Don Felice Sciosciammocca creduto guaglione ‘e n’ anno | Recensione

Don Felice Sciosciammocca

Al Piccolo Bellini, dal 7 al 19 Gennaio, va in scena Don Felice Sciosciammocca creduto guaglione ‘e n’ anno di Antonio Petito per la regia di Roberto Capasso.

Dopo il successo che l’opera ha registrato al teatro Tram nelle stagioni 22/23 e 23/24, va in scena al Piccolo Bellini, per la regia di Roberto Capasso lo spettacolo Don Felice ciosciammocca creduto guaglione ‘e n’ anno. Il testo di Antonio Petito, ritenuto l’ultimo grande interprete della maschera di Pulcinella, è per il regista napoletano ancora una volta un ottimo pretesto per cimentarsi nel genere della farsa napoletana.

Don Felice Sciosciammocca creduto guaglione ‘e n’ anno, la trama

In Don Felice Sciosciammocca creduto guaglione ‘e n’ anno, Roberto Capasso è Don Felice, giovane e squattrinato studente universitario che si imbatte in Pulcinella (Nello Provenzano), scarparo irascibile e suscettibile. Pulcinella ha una figlia, ormai in età da matrimonio, e un bambino ancora in fasce: il giovane Don Felice, entrato nella bottega di Pulcinella per “accomodare” le sue scarpe ormai logore, si innamorerà della giovane ragazza. Pur di vivere questo amore ricambiato eppure contrastato, Don Felice sarà disposto a travestirsi da neonato e nascondersi in una culla per sfuggire all’ira di un padre infuriato. Dall’amore ricambiato di Don Felice e dall’ostilità di Pulcinella che assume i tratti spesso della violenza verbale, ne verrà fuori una sequenza di lazzi, scene comiche, botta e risposta degni della migliore tradizione farsesca napoletana.

Nulla quindi è naturale, anzi, è tutto palesemente teatrale e finto, con il supporto di scenografie e costumi dichiaratamente improbabili. Inoltre come ogni operazione di questo repertorio da me condotta, oltre a mettere in scena la farsa mi pongo l’obiettivo di riportare alla luce quegli aspetti di un teatro che ormai non c’è più.

La recensione

Il teatro di Capasso offre al pubblico un salto in una dimensione impomatata e barocca, quella tipica della Commedia dell’arte. In questo Don Felice Sciosciammocca creduto guaglione ‘e n’ anno ogni movimento, ogni battuta, ogni parola ha un ritmo e un andamento volutamente fittizio, esagerato, caricato fino al punto da apparire affettato, artificio e non spontaneo. Il risultato è un’opera pomposa e barocca, di una comicità che ha il sapore dell’antico, del tradizionale, di un teatro invecchiato eppure mai del tutto superato. 

Una menzione necessaria in questa messa in scena meritano i costumi: i costumi di Sara Portolano riescono anche da soli a riprodurre un’atmosfera, un luogo teatrale a metà strada tra il realismo povero e il paradosso barocco. Giacche, stracci, crinoline, cappelli, panciotti e sottovesti tutto riporta alla dimensione povera, sognante e burlesca del mondo di Pulcinella e della Commedia dell’arte. 

foto: pagina Bellini

con Roberto Capasso, Nello Provenzano, Miriam Della Corte, Valentina Martiniello

costumi Sara Portolano
scene Giorgia Lauro
assistente alla regia Maria Chiaravalle
tecnico Tommaso Vitiello

produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

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