Tasso, autore della Gerusalemme Liberata, può essere definito un importante precursore di quello che sarà il romanzo storico. Infatti, molte sue caratteristiche saranno riprese successivamente da Alessandro Manzoni. La storicità che Tasso ripropone nelle sue opere, che segue un arco temporale ben scandito, spazia su argomenti storici né troppo lontani, né troppo vicini. In tutte le opere di Tasso, la materia storica è vista come fondamentale e rappresenta un’opportunità utile sia ai fini di una costruzione temporale che spaziale. Gli accadimenti storici, come l’impresa della prima crociata e la liberazione di Gerusalemme, vengono riversati nei suoi scritti. Il romanzo storico è fondamentale per la letteratura poiché consente di interpretare il presente. Indagando nel passato, le origini di alcune dinamiche vengono a galla, così come i malesseri e le situazioni che riguardano un’intera generazione.
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Le origini europee: Sir Walter Scott
Sebbene autori come Tasso abbiano gettato semi importanti, la nascita del romanzo storico come genere moderno e codificato si deve allo scrittore scozzese Sir Walter Scott. Con la pubblicazione di opere come Ivanhoe (1819), Scott stabilì le regole fondamentali del genere: un’ambientazione in un passato storicamente riconoscibile, l’intreccio tra personaggi storici reali e personaggi d’invenzione, e un’attenzione meticolosa alla ricostruzione di usi, costumi e mentalità dell’epoca. Il suo modello ebbe un’enorme influenza in tutta Europa, ispirando direttamente gli autori italiani, primo fra tutti Alessandro Manzoni.
Il romanzo storico in Italia: da Foscolo a Manzoni
In Italia, un primo esempio imbevuto di elementi storici è il romanzo di Foscolo, Le ultime lettere di Jacopo Ortis, che non si può, però, definire totalmente un romanzo storico. Esso è sicuramente un romanzo con connotazioni storiche rilevanti, ma il suo contesto di contemporaneità e la sua natura epistolare lo rendono privo di quella prospettiva di contaminazione tra invenzione e analisi di un passato più remoto. Si può definire l’Ortis come un romanzo spartiacque, a metà tra la sensibilità storica di Tasso e la piena maturità del genere raggiunta da Manzoni.
Il 1827 diventa un anno di assoluto riferimento, con la morte di Foscolo, la divulgazione delle Operette morali e, soprattutto, la pubblicazione della prima edizione de I Promessi Sposi, che segnano una moda e un modo di fare letteratura. Dopo Manzoni, la responsabilità della narrazione non spetta più al protagonista, ma a un narratore esterno. Nel suo romanzo ritorna quella combinazione di storia e invenzione già esplorata, ma ora perfezionata sul modello di Scott.
Le caratteristiche chiave del romanzo storico
Caratteristica | Descrizione |
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Ambientazione storica | Le vicende si svolgono in un’epoca passata, ricostruita con fedeltà attraverso lo studio delle fonti. |
Rapporto storia-invenzione | Personaggi ed eventi reali (“vero storico”) si mescolano a personaggi e vicende fittizie ma verosimili. |
Narratore onnisciente | Il narratore sa tutto dei personaggi, guida la storia e spesso interviene con commenti e giudizi. |
Scopo pedagogico e morale | Il romanzo intende trasmettere un insegnamento, usando il passato per illuminare il presente e i valori universali. |
Il narratore onnisciente e il patto con il lettore
Il narratore del romanzo storico è onnisciente: sa tutto dei suoi personaggi, li governa e sa cosa accadrà loro. Intende raccontare una storia per consegnare ai lettori un possibile insegnamento. Ovviamente, affinché questo monito possa essere trasmesso, il lettore e il narratore devono condividere le stesse istanze. In questo senso, il rapporto tra questi deve essere di assoluta fiducia, un patto su uno stesso piano. Il discorso politico di denuncia, ad opera del narratore, deve essere compreso dal lettore anche se non è espresso esplicitamente.
Manzoni ed altri suoi contemporanei, come ad esempio Nievo, sono uomini non solo di lettere ma anche di politica, per cui sono in possesso di un progetto politico ben chiaro e definito. Le ragioni politiche si sovrappongono a quelle letterarie ed il dato storiografico serve per consolidare ancora di più questo duplice tassello. Il lettore vede in toto il passato rievocato e comprende quali nodi legano e guidano le vite e la storia. Il passato è pertanto visto come una grande opportunità di comprensione.
Fonte immagine: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 11/09/2025