Terme di Caracalla in 3D: i vantaggi della realtà aumentata

Terme di Caracalla in 3D

A partire dal 20 dicembre 2017, il percorso delle Terme di Caracalla sarà consolidato dalla disponibilità di speciali visori, che consentiranno una visione tridimensionale degli ambienti, ricostruiti nella loro architettura e decorazione originarie, al fine di fornire una vista competa del sito a 360°; tale innovativo strumento di potenziamento alla visita è stato presentato dalla Soprintendenza speciale di Roma Archeologia/Belle Arti/Paesaggio, guidata da Francesco Prosperetti ed è intitolato «Caracalla IV dimensione/ Immergetevi nelle Terme più belle del mondo». Il progetto, coordinato da Francesco Cochetti di CoopCulture con l’ideazione tecnologica di Francesco Antinucci del Consiglio Nazionale delle Ricerche, frutto di un meticoloso lavoro storico e scientifico, assorbe ricerche e scavi trentennali riguardanti il sito archeologico, promossi per iniziativa dell’attuale direttrice Marina Piranomonte. «Grazie alla tecnologia – chiarisce il soprintendente Prosperetti – dotiamo le Terme di Caracalla di un indispensabile supporto per consentire di vedere non solo gli spazi, ma anche gli strabilianti apparati e gruppi scultorei che decoravano gli ambienti antichi»: le Terme di Caracalla diventano, così, il primo grande sito archeologico italiano interamente fruibile in 3D.

Terme di Caracalla in 3D, come le vedevano i romani

I visori tridimensionali saranno a disposizione all’ingresso a un costo di 7 euro, pari a quello delle normali audioguide; la tecnologia del visore si basa su un cellulare di ultima generazione dotato di un software innovativo, che consentirà di scegliere un punto delle dieci tappe indicate nella mappa per ritrovarsi in un vero e proprio video-intrattenimento totalizzante, sia culturale che spettacolare. «Si parte con una dotazione di 30 visori, ma l’idea – spiega Giovanna Barni, presidente di CoopCulture – è aumentarne il numero in vista dell’estate; nel tempo si potrebbero aggiungere anche game e mappe digitali». L’applicazione della realtà aumentata permetterà, dunque, un costante confronto tra la realtà contemporanea delle rovine e la ricostruzione virtuale.
Enormi e spettacolari, adorate dagli antichi romani che a migliaia le affollavano ogni giorno, queste grandiose terme pubbliche furono fatte costruire dall’imperatore Caracalla sul Piccolo Aventino tra il 212 ed il 216 d.C., destinate principalmente ai residenti della I, II e XII regione augustea, ovvero l’area compresa tra il Celio, l’Aventino e il Circo Massimo. Le Terme di Caracalla nei secoli hanno rappresentato una miniera di tesori a cielo aperto: le numerose opere d’arte ivi rinvenute nel corso dei vari scavi sono, infatti, andate disperse nelle piazze e nei palazzi nobiliari di tutta Italia, soprattutto nel Rinascimento. Di queste, le tre gigantesche sculture Farnese, il Toro, la Flora e l’Ercole, unitamente alla vasca in porfido rosso del frigidarium, si trovano ora al Museo Archeologico Nazionale di Napoli; il mosaico policromo con ventotto figure di atleti, scoperto nel 1824 nell’emiciclo di una delle palestre, è ai Musei Vaticani; due grandi vasche di granito recuperate dal complesso si trovano attualmente nel cortile del Belvedere, presso i Musei Vaticani; il secondo Ercole è alla Reggia di Caserta, mentre le colonne della Biblioteca delle Terme si trovano dal XII secolo a Santa Maria in Trastevere; infine, la Colonna della Giustizia ubicata a Firenze proviene dalla natatio delle Terme di Caracalla.

Ebbene, nel visore in 3D tutto risulterà ricollocato al proprio posto, nella ricostruzione delle Terme di Caracalla come apparivano nel 216 d.C., al momento dell’inaugurazione: e così, le acque della natatio torneranno a fluire tra i marmi preziosi, le colonne e i capitelli; la maestosa sala del frigidarium dalle altissime volte, i pavimenti intarsiati, la grande fontana rossa, la palestra con la grande statua del Toro Farnese, saranno restituiti alla propria abbagliante collocazione originaria.

Le possibilità didattiche offerte dall’applicazione della realtà aumentata ai beni culturali  – Le Terme di Caracalla 3d

In questa esperienza immersiva, i visitatori vivranno una sorta di viaggio indietro nel tempo e potranno vedere la ricostruzione originale del III secolo delle sale, degli apparati decorativi e degli elementi scultorei che ornavano le terme. Pertanto, tale avanzato strumento di conoscenza a disposizione dei turisti può realmente rappresentare una nuova frontiera della didattica, laddove l’utilizzo di un linguaggio e di tecnologie virtuali consentirà di potenziare la sensibilizzazione al bene archeologico e alla sua tutela, e il carattere immersivo della visita ne arricchirà l’impatto emotivo, promuovendo lo stimolo alla ricerca culturale personale e di gruppo.

La ricostruzione virtuale dei beni culturali rappresenta sicuramente uno degli strumenti più interessanti e innovativi per conservare e custodire la memoria storica, architettonica e artistica di molti siti dal rischio di scomparsa definitiva, favorendone la fruizione anche alle generazioni future. La storia, l’architettura, l’archeologia sono discipline che sperimentano continuamente la necessità di ricostruire mondi non più visibili e da qui l’interesse e l’importanza della realtà virtuale applicata ai beni e alle attività culturali: una ricostruzione virtuale, dunque, ha valore storico, didattico, scientifico e può anche essere utilizzata per valutare nel tempo l’eventuale deterioramento degli ambienti. Con l’evoluzione esponenziale delle tecnologie, la realtà aumentata sta prendendo sempre più piede e gli esperti sono convinti che proprio il 2017 sarà l’anno della svolta, di diffusione più capillare nei mercati, tra i quali quello italiano: per il momento, il sito romano proposto costituisce senza dubbio un tassello importante di questo processo di svecchiamento didattico. 

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A proposito di Adele Migliozzi

Laureata in Filologia, letterature e civiltà del mondo antico, coltivo una grande passione per la scrittura e la comunicazione. Vivo in provincia di Caserta e sono annodata al mio paesello da un profondo legame, dedicandomi con un gruppo di amici alla ricerca, analisi e tutela degli antichi testi dialettali della tradizione locale.

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