Assurd e la reinterpretazione di Jesce Sole | Intervista

Assurd e la reinterpretazione di Jesce Sole | Intervista

Jesce Sole, un classico della tradizione napoletana, viene rivestito e arricchito sonoramente da synth bass, groove elettronici e suoni glitch. Le Assurd, duo originario composto da Cristina Vetrone e Lorella Monti, con l’aggiunta della terza voce di Chiara Carnevale e Fulvio Di Nocera al contrabbasso reinterpretano l’antico canto del 1200.

Intervista Assurd

Da chi è nata l’idea del nome Assurd e qual è il suo significato?

Assurd nasce dalle tre prime fondatrici del gruppo: Cristina Vetrone, Lorella Monti ed Enza Prestia e dalla voglia di risaltare le nostre origini del sud. Poiché nel gruppo c’era Enza Prestia, argentina, volevamo anche citare il Sur, non volendo chiamare il gruppo Sur-d, essendo anche pazze, Assurd ci sembrava perfetto.

In questi 30 anni qual è stata l’evoluzione che avete apportato rispetto all’esordio del progetto Assurd?

La direzione iniziale del gruppo è rimasta la stessa; la voglia di restituire la gioia del nostro primo approccio con la musica popolare nelle feste degli anni 90, nelle campagne dell’agro-nocerino-sarnese. Quando 4 anni fa ci siamo separate come Assurd fondanti, dopo una ricerca difficile abbiamo trovato Chiara Carnevale e Fulvio di Nocera, ragazzi che erano già nella nostra direzione e che però ci hanno dato una vitalità enorme sia dal punto di vista umano che musicale e artistico.

Se vi chiedessimo di presentarvi al pubblico con una sola canzone, quale scegliereste come rappresentazione più affine alla vostra realtà musicale e perché?

La canzone che più ci rappresenta è Miez a na Via, una composizione di Cristina che simboleggia la nostra direzione e che ha una grande capacità di essere sempre riarrangiata, anche se risale agli anni novanta. Miez a na via perché, che sia in un teatro o in strada, la vera molla, nella musica sono i contatti umani.

Per il duo originario formato da Cristina Vetrone e Lorella Monti: come definireste rispettivamente la voce dell’altra? Cosa vi ha spinto a lavorare al singolo Jesce Sole pensando ad una terza voce, quella di Chiara Carnevale, e cosa pensate abbia aggiunto al brano? Inoltre, come credete abbia influito la combinazione del contrabbasso di Fulvio Di Nocera alla fusione delle vostre voci?

Nell’armonizzazione di questo pezzo era molto importante mantenere una radice a terra e la spinta verso il cielo, per cui la presenza di Chiara e la fusione delle tre voci ci sembrava perfetta per rappresentare una cosa così importante come l’apparizione del sole. Il contrabbasso di Fulvio e il suo modo di pensarlo e suonarlo, anche usando l’elettronica, ha reso questa speranza comprensibile nel mondo; un’apertura a tutto il mondo musicale che non lo rende più solo un pezzo di musica popolare.

Com’è nata l’idea di rivestire un brano risalente al 1200?

È nata dalla necessità di avere speranza: nel mondo è un pezzo sempre attuale Jesce sole non ha né tempo né epoca ma rappresenta la speranza dell’umanità.

Il brano è già un connubio di tre frammenti diversi, il vostro lavoro di reinterpretazione cosa prende del significato originario e cosa apporta di nuovo?

Di recente hanno aperto gli archivi storici contenenti ricerche musicali degli etnomusicologi del secolo scorso, mettendole a disposizione dei musicisti. Noi abbiamo rielaborato un brano raccolto da Roberto Leydi a Pratola a Serra; è stata un’esperienza bellissima lavorare insieme sul pezzo portando, all’interno, ognuno il proprio bagaglio culturale; ci piacerebbe lavorare ancora a progetti simili in futuro.

Soffermandoci al video ufficiale, l’idea di utilizzare uno sfondo in bianco e nero, in contrapposizione a ciò che vuole trasmettere il brano già dal nome Jesce Sole, è quasi da comparare al concetto di yin e yang, secondo cui c’è una compresenza tra luci ed ombre dove l’una non potrebbe esistere senza l’altra. Cosa rappresenterebbe la luce e cosa le ombre?

Dalle riflessioni con Denise Galdo, regista del videoclip, il contrasto tra luce e ombra è stata la chiave della trasformazione visiva di Jesce sole. Le ombre e il liquido nero presenti nella prima parte del video, rappresentano l’idea del male e delle nostre paure. Come risoluzione a questa oscurità è legata l’idea della luce e del bianco sottolineata dallo stesso canto di invocazione al sole.

Le contaminazioni che innescate partendo dalla cultura contadina fino ad arrivare ad una più moderna ricerca di sonorità vi hanno permesso di approcciarvi a diverse rivisitazioni. Per un progetto futuro a cosa vi piacerebbe mettere mano?

Stiamo lavorando alla preproduzione del nostro primo disco in questa nuova veste Assurd. Possiamo annunciare che ci saranno alcuni brani inediti e alcuni brani rivisitati che stiamo lavorando integrando nuove sonorità. Abbiamo lavorato, inoltre, ad un brano popolare di Parola Serra registrato nel 1982 recuperato da un archivio sonoro al quale abbiamo potuto accedere grazie ad un progetto che annunceremo a breve. 
Tanto bolle in pentola con grandissimo entusiasmo e voglia di creare.

A luglio siete partite in tour con date previste in Italia, Portogallo e Francia, invece questo mese partirete per la Svizzera. Come vi state vivendo questo tour e cosa vi aspettavate di trovare?

Per fortuna si sono riaperte tutte le porte, abbiamo potuto viaggiare ed è stato un tour stupendo così come ci aspettavamo. Siamo pronte e cariche per la nuova avventura in Svizzera con questi due splendidi nuovi musicisti.

Ringraziamo per la disponibilità dell’intervista concessa e in attesa delle novità che ci aspettano, vi lasciamo all’ascolto della reinterpretazione di Jesce Sole. Per tenervi aggiornati, seguite il loro sito ufficiale e le loro pagine social ufficiali Facebook e Instagram!

Jesce Sole:
di Assurd 
voce e fisarmonica di Cristina Vetrone e Lorella Monti 
voce e tammorra di Chiara Carnevale
contrabbasso e programming di Fulvio Di Nocera
mix di Fabrizio Piccolo presso Auditorium Novecento Napoli
mastering di Antonio Ruggiero presso Absolute Mastering
produzione di Suonitineranti

Credits video:
regia di Arturo Addesso e Denise Galdo
camera e drone di Arturo Addesso
editing di Denise Galdo e Arturo Addesso

Fonte immagine: Ufficio stampa

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