Nella Bottega di Caravaggio di Peppe Celentano al TRAM

Nella Bottega di Caravaggio di Peppe Celentano al TRAM

Il secondo step della stagione del teatro TRAM comincia con un ritorno all’arte pittorica, il teatro che è da sempre impegnato a portare sul palco le vite di grandi artisti, questa volta si è dedicato a Michelangelo Merisi detto il Caravaggio ( e presto accoglierà in scena anche Frida Khalo). Nella Bottega di Caravaggio, in scena dal 2 al 5 dicembre, è un testo di Peppe Celentano, curatore anche della regia, scritto a quattro mani con l’autore Raffaele Messina dal cui omonimo racconto, edito da Colonnese, è tratta l’intera pièce.

In scena si vede rappresentata sul fondo la bottega di Caravaggio, mentre sul proscenio a sinistra c’è Minichiello (Peppe Celentano) ormai adulto e profondamente segnato dalla tragedia che si appresta a raccontare allo spettatore come se stesse chiacchierando con un signore in una locanda, con una recitazione vera ed intensa. Non riesce a smettere di ricordare e ripetere confusamente gli insegnamenti del maestro Merisi e racconta la storia della sua salvezza e della sua tragedia insieme. Con una serie di flashback lo spettatore è trasportato nel 1606-1607, anni che il Caravaggio trascorse a Napoli, luogo in cui è ambientata la vicenda. È Carmela (Sonia De Rosa), madre di Minichiello, a convincere il marito Erasmo (Danilo Rovani), uomo rude e violento, a lasciare che il ragazzo sia preso sotto l’ala protettrice del maestro Merisi con la speranza che anch’egli apprenda l’arte pittorica e porti ricchezze alla povera famiglia che vive di stenti.

La storia viene poi messa in scena da un Menechiello giovane (Enrico Disegni), attraverso i cui occhi lo spettatore vede il grande Caravaggio (Gennaro Monti) nelle sue luci, ma soprattutto nelle sue ombre. L’obiettivo è quello di mostrare il genio, la grandezza, così come il carattere difficile del grande artista attraverso gli occhi del giovane Minichiello preso a bottega, pronto a fare suo ognuno degli insegnamenti sui colori, sui volti e soprattutto sulla luce – fondamentale per Caravaggio – del suo maestro. Il periodo napoletano dell’artista è caratterizzato dalla raffigurazione delle Sette Opere della Misericordia, per cui Menechiello porta nella bottega come modelle la sua amica Maria (Roberta Lista) e, con la complicità della signora Assunta (Gabriella Cerino), anche sua madre, incaricata di posare come Pero, la figlia di Cimone. È questo momento che darà vita alla tragedia che ha segnato per sempre Minichiello.

“L’obiettivo principale di questa messa in scena è di dare vita a una storia verosimile e suggestiva” ammette Peppe Celentano, il quale riesce perfettamente insieme al suo cast nell’impresa. L’audience assiste ad una storia vera, intensa, che lascia trasparire sia il genio e le debolezze del Caravaggio, sia la verità del popolo napoletano di allora, con i suoi principi e i suoi pettegolezzi, sottolineata anche dall’uso esclusivo della lingua napoletana – fatta eccezione per il Caravaggio. Ognuno degli attori ha egregiamente portato in scena il suo (o i suoi, nel caso di Gabriella Cerino) personaggio, con grandissima forza interpretativa, mostrando armonia nella talentuosa compagnia.

Il finale, prima di richiudere il cerchio con Minichiello che ripete confusamente gli insegnamenti del Merisi, è crudo, ma anche sorprendente. Un uomo ormai segnato dalla tragedia vissuta, Minichiello,  che porta un pensiero profondamente progressista, nella speranza che un giorno gli uomini possano capire che l’amore può finire, che la vita può cambiare e che questo darebbe più onore di quello che spesso anticamente si pensava (e si spera non si pensi più) potesse essere onore. Un invito alla crescita personale e delle masse, alla fuga dalla vita fatta di apparenze. 

Photo credit: Teatro TRAM

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A proposito di Chiara Leone

Zoomer classe '98, studentessa della scuola della vita, ma anche del corso magistrale in Lingue e Letterature Europee e Americane all'Orientale. Amante dell'America intera, interprete e traduttrice per vocazione. La curiosità come pane quotidiano insieme a serie tv, cibo, teatro, libri, musica, viaggi e sogni ad occhi aperti. Sempre pronta ad esprimermi e condividere, soprattutto se in lingue diverse.

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