Danza moderna nel XX secolo: nascita ed evoluzione

Danza moderna nel XX secolo

Il teatro del primo Novecento si interroga sui propri statuti mettendoli in discussione, guardando con particolare attenzione anche al mondo della danza che, a sua volta, si sta rifondando. Il modello da rifiutare, o comunque da superare, è naturalmente quello del balletto classico. Questo impulso al cambiamento pone le basi per la nascita della danza moderna nel XX secolo.

Le pioniere della danza moderna nel XX secolo

Le tre pioniere della danza moderna nel XX secolo sono Loie Fuller, Isadora Duncan e Ruth St Denis.

Loie Fuller, nata nei pressi di Chicago, è un autodidatta della danza. Debutta negli Stati Uniti come attrice per poi cercare invano fortuna in Inghilterra e, reduce dagli insuccessi sulla scena londinese, si tuffa in una rapida formazione di ballerina esibendosi nella skirt dance, un misto tra flamenco e can can in cui si fa volteggiare un’ampia gonna, svelando il corpo con fare seduttivo, mettendo così a punto una danza originale e innovativa, la prima Danza serpentina che, in questa fase di nascita della danza moderna, conoscerà diverse varianti. Fuller sperimenterà di volta in volta l’ambientazione in uno spazio nero, con l’illuminazione di più riflettori da diverse angolazioni e nuovi movimenti.
Le sue apparizioni destano ammirazione, sollevando una vasta eco anche nelle scene parigine dove Fuller conquista il consenso della cerchia intellettuale artistica della capitale francese. Le forme in movimento, spirali, vortici, onde con gli effetti di luce, ritmo e colore convincono per la forza innovativa e per l’integrazione di nuovi dispositivi tecnici e materiali della scena, con la ricerca di un movimento libero e svincolato dai perfezionismi.

Isadora Duncan attua nella danza una vera e propria rivoluzione intorno al corpo, liberato da ogni inutile ornamento. L’artista è orientata verso la naturalità, la pienezza dei sentimenti e la rottura dei lacci borghesi e perbenisti.
A differenza della Fuller, la Duncan compie studi tradizionali di balletto, tuttavia si convince ben presto che la danza è altro poiché rappresenta la ricerca di un movimento puro, semplice e non viziato da virtuosismi tecnici.
Accantonati scarpette e tutù del balletto classico, Duncan si esibisce scalza, vestita di una tunica morbida e leggera, sulle note dei grandi compositori del passato come Beethoven, Chopin, Wagner, libera da costrizioni corporee e morali. Dai salotti newyorkesi, dove allestisce serate in cui intreccia danza, musica e poesia, Duncan approda in Europa per offrire esibizioni soliste destinate a sollecitare riflessioni profonde anche nel mondo teatrale. Attraversa la Germania, l’Austria, l’Inghilterra per poi approdare svariate volte a Pietroburgo e a Mosca dove, nel 1921, il nuovo governo la invita ad aprire una scuola. L’artista sogna quindi di attuare il suo progetto rivoluzionario nella danza, assaporando tuttavia delusione dopo solo due anni.

La terza pioniera della danza moderna nel XX secolo è Ruth St Denis, originaria del New Jersey, che studia balletto classico. All’Esposizione Universale di Parigi, St Denis ha la possibilità di assistere all’esecuzione delle danze orientali presentate dalle delegazioni siamese e giapponese: nasce in lei un vero culto dell’Oriente. Nel 1906 concepisce Radha. La danza dei Cinque Sensi, rappresentata prima negli Stati Uniti e poi in Europa, seguita da un ciclo di composizioni coreografiche ispirate alle danze indiane. La danza è per lei un grande rituale che viene spettacolarizzato, con una messa in scena elaborata, sullo sfondo di scenografie sontuose. I movimenti sono tecnicamente semplici e si alternano in un procedere flessuoso e leggero, a piedi nudi, e con un vorticoso roteare del corpo, generando movimenti a spirale.

Danza moderna nel XX secolo: Martha Graham e la modern dance

Nell’evoluzione della danza moderna nel XX secolo, il contributo di Martha Graham ha un’influenza determinante. Martha Graham, madre della modern dance, si forma presso la Denishawn di Los Angeles, diretta da Ruth St Denis e Ted Shawn, per poi trasferirsi a New York dove fonda la Martha Graham Dance Company, che ancora oggi costituisce un riferimento mondiale della danza moderna.
La Graham elabora un metodo basato sullo studio dei ritmi dell’organismo, come quello del battito cardiaco, della respirazione e del flusso sanguigno, e punta a tradurre le emozioni più autentiche in movimenti fatti di scatti, torsioni, spasmi, in generale movimenti spezzati che costituiscono le prime coreografie realizzate alla fine degli anni Venti, nelle quali le asimmetrie visualizzano istanze appartenenti all’uomo contemporaneo, inquietudini e sofferenze di una società in crisi.
Nelle coreografie realizzate tra il 1931 e il 1944, l’artista rivolge uno sguardo particolare alle origini della cultura americana nella quale prova a tradurre la potenza rituale, la tensione verso il divino, la condizione femminile e le sopraffazioni subite dai nativi americani.
Il genere di danza sviluppato da Martha Graham trova, a partire dal secondo dopoguerra, un pensiero divergente con Merce Cunningham che, dopo un primo avvicinamento, elabora una posizione del tutto personale che inaugura il filone del formalismo americano.
La cifra estetica elaborata elimina implicazioni emotive e assume la danza come esercizio anti narrativo, emblema del rigore formale oltre ogni possibile condizionamento (ideologico, emozionale e sociale).
Nel 1953 nasce la Merce Cunningham Dance Company, tutt’oggi attiva e impegnata nel mantenere viva la tecnica del suo ideatore, che porta la linea formalista della modern dance in Europa.

Danza moderna nel XX secolo: Pina Bausch e il Tanztheater

Gli Anni Sessanta registrano in Europa un complessivo recupero delle avanguardie del primo 900, nella volontà di riprendere in senso critico il flusso di idee interrotto dalla Seconda Guerra Mondiale. In Germania, un generale risveglio culturale trova nella danza moderna nel XX secolo una generazione di danzatrici-coreografe che, in parte, lascia riemergere istanze espressioniste e in parte accoglie gli stimoli della sperimentazione delle arti visive, determinando il fenomeno del Tanztheater, teatro-danza, una specificità rispetto all’area americana. Pina Bausch è senza dubbio l’esponente più rappresentativa di tale tendenza e, nel 1973, fonda il TanzTheater Wuppertal: in esso sviluppa un progetto drammaturgico originale, tuttora vivo, che include nella danza elementi quali la recitazione, il gesto e la parola, realizzando un’inedita operazione teatrale complessiva.

Fonte immagine: Pixabay

A proposito di Costantino Gisella

Sono nata a Napoli nel 1977 e sono cresciuta con la musica di Pino Daniele, i film di Massimo Troisi e il Napoli di Maradona. Ma non sono mai stata ferma e infatti metà del mio cuore e’ nel Regno Unito dove ho vissuto per svariati anni. Dopo l’esperienza all’estero, ho deciso di iscrivermi all’ Università di Napoli “L’Orientale” (sono laureanda in Lingue e Culture dell’Europa e delle Americhe) per specializzarmi in quella che è la mia passione più grande: la letteratura anglo-americana. Colleziono dischi in vinile, amo viaggiare e non rientro mai da un posto senza aver assaggiato la cucina locale perché credo che sia il modo migliore per entrare realmente in contatto con culture diverse dalla mia.

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