Clelia Moscariello e il suo libro: se ne frega la luna stanotte | Intervista

Se ne frega la luna stanotte di Clelia Moscariello

Se ne frega la luna stanotte di Clelia Moscariello, giornalista pubblicista, scrittrice e speaker radiofonica, è un libro dedicato alla madre ma non solo.  

Oltre a scrivere libri, cos’altro fai nella vita?

Dunque, io paradossalmente, in una società che scoraggia il rincorrere dei propri sogni e che crea dicotomie continue tra quella che dovrebbe rappresentare la professione desiderata e  quella che è invece, di fatto, la professione concreta, scrivo anche per vivere, non so se si tratti di un vantaggio oppure no, ma collaboro con diverse agenzie editoriali come free lance, in qualità di web writer, ghost writer, redattrice, editor, effettuando revisioni e correzioni sui testi altrui e, all’occorrenza, redigendoli io stessa. 

Come hai deciso di scrivere un libro?

Il mio primo libro è stato pubblicato nel 2010, e l’iter di pubblicazione dello stesso si è svolto in modo abbastanza spontaneo e naturale, diciamo che quella pubblicazione è stata una conseguenza diretta del fatto che trascorrevo la maggior parte del mio tempo a scrivere anche allora.  Ci tengo a precisare, tuttavia, che non ho mai deciso di pubblicare i miei libri per cosiddette “velleità” artistiche, in quanto, non mi sono mai illusa di divenire “qualcuna” ma l’ho fatto unicamente perché credo molto nel valore della condivisione con gli altri.

Di cosa parla il libro?

ndr. Il libro di Clelia Moscariello : “Se ne frega la luna, stanotte” pubblicato da PAV edizioni è una raccolta di poesie e racconti brevi e lunghi. 

Questa silloge discute al suo interno, in modo pressoché ininterrotto, del rapporto tra l’uomo e il “cielo”, il cielo, inteso sia come elemento naturale, con tutte le sue caratteristiche, e, ovviamente, con tutti i suoi astri (Luna, in primis!), che come entità simbolica con il quale l’essere umano, fin dall’inizio dei tempi, non credo che abbia mai smesso di relazionarsi». 

Pensi che ne scriverai altri in futuro?

Penso e spero di sì, anche se mi auguro di dedicarmi anche ad altri progetti creativi che non riguardano per forza di cose l’editoria, o comunque, non solo quella.

“Se ne frega la luna, stanotte” è una silloge dedicata a tua madre, perché la definisci “una luna immensa”?

Definisco mia madre “una luna immensa” in quanto mia madre per me è stata davvero fondamentale, un pò come tutte le madri, del resto, anche se il nostro percorso per ottenere una relazione madre-figlia equilibrata e positiva non è stato affatto semplice, eppure, oggi come oggi, sono felice di aver avuto proprio lei come “madre” e sono felice di aver raggiunto il risultato di possedere un buon rapporto proprio con lei.

Nelle tue parole scritte, cambieresti qualcosa nella stesura oggi?

Non cambierei proprio nulla, oggigiorno, nel leggere i miei scritti di “ieri”, per il motivo che, nonostante, adesso potrei avere prospettive differenti rispetto a prima e, malgrado potrei, eventualmente, allo stato dell’arte, aver rivisto una mia determinata “forma mentis” dell’epoca, ritengo  anche che, se in quel momento sentivo di esprimermi in quel modo, alla fine quel “modo” probabilmente era anche l’unico giusto e pertinente in quella fase specifica, di conseguenza, nutro il massimo rispetto per quella che sono stata un tempo, anche se, oggi, molte cose potrei, eventualmente, guardarle con uno sguardo profondamente diverso.

Quando hai scritto “Se ne frega la luna, stanotte” avevi un’idea precisa in mente o hai cominciato a scrivere di getto?

Finora quando ho iniziato la stesura di un libro non ho avuto mai un’idea precisa, almeno, durante la sua fase iniziale. Successivamente, invece, opero una scrematura e una “pulitura” dei miei scritti, realizzando, in primis, una correzione bozze sul testo suddetto, editandolo e infine, individuando, in via ipotetica, il concept dell’opera in questione per assegnargli coerenza e unità organica. 

Gli elementi della natura sono fortemente presenti non solo dal punto di vista metaforico, cosa rappresenta la luna in particolare?

La luna per me rappresenta innanzitutto un elemento naturale, ancestrale e simbolico, di innegabile attrattività per l’uomo, basti pensare che della luna hanno parlato tutti i più grandi poeti e scrittori del passato e, inoltre, che molte volte questi autori si sono ispirati proprio ad essa per comporre i propri scritti. 

In secondo ordine, per me la luna costituisce anche la mia parte femminile e l’archetipo della mia “madre”, ma non credo di essere l’unica a questo proposito a pensarla così, in effetti, riflettendo, la luna simboleggiava proprio la divinità femminile primordiale della “Grande Madre”, fin dall’antichità.

Un po’ di informazioni su Clelia Moscariello:

Clelia

Nel 1999  Clelia Moscariello consegue la maturità presso il Liceo Classico Vittorio Emanuele II di Napoli e nel 2008 ottiene la Laurea in Scienze della Comunicazione con il massimo della media dei voti.
Appassionata di musica, cinema, moda, estetica e scrittura creativa, nel 2008 ottiene il diploma di consulente letterario e redattrice di case editrici; di qui lavora fino a diventare giornalista pubblicista e a collaborare con diverse testate. 

Fonte immagine: pavedizioni.it

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