Scienza applicata allo sport: 3 casi bizzarri

La fisica è la scienza che si occupa della materia, del suo movimento e del suo comportamento nell’unità spazio temporale; il suo studio è essenziale per comprendere il funzionamento del mondo che ci circonda; talvolta, la fisica è uno strumento importantissimo per migliorare anche le prestazioni sportive. Attraverso l’applicazione di questa scienza infatti, è possibile migliorare il rendimento degli atleti professionisti: lo studio della scienza applicata allo sport, ha permesso agli sportivi di tutto il mondo di migliorare le loro prestazioni; la fisica e le nuove tecnologie hanno reso possibile inoltre la rivoluzione di moltissimi sport; l’applicazione dei modelli ideali forniti dalla dinamica (ramo della meccanica che studia il movimento dei corpi) alle attività sportive ha modificato le modalità di svolgimento, i materiali degli articoli sportivi e anche la fisionomia degli atleti. 

Ecco 3 esempi di scienza applicata allo sport

1. La rivoluzione del salto in alto di Fosbury

Uno degli esempi più lampanti di scienza applicata allo sport si verificò durante le Olimpiadi di Città del Messico 1968, quando la specialità dell’atletica del salto in alto venne rivoluzionata dall’atleta e futuro ingegnere americano Dick Fosbury. Il salto in alto, fino ad allora, era svolto in modo ventrale, ovvero i saltatori, dopo una corsa in linea retta, staccavano dal suolo e valicavano l’ostacolo con il ventre rivolto verso il basso. Fosbury innovò la disciplina testando una tecnica di salto che prima di allora nonostante fosse già stata provata non ottenne mai buoni risultati: lo stile Fosbury, grazie a cui l’atleta riuscì a vincere l’oro nella disciplina  prevedeva, a differenza dello stile ventrale, l’esecuzione della rincorsa con traiettoria a semicerchio ed il salto con la schiena rivolta verso l’ostacolo; così facendo, il centro di massa dell’atleta rimane al di sotto dell’ostacolo, permettendo un minore dispendio di energia. Da allora, lo stile ventrale venne gradualmente abbandonato dagli atleti della specialità, che cominciarono a preferire lo stile Fosbury.

scienza e sport
Fase finale del salto effettuato con lo stile Fosbury (Fonte: Wikipedia)

2. L’introduzione dei costumi in poliuretano

Sin dai primi anni 2000 la scienza applicata allo sport ha interessato anche il nuoto professionistico, che ha vissuto una serie di migliorie delle tecniche e dei materiali. A cavallo tra le Olimpiadi del 2004 e quelle del 2008, l’industria dei costumi Speedo, in collaborazione con la NASA ha brevettato numerosi modelli di costumi con la tecnologia LZR Racer, che prevedeva la costruzione dei costumi con Nylon ed elastan, materiali leggeri che favoriscono il galleggiamento e lo scivolamento in acqua. Al telaio del costume, venivano aggiunti pannelli di poliuretano che diminuivano ancora di più la densità ed il fenomeno dell’attrito. Con questa introduzione l’aumento delle prestazioni passò dall’1 al 3%. Le aziende competitor della Speedo, tra il 2008 e il 2009, idearono dei costumi tessuti interamente in poliuretano incrementando l’aumento delle prestazioni fino al 5%. Questo caso di scienza applicata allo sport generò molte discussioni riguardo al possibile “doping tecnologico” e a seguito dei mondiali di Roma 2009 la FINA venne costretta ad intervenire ed introdusse nuove regole che bandivano l’utilizzo dei costumi interi o che favoriscono oltremisura il galleggiamento.

3. I peli delle palline di tennis

Anche il tennis è uno sport che è stato coinvolto molto dal metodo scientifico sportivo; l’introduzione del rivestimento di feltro sulla pallina ha una serie di scopi che rendono il tennis uno sport maggiormente fruibile: innanzitutto la peluria aumenta la resistenza, che di conseguenza diminuisce la velocità con cui viaggia la pallina, garantendo ai giocatori  la possibilità di gestirla meglio.  La peluria inoltre, permette la diminuzione della velocità con cui la pallina rimbalza sul terreno e sulla racchetta; ciò permette ai giocatori un maggiore controllo del rimbalzo della pallina e anche di conferire a quest’ultima una traiettoria ad effetto. 

scienza applicata allo sport
(Fonte: Wikipedia)

 

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