Tempio di Serapide Pozzuoli: storia del macellum e del bradisismo

Tempio di Serapide: nuova luce per l'antico macellum di Pozzuoli

Tempio di Serapide Pozzuoli: storia del macellum e del bradisismo

Un tesoro tra archeologia e geologia nel cuore di Pozzuoli

Nel cuore di Pozzuoli, a pochi passi dal porto, sorge il Tempio di Serapide, uno dei più importanti e affascinanti siti archeologici dei Campi Flegrei. Questa imponente struttura, risalente all’età Flavia (I-II secolo d.C.), è conosciuta in tutto il mondo non solo per la sua bellezza architettonica, ma anche per essere un indicatore naturale di un fenomeno geologico unico. Purtroppo, come spesso accade per il patrimonio storico italiano, essa non è sempre stata valorizzata come meriterebbe, rimanendo per anni un gigante silenzioso in attesa di una nuova luce.

Storia del tempio di Serapide: non un tempio, ma un mercato

Per lungo tempo, a causa del ritrovamento nel 1750 di una statua del dio egizio Serapide durante gli scavi, si è erroneamente ritenuto che l’opera fosse un Serapeo, ovvero un luogo di culto dedicato a tale divinità. Questa interpretazione ha dato al sito il nome con cui è universalmente noto. Oggigiorno, però, superata ogni incertezza, gli archeologi hanno chiarito la sua vera funzione: il Tempio di Serapide era in realtà l’antico macellum di Puteoli, il monumentale mercato pubblico della fiorente città romana, destinato alla vendita di generi alimentari, in particolare carne e pesce.

L’architettura del macellum di Pozzuoli

Il macellum di Pozzuoli si presenta alla vista come una vasta piazza di forma quadrata, un tempo pavimentata in marmo e incorniciata dai resti di un porticato dal quale si accedeva alle botteghe (tabernae). Originariamente, il portico era sorretto da 36 imponenti colonne monolitiche di granito grigio e marmo cipollino, sormontate da capitelli corinzi finemente decorati. Al centro della piazza è ancora visibile una tholos, una struttura circolare sopraelevata che era circondata da colonne e adornata da fontane e statue, probabilmente destinata alla vendita del pesce. Il monumento, bellissimo e imponente, ricorda altri macella rinvenuti a Roma e Pompei, ma si differenzia da essi per una peculiarità che lo rende unico al mondo.

Il bradisismo flegreo: quando le colonne diventano un sismografo

Il Tempio di Serapide, infatti, oltre a essere un meraviglioso sito archeologico, assume un importantissimo rilievo scientifico perché le sue colonne sono la testimonianza visibile del bradisismo flegreo. Il bradisismo è un fenomeno vulcanico che consiste in un lento abbassamento (subsidenza) o innalzamento (sollevamento) del livello del suolo. Questo movimento, impercettibile nell’immediato, diventa evidente nel corso dei secoli attraverso la sommersione o l’emersione di edifici e coste. Per molto tempo, il macellum di Pozzuoli è stato lo strumento più famoso per misurare questo fenomeno.

I fori dei litodomi: la prova inconfutabile del movimento

La prova del bradisismo è incisa direttamente sulle tre grandi colonne di marmo cipollino rimaste in piedi. Osservandole attentamente, si può notare una fascia scura a circa metà della loro altezza, costellata di piccoli fori. Questi fori non sono opera dell’uomo, ma dei litodomi, dei molluschi marini che perforano le rocce calcaree. La loro presenza dimostra in modo inconfutabile che le colonne, dopo la loro costruzione, sono sprofondate sotto il livello del mare per diversi metri, sono rimaste sommerse per secoli, permettendo ai molluschi di colonizzarle, e sono poi riemerse. Questa evidenza fu fondamentale per il geologo scozzese Charles Lyell, che nel XIX secolo utilizzò l’esempio del Tempio di Serapide come prova della sua teoria sull’innalzamento e l’abbassamento della crosta terrestre, rivoluzionando la geologia moderna. Fino al 1983 le colonne erano ancora parzialmente sommerse, mentre oggi sono completamente al di sopra del livello del mare.

Il progetto di riqualificazione: una nuova luce sul tempio di Serapide

Appurata la notevole importanza che il tempio riveste, è necessario constatare come esso non abbia sempre ricevuto l’attenzione che merita. Per questo assume grande rilievo l’iniziativa del Comune di Pozzuoli, che ha avviato un ambizioso progetto di riqualificazione curato dall’architetto e light designer Filippo Cannata. L’obiettivo è esaltare la bellezza del macellum e renderlo fruibile anche di notte. Dopo tanto buio, il Tempio di Serapide sarà illuminato da un nuovo impianto di luci colorate a LED, a basso impatto ambientale, appositamente pensato per realizzare giochi cromatici e valorizzare i dettagli architettonici e le tracce del bradisismo, trasformando il sito in un palcoscenico a cielo aperto.

Visitare il Tempio di Serapide: informazioni utili

Attualmente, il Tempio di Serapide non è accessibile internamente al pubblico, ma è perfettamente visibile dall’esterno, da una recinzione che lo circonda e che permette di ammirarne la grandezza e i dettagli da una posizione sopraelevata. Si trova nel centro di Pozzuoli, a pochi passi dal lungomare e dal porto. La sua visita è un’esperienza suggestiva che unisce in un solo sguardo millenni di storia, architettura e i potenti e lenti respiri della terra. Un luogo dove è possibile vedere con i propri occhi come la storia umana e quella geologica siano indissolubilmente legate, specialmente in un territorio vivo e straordinario come quello dei Campi Flegrei.

 

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A proposito di Francesco La Barbera

Nato e cresciuto in provincia di Napoli, sono il classico studente con la valigia sempre pronta e la testa tra la nuvole. Un ragazzo che ama viaggiare, scoprire e raccontare!

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