Il nove maggio in Russia: cos’è la giornata della vittoria

giornata della vittoria

Con l’inizio del conflitto russo-ucraino nel 2022, l’interesse mediatico verso la Russia è cresciuto esponenzialmente. Ogni anno, in primavera, l’attenzione si concentra su una festività nazionale che si tiene il 9 maggio. Ma cos’è esattamente il Giorno della Vittoria e perché la sua importanza è aumentata in modo così significativo negli ultimi anni?

Cos’è il Giorno della Vittoria (Den’ Pobedy)

Il Giorno della Vittoria, in russo “День Победы” (Den’ Pobedy), è la festività che commemora la capitolazione della Germania nazista e la fine della Seconda Guerra Mondiale sul fronte orientale. Celebrato il 9 maggio in Russia e in molti paesi dell’ex blocco sovietico, è l’evento civico più importante del paese. La resa incondizionata della Germania fu firmata a Berlino l’8 maggio 1945. Tuttavia, a causa del fuso orario, quando la notizia divenne ufficiale a Mosca era già passata la mezzanotte, fissando così la data della commemorazione al 9 maggio.

La storia della parata: da celebrazione a strumento politico

Dopo l’iconica parata del 24 giugno 1945 sulla Piazza Rossa, la festività non fu celebrata con la stessa pompa per circa vent’anni. Fu a partire dal 1965, sotto il governo di Leonid Brežnev, che il Giorno della Vittoria divenne una festa nazionale solenne. L’élite sovietica scelse di puntare sulla memoria della “Grande Guerra Patriottica”, come viene chiamata la Seconda Guerra Mondiale, per forgiare una nuova coscienza sovietica. Si trattava di un evento traumatico che univa tutte le repubbliche dell’Unione Sovietica nel ricordo dei circa 27 milioni di cittadini sovietici che persero la vita, come documentato da numerose fonti storiche tra cui l'<Enciclopedia Britannica>. Dopo il crollo dell’URSS nel 1991, le celebrazioni divennero più modeste, ma con l’ascesa al potere di Vladimir Putin, la festività ha riacquistato un ruolo centrale, trasformandosi in un potente strumento politico.

Periodo storico Significato e scopo della celebrazione
Era Brežnev (1965-1982) Creare un mito fondativo per l’identità sovietica e unire le repubbliche nel ricordo del sacrificio comune
Anni ’90 (post-URSS) Celebrazione più contenuta e meno militarizzata, in un clima di transizione e difficoltà economiche
Era Putin (2000-oggi) Promuovere l’orgoglio nazionale, proiettare la potenza militare russa e legittimare l’agenda politica interna ed estera

I simboli del Giorno della Vittoria

Oltre alla parata militare, due elementi sono diventati centrali nelle celebrazioni moderne.

Il nastro di San Giorgio

Il nastro arancione e nero è il simbolo più riconoscibile della commemorazione. Originariamente associato a un’alta onorificenza militare dell’Impero Russo, è stato reintrodotto nel 2005 come simbolo della memoria e del rispetto per i veterani. Indossato da milioni di persone, è diventato un’icona del patriottismo russo, ma anche un simbolo controverso, associato alle forze filo-russe nel conflitto in Ucraina.

Il reggimento immortale

Il “Reggimento Immortale” (Бессмертный полк) è una marcia civile che segue la parata militare. Durante questa processione, i partecipanti sfilano portando le fotografie dei loro familiari che hanno combattuto o sono morti durante la Seconda Guerra Mondiale. Nata come iniziativa spontanea, è stata successivamente istituzionalizzata e promossa dal Cremlino per rafforzare il legame emotivo tra la vittoria storica e le generazioni attuali.

Il significato oggi: tra orgoglio nazionale e propaganda

Per Vladimir Putin, la festa ha un duplice scopo. Il primo è promuovere il prestigio storico e culturale della Russia, proiettando un’immagine di rinata potenza dopo gli anni difficili del post-comunismo. Il secondo è una motivazione propagandistica. Come analizzato da numerosi centri di studi internazionali, tra cui l’ISPI, il Cremlino utilizza la retorica della “lotta contro il nazismo” per giustificare le proprie azioni sullo scacchiere internazionale, in particolare l’invasione dell’Ucraina, presentata all’opinione pubblica russa come un’operazione di “denazificazione” e una continuazione della storica missione della Russia come difensore del mondo dal fascismo. Questa narrativa trasforma una commemorazione storica in uno strumento per legittimare la politica contemporanea.


Articolo aggiornato il: 30/09/2025

Fonte Immagine di copertina: Wikicommons

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