbe scampato la vendetta divina: Afrodite, per vendicarsi, rese la moglie Egialea infedele. Rientrando ad Argo, il guerriero subì il suo tradimento. Costretto ad abbandonare la sua amata Argo, Diomede guidò i suoi compagni in Italia. Qui conquistò l’affetto di Dauno, re dei Dauni, lo aiutò in guerra e prese in sposa sua figlia, fondando la città di Argiripa (Arpi). In Italia Diomede fondò molte altre città, tra cui Canosa e Brindisi, e diffuse la cultura ellenica, insegnando la navigazione e l’allevamento del cavallo.

L’eredità di Diomede: da Dante a Virgilio

Diomede nella Divina Commedia

Dante Alighieri colloca Diomede nell’VIII cerchio dell’Inferno (Canto XXVI), nella bolgia dei consiglieri fraudolenti, unito per sempre a Ulisse in una fiamma a due punte. Dante li condanna per l’inganno con cui convinsero Achille a partire per Troia, per il furto del Palladio e per l’astuzia del cavallo di legno.

Diomede nell’Eneide di Virgilio

Nell’Eneide di Virgilio viene invece esaltata la sua lealtà. Quando i Latini gli chiedono aiuto contro Enea, Diomede rifiuta, auspicando la pace. La sua lealtà è testimoniata anche nell’episodio omerico del combattimento con Glauco: riconoscendo un legame di ospitalità tra le loro famiglie, i due depongono le armi e se le scambiano in segno di rispetto.

La morte e il culto dell’eroe

Come è morto Diomede? Esistono versioni contrastanti. Secondo una, fu ucciso dal suocero Dauno per una disputa sul bottino. Secondo un’altra, visse pacificamente fino alla morte per vecchiaia. La tradizione narra che il suo corpo fu sepolto su una delle Isole Tremiti, dette anche Isole Diomedee. Secondo il racconto omerico, infine, fu da Atena che l’eroe ricevette l’immortalità, vivendo con i Dioscuri come un dio.

Altre informazioni e curiosità su Diomede

Chi era il padre di Diomede?

Il padre di Diomede era Tideo, uno dei Sette contro Tebe. Era un guerriero feroce e temuto, la cui morte durante l’assedio di Tebe spinse il giovane Diomede a cercare vendetta, partecipando alla successiva guerra degli Epigoni.

Quali dei ha ferito Diomede?

Durante la Guerra di Troia, Diomede è l’unico eroe mortale a ferire due divinità olimpiche in un solo giorno. Con l’aiuto di Atena, prima ferisce Afrodite alla mano mentre lei cerca di proteggere il figlio Enea, e poi colpisce Ares, il dio della guerra, al ventre con la sua lancia.

Perché Diomede è nell’Inferno di Dante?

Dante colloca Diomede tra i consiglieri fraudolenti insieme a Ulisse, punendoli non per il loro valore in battaglia, ma per l’uso dell’astuzia a fini ingannevoli. Le colpe specifiche sono l’inganno del cavallo di Troia, il furto del Palladio e l’aver convinto Achille a partecipare alla guerra, allontanandolo da Deidamia.

Fonte immagine di copertina: Wikipedia

Articolo aggiornato il: 29/08/2025

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