L’isola dei senza memoria di Yoko Ogawa | Recensione

L'isola dei senza memoria

L’isola dei senza memoria di Yoko Ogawa è disponibile gratuitamente sul sito de Il Saggiatore, ma solo per due giorni! Leggi qui la nostra recensione.

L’isola dei senza memoria della scrittrice giapponese Yoko Ogawa, edito da Il Saggiatore (2018, traduzione di Laura Testaverde) è uno dei libri messi a disposizione gratuitamente dalla casa editrice (in formato .epub e .mobi per due giorni) sul suo sito web  insieme ad altri titoli di grande pregio, al fine di contribuire ad allietare, con la lettura, queste giornate di quarantena. 

L’isola dei senza memoria è il racconto di un’isola, situata in un luogo imprecisato, dove il potere politico rappresentato dalla polizia segreta decide di far sparire oggetti di vario genere per motivi sconosciuti. Così scompare il profumo e l’idea stessa di un liquido che emana un buon odore diventa qualcosa di sconosciuto, anche a chi fino a poco tempo prima ne faceva un uso regolare. Scompaiono i traghetti, così le persone non possono più spostarsi dall’isola, ma non ne sentono nemmeno la mancanza perché non sanno più a cosa servono. Scompaiono i romanzi e, anche chi di lavoro fa lo scrittore, non sa più  come si fa a immaginare di combinare le parole così da narrare una storia.  Meno male però che non tutti subiscono tale potere: tra le persone ci sono individui che non dimenticano. La polizia segreta lo sa e gli dà la caccia. Ma loro rappresentano l’unica speranza di rivalsa, l’unico spiraglio di resistenza.

L’isola dei senza memoria è un romanzo allegorico che ricorda molto le opere di Josè Saramago, in particolare “Cecità”, anche se in Cecità è il male fisico che li colpisce, non causato dal potere: sarà quest’ultimo però che concorrerà alla devastazione fisica e psicologica dell’umanità, come ne L’isola dei senza memoria. Orrori non solo dettati dalla malattia, ma dalla mancanza di umanità che ne è conseguita. Dalla scomparsa degli oggetti de L’isola dei senza memoria, si arriverà alla scomparsa dell’identità di ciascun abitante. L’elemento più sconcertante è la mancanza di ribellione da parte di gran parte della popolazione: dopo ogni scomparsa ognuno resta un po’ disorientato ma poi si abitua, anche quando sono le parti del proprio corpo a mancare.

L’isola dei senza memoria e la scrittrice Yoko Ogawa

Yoko Ogawa è una delle più importanti scrittrici giapponesi contemporanee. Ha vinto vari premi letterari giapponesi come il premio letterario Akutagawa con l’opera “La gravidanza di mia sorella” (1991). Altre opere tradotte in italiano sono: Una perfetta stanza d’ospedale, trad. di Massimiliano Matteri e Matake Yumiko, Adelphi, Milano, 2009; La Casa della luce, trad. di Mimma de Petra, Il Saggiatore, Milano, 2006; L’anulare, trad. di Cristiana Ceci, Adelphi, Milano, 2007; Hotel Iris  trad. di Ornella Civardi, Tropea, Milano, 2005; Vendetta trad. di Laura Testaverde, Il Saggiatore, Milano, 2014; Profumo di ghiaccio trad. di Paola Scrolavezza, Il Saggiatore, Milano, 2009; La formula del professore trad. di Mimma De Petra, Il Saggiatore, Milano, 2008; Nuotare con un elefante tenendo in braccio un gatt trad. di Laura Testaverde, Il Saggiatore, Milano, 2015.

Fonte: www.ilsaggiatore.com

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A proposito di Rita Giordano

Sono laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche e mi occupo di progettazione sociale per il No Profit. Mi definisco curiosa e appassionata verso l’arte in tutte le sue forme: amo scrivere, dipingere ma soprattutto leggere, tanto da andare in astinenza se non leggo per più di un una settimana. Ho collaborato con varie riviste specializzate (Storie, Cevitasumarte, Guerra e Pace, Eco delle città).

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