Binge eating: di cosa si tratta

Binge eating: di cosa si tratta

Il binge eating, o disturbo da alimentazione incontrollata, è un disturbo del comportamento alimentare (DCA) con conseguenze molto gravi per la salute dell’individuo.

I DCA costituiscono un fenomeno che, purtroppo, continua a diffondersi velocemente e che viene spesso associato alle donne. In realtà le donne non sono  l’unica categoria affetta da disturbi del comportamento alimentare; essi, infatti, possono coinvolgere persone di ogni età e genere.  La maggior parte dei DCA emerge nel periodo adolescenziale, ma un numero sempre più alto di casi colpisce anche bambini e adulti. Inizialmente, si parlava molto di anoressia considerata la malattia “più frequente”; con gli anni sono emersi disturbi altrettanto gravi su cui prima non si poneva l’attenzione e per i quali non si aveva nemmeno un nome. La bulimia nervosa, per esempio, consiste in abbuffate compulsive seguite dall’induzione del vomito; l’ortoressia è, invece, l’ossessione verso l’assunzione di cibi sani e leggeri; mentre il binge eating è l’assunzione di cibo senza avere un metodo di controllo.

La verità è che i disturbi del comportamento alimentare hanno poco a che fare con l’alimentazione, infatti vanno considerati principalmente altri fattori come quello psicologico e con un intervento e lavoro tempestivo si possono combattere dinamiche che le persone coinvolte sottovalutano o di cui probabilmente non sono consapevoli, ma che mettono a rischio la salute. Difatti, è difficile superare dei DCA solamente cambiando le proprie scorrette abitudini alimentari; il problema che sta alla base va ben oltre e riguarda la distorsione dell’immagine di sé, una costante autocritica e la conseguente scarsa autostima che l’individuo ha di sé.

Cos’è il binge eating?

Il binge eating, come già accennato, consiste nell’ingerire enormi quantità di cibo in breve tempo, due o più volte a settimana. È un disturbo più comune dell’anoressia e della bulimia e colpisce sia adolescenti che adulti. C’è da sottolineare che abbuffarsi di rado, per esempio ad una cena fuori, non rientra nella categoria di DCA; quando, invece, la questione diventa frequente, c’è da preoccuparsi. Chi soffre di binge eating perde totalmente il controllo e non riesce a frenare il  desiderio di cibo. Tutto questo è seguito da un forte senso di colpa. Solitamente queste persone tendono a mangiare molto velocemente, continuando a farlo anche quando si sentono sazie o quando non hanno fame. In più, tendono a farlo in luoghi isolati così da essere lontani dagli occhi indiscreti e dal giudizio degli altri.

Le cause del binge eating

Non esiste una singola causa che scatena il disturbo del binge eating, ma un insieme di fattori come ansia, depressione, stress, perfezionismo, senso di insoddisfazione o una dieta troppo restrittiva. Anche la rabbia rientra tra le cause principali, in questo caso la persona coinvolta tende a cercare conforto, seppur momentaneo, nel cibo, seguito poi da senso di colpa.  Chi soffre di binge eating, dunque, non riesce a controllare le proprie emozioni negative nel modo corretto.

Conseguenze

Il binge eating nella maggior parte dei casi porta ad un rapido aumento di peso che si traduce in obesità. Questo può portare ad un’ infiammazione del cuore, del pancreas e dell’intestino e relative malattie come quelle cardiovascolari, il diabete, l’affaticamento o l’ aumento del colesterolo nel sangue. Degli studi hanno dimostrato che anche il rischio di mortalità associato a questo DCA è elevato.

Come gestire e curare il disturbo da alimentazione incontrollata

Se si soffre di binge eating, la prima cosa da fare è mettere da parte l’imbarazzo e parlare con un familiare che possa aiutare nella ricerca di una persona specializzata. Sottoporsi a sessioni di psicoterapia interpersonale e cognitivo-comportamentale è uno dei metodi più efficaci per aiutare i pazienti a lavorare sulla percezione della loro immagine, sulle loro emozioni e sulle relazioni con gli altri. Un altro suggerimento è quello di consultare un nutrizionista per stabilire nuovamente un rapporto sano con il cibo.

Fonte immagine: Freepik

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