Film Sliding Doors, la casualità del destino

Film Sliding Doors, la casualità del destino

A tutti nella vita sarà capitato di pensare a quanto anche solo una scelta presa o non presa, un’azione fatta prima o dopo, avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi. Questo è l’effetto Sliding Doors, un’espressione usata per indicare quei momenti in cui, se avessimo preso una scelta piuttosto che un’altra, la nostra vita sarebbe cambiata radicalmente. Ma è davvero così? Può davvero bastare pochissimo per cambiare tutto? Ci definiamo artefici del nostro destino, cosa assolutamente vera, ma allo stesso tempo non renderci conto che tante cose sono comunque fuori dal nostro controllo significa non comprendere la realtà. Bisogna riconoscere che molte cose, nel bene e nel male, fanno parte della casualità.  È questo il tema centrale del film Sliding Doors degli anni Novanta , dove la metafora del treno che passa una volta sola, diventa letterale.

Trama di Sliding Doors

Le Sliding Doors sono letteralmente le porte della metropolitana: quante volte siamo riusciti giusto in tempo ad entrare nel vagone della metropolitana, e quante volte, per pochi secondi di ritardo, le porte si sono chiuse e abbiamo dovuto fermarci e aspettare la prossima? Questo è quello che succede alla protagonista: Helen. Il film Sliding Doors ci presenta le due potenziali strade della vita della protagonista, a seconda se riesca o meno a prendere la metro in tempo dopo essere stata licenziata, mostrandoci cosa accadrebbe in entrambi i casi. Da questa semplice differenza di pochi secondi dipende quindi il seguito della storia della protagonista del film Sliding Doors. In una storia, quella in cui Helen riesce a prendere la metro, la ragazza scopre il tradimento del fidanzato, chiude la relazione e da qui scaturiranno una serie di novità nella sua vita.  Nel secondo caso, la ragazza non scoprirà il tradimento, e questo la porterà a delle scelte diverse.

I concetti di destino e libero arbitrio

Sono stati numerosi nel tempo i discorsi fatti sul destino, il cosiddetto fato dei greci che rappresentava l’ineluttabilità della sorte a cui nessuno poteva sottrarsi, né i grandi eroi e nemmeno gli dèi, e proprio per questo era misterioso e spaventoso. Tutto ciò aveva senso in una società in cui tanti fenomeni non si conoscevano e cose brutte avvenivano senza saperne o capirne la ragione; il racconto dei miti nasce appunto per questo. Successivamente, sia nella filosofia che nella religione, si parlerà del concetto di libero arbitrio, ossia la capacità dell’essere umano di autodeterminarsi, di poter scegliere. Il film Sliding Doors sembra proprio voler puntare sulla decisività della quotidianità, un evento che può sembrare poco importante ed estremamente routinario come prendere un mezzo di trasporto, in Sliding Doors diventa appunto decisivo per il nostro destino. La protagonista prende le sue scelte che mandano avanti l’azione, ma allo stesso tempo è soggetta e in balia di alcuni eventi casuali che non può controllare, che non dipendono direttamente da lei e di cui non si rende conto nemmeno dell’importanza. Inoltre, nei due scenari che seguiremo per quasi tutta la durata del film Sliding Doors, vedremo come certi eventi si presenteranno comunque nel destino della protagonista, anche se in momenti diversi. Questo serve per indicare quanto certe cose avvengano indipendentemente dalle nostre scelte. Abbiamo sicuramente potere sul nostro destino tramite le nostre scelte, ma bisogna sempre riconoscere la casualità degli eventi e che non tutto può sempre dipendere da noi.

Fonte immagine di copertina: Wikipedia

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A proposito di Teresa Errichiello

Nata nel 1995, laureata in Lettere moderne e Discipline della musica e dello spettacolo , grande appassionata di scrittura, arte, cinema ma soprattutto serie tv.

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