L’amore, le armi: Enea, eroe moderno | Teatro Nuovo di Napoli

L'amore, le armi: Enea, eroe moderno

L’amore, le armi: Enea, eroe moderno, recensione dello spettacolo

Canto le armi e l’uomo che per primo dai lidi di Troia
venne profugo in Italia per fato e sui litorali lavini
molto quello travagliato e per terra e per mare
dalla forza degli dei, a causa dell’ira memore della cattiva Giunone
molto patì anche in guerra, finché fondò una città
e portò nel Lazio gli dei– da cui (ebbero origine) la razza latina
i padri albani e le mura della superba Roma

[Eneide, I, 1-7]

Siamo nel I secolo a. C. quando l’autore latino Publio Virgilio Marone, meglio noto come Virgilio, affida ai suoi versi la vicenda di Enea, figlio di Venere e di Anchise, scampato dalle fiamme di Troia e dalla schiavitù achea. Dal Mediterraneo orientale partirà un viaggio epico durante il quale l’eroe virgiliano porterà sulle spalle non solo il vecchio padre, ma il peso di una enorme responsabilità: fondare una nuova stirpe, la gens Julia. Un lungo viaggio che conoscerà terre, inferi, popoli, passioni, guerre: caro è il prezzo da pagare affinché si realizzi il volere del fato. 

Enea è un eroe, ma è prima di tutto un uomo. Possiede giustizia, clemenza, senso civico, pietas, ma, come tutti gli uomini, non è immune da dubbi e incertezze, conosce la compassione, ma ha ben chiaro che per governare bisogna sconfiggere i nemici. Numerosi sono gli Enea contemporanei che fuggono il loro mondo in cerca di felicità o, semplicemente, di una vita dignitosa. 

È proprio nella sua modernità che viene colto l’eroe nella pièce L’amore, le armi: Enea, eroe moderno, andato in scena il 12 giugno al Teatro Nuovo di Napoli, per rassegna del Campania Teatro Festival. Come si legge nelle note di regìa, Enea è il terzo momento di una trilogia, iniziata nel 2017 con un lavoro sulle leggende dedicate alla nascita di Roma e proseguita nel 2021 con secondo spettacolo dedicato alla figura di Ulisse. Il progetto triennale di valorizzazione del mondo classico propone spettacoli multidisciplinari con attori, musicisti e storici, in teatri greco-romani, oppure riletture contemporanee di miti ed eroi classici.

Viola Graziosi e Graziano Piazza hanno dato voce ora alle parole di Enea, ora alle parole di Didone, introdotti e intervallati dagli interventi di natura storico-critica di Giusto Traina, e accompagnati dalla musica di Stefano Saletti & La banda Ikona

Nonostante la performance sia risultata, a tratti, lenta, impressionante è la potenza dei classici che hanno sempre qualcosa da raccontare e l’estrema attualità della figura di Enea, che potrebbe essere uno dei tanti migranti che quotidianamente tentano un viaggio interiore, prima ancora che fisico, per affermare la dignità dell’esistenza.

L’amore, le armi: Enea, eroe moderno

DA ENEIDE DI PUBLIO VIRGILIO MARONE NELLA TRADUZIONE DI MARIO RAMOUS PUBBLICATA DA MARSILIO E RIVISTA DA DARIO DEL CORNO
IN COLLABORAZIONE CON EDITORI LATERZA E CON LA DIREZIONE ARTISTICA DI PIERO MACCARINELLI
CON VIOLA GRAZIOSI, GRAZIANO PIAZZA
MUSICA STEFANO SALETTI & LA BANDA IKONA
INTERVENTO STORICO CRITICO GIUSTO TRAINA
REGIA PIERO MACCARINELLI
PRODUZIONE QACADEMY IMPRESA SOCIALE

Fonte immagine in evidenza: Ufficio Stampa CTF

A proposito di Rossella Capuano

Amante della lettura, scrittura e di tutto ciò che ha a che fare con le parole, è laureata in Filologia, letterature e civiltà del mondo antico. Insegna materie letterarie. Nel tempo libero si diletta assecondando le sue passioni: fotografia, musica, cinema, teatro, viaggio. Con la valigia sempre pronta, si definisce “un occhio attento” con cui osserva criticamente la realtà che la circonda.

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