Perché giocare ad Elden Ring: 4 motivi

Perché giocare ad Elden Ring: 4 motivi

Elden Ring è un videogioco per PC e console del 2022 sviluppato dalla casa giapponese From Software  e pubblicato da Bandai Namco, diretto da Hidetaka Miyazaki e scritto in collaborazione con George R.R. Martin, autore del ciclo di romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco. In questo articolo vi daremo quattro motivi sul perché giocare ad Elden Ring. 

Cos’è Elden Ring?

Il gioco è l’ultima opera di From e di suo padre Miyazaki, che si inserisce nell’universo dei cosiddetti giochi “souls-like”, ovvero dei videogiochi che si ispirano liberamente alle meccaniche e/o allo stile narrativo degli ultra-acclamati Demon’s Souls e Dark Souls; quest’ultimo è considerato uno dei giochi più influenti di sempre, così come uno dei più difficili dati i suoi elementi di gameplay, ma anche amato al punto da ricevere due sequel (Dark Souls II e Dark Souls III).

Elden Ring intensifica la formula usata per i precedenti capitoli della software house e rende il gioco un action RPG open-world, aggiungendo esplorazione libera per il giocatore e centinaia di ore di sfida, così come centinaia di boss e miniboss.

Perché giocare ad Elden Ring

Elden Ring è un gioco difficile; non solo, è estremamente grande, capace di prenderti per ore e ore riprovando a battere lo stesso boss, pagando come prezzo un po’ di sanità mentale. Ed è qui che sta il bello del gioco.  Vediamo i 4 motivi del perché giocare Elden Ring è un must per ogni videogiocatore:

  • L’ambientazione

Il gioco è ambientato nell’Interregno, in inglese The Lands Between, una mappa enorme di circa 80 km² (più grande delle mappe di Grand Theft Auto V o Skyrim), ma che nella narrativa del gioco corrisponde a quasi l’intero continente europeo. Le aree di gioco sono tredici, ognuna con biomi e stili artistici differenti: dall’accogliente area iniziale Sepolcride alle gelide Terre dei Giganti, fino all’arida Caelid e alla Capitale reale dell’oro, Leyndell. Le urla e gli stridii delle spade in combattimento riecheggiano in ogni punto del fantastico mondo dei Senzaluce.

  • La storia

Descrivere la trama di Elden Ring richiederebbe molto più di un articolo; il protagonista è un Senzaluce, in inglese Tarnished, creato secondo le preferenze del giocatore, ed è catapultato dopo centinaia di anni di combattimenti tra creature mitiche e divinità iraconde. Nell’epoca corrente, l’orizzonte dell’Interregno è dominato dall’imponente figura dell’Albero Madre, manifestazione della divinità chiamata “Volontà Superiore” che ha concesso lo status di divinità alla regina Marika, signora dell’Ordine Aureo, un vero e proprio insieme di leggi fisiche e secolari che governano l’Interregno. La nostra storia è successiva alla scomparsa di Marika, e tutto ciò che accade è conseguenza di ogni decisione del giocatore, portando ad uno dei diversi finali del gioco.

  • La compagnia

Elden Ring sfrutta un particolare sistema di gioco multiplayer, migliorato rispetto ai precedenti titoli della From Software, che permette sia il gioco cooperativo che competitivo: i player possono evocare i loro compagni o giocatori casuali per poter sconfiggere i boss e attraversare il mondo di gioco, così come invadere i mondi di altri giocatori con l’obiettivo di sconfiggerli. Bisogna essere sempre preparati poiché anche gli altri giocatori di tutto il mondo possono invaderci, ma il divertimento è sempre assicurato!

  • La difficoltà

Ciò per cui è famoso il gioco (e più in generale i souls-like) è la difficoltà; tanti nemici in spazi angusti, boss enormi con un pool di salute interminabile, la gravità, l’accumulo di punti esperienza (qui chiamati rune)… elementi che possono far perdere la testa, molto comprensibilmente. Questo gioco è, come nello spirito di migliaia di videogiochi (del passato o moderni) una sfida bella tosta, che si ripresenta ad ogni nemico incontrato. La bellezza del gioco sta proprio nel superare le sfide, battere quel boss dopo una marea di tentativi e svariate ore, se non giorni, per poi essere ricompensati sia in-game da nuovi oggetti, sia fuori dal gioco, per sentirsi un po’ più forti ma anche più pazienti, e per essere un passo avanti sul viaggio che è Elden Ring.

 

Fonte immagine: Steam

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