Canzoni dei Bôa: 5 da recuperare

Canzoni dei Bôa

I Bôa sono un gruppo musicale rock alternativo britannico attivi dal 1993. Composta da 4 membri: Jasmine Rodgers come vocalist, suo fratello Steve come cantante e chitarrista, Alex Caird al basso e Lee Sullivan alla batteria. In origine la band nasceva come gruppo funk tra Steve e alcuni suoi amici, che però abbandonarono nel corso della carriera.

Il successo avvenne nel 1996 quando firmarono il contratto presso l’etichetta Polystar, rilasciando il loro primo singolo Duvet; il brano ottenne risonanza perché fu scelto come opening dell’anime Serial Experiments Lain, diventando una delle sigle più famose al mondo. Ecco una rassegna delle migliori canzoni dei Bôa.

Duvet

Tratto dall’album Twilight, Duvet  è una delle più belle canzoni dei Bôa; il suo significato è ambivalente in base alla scelta di prendere in considerazione il contesto dell’anime oppure no: l’incipit del brano “And you don’t seem to understand” fa riferimento all’incapacità di Lain di comprendere il mondo a lei circostante, “I am falling, I am faiding, I am drowning, help me to breathe” anche in questo caso è una richiesta d’aiuto per i problemi che Lain non riesce ad affrontare. In un contesto più ampio, Jasmine Rodgers espone le delusioni di una relazione con una persona che si è dimostrata differente dall’immagine idealizzata che lei aveva ritratto. 

Twilight

Twilight tratta l’impossibilità della vocalist di uscire da un triangolo amoroso, che le arreca dolore e sofferenza: “Your word and my word and your word is, tomorrow, today and yesterday” il brano inizia mostrando da subito la volubilità del partner, il quale fa mille promesse che non manterrà mai. “And you reach out to touch me, but I am in the Twilight” con questa strofa Rodgers si ricollega al titolo, il crepuscolo è infatti il simbolo di uno spazio liminale, all’interno del quale lei si sente intrappolata per la relazione che non può né regredire né procedere

Fool

Questo è forse uno dei pezzi più significativi e simbolici dei Bôa: la voce narrante esprime il disagio che prova nel dover sottostare alle convenzioni sociali, a una cultura e regole completamente opposte alle sue “I was born and raised as an Eastern girl in a Western World”  Rodgers è infatti figlia del cantautore britannico Paul Rodgers e della giapponese Machiko Shimizu, quindi incarna perfettamente le difficoltà di figli di coppie miste nel trovare la propria identità e sentirsi integrati nella società. L’idea di dover scegliere tra il Giappone “I was born to love a distant land and a rising sun” e l’Inghilterra “I was born to love this green and pleasant land” crea confusione per la protagonista, che preferisce invece rifugiarsi in un luogo sicuro che le dia stabilità“Which way should I turn? ‘Cause I seem to fall towards burning, but when I look inside I find the place to run, to hide”. 

Elephant 

La melodia eterea fa da sfondo ad Elephant, una poesia sulla scoperta di sé e sul desiderio di fuga alla ricerca di qualcosa che sia migliore della realtà: all’inizio della prima strofa “If I was to hold one hand over my face now, would you know me, or would you see the other side of me?” vi è una richiesta da parte di Jasmine di poter mostrare al suo interlocutore il lato nascosto della sua personalità, di potersi sentire libera e far cadere la maschera. “To go, to go now, far away from here, now. And I’m gonna be so brave, and I’m gonna go so far away” ecco che si preannuncia il tema della fuga, la prospettiva di un luogo altro e il coraggio necessario per poter affrontare una scelta del genere, con queste parole la vocalist implica la voglia di abbandonare la sua routine per potersi liberare dal bagaglio emotivo che l’appesantisce, non è un caso infatti che il titolo del brano sia ricollegato all’animale emblema per eccellenza della memoria: l’elefante.

Wasted

Wasted, dal secondo album dei Bôa Get there, si articola sulla polisemia della parola stessa: se ci si riferisce al significato principale, ovvero vano, inutile allora Rodgers intende dire che si sente di aver usato tutte le sue energie senza ottenere ciò che desiderava, fino a sentirsi invisibileWasted all the strength I had, to make myself feel underground”, esiste però un’altra accezione della parola “wasted” ossia ubriaco fradicio e in questo caso lo si evince dalla prima strofe, dove la cantante afferma: “Maybe I’ve been trying too hard, ‘cause I think I may be failing, ‘cause I aim too high, when I’m feeling low” e nel ritornello “Wasted – feel nothing” dove il concetto di strafarsi è inteso in senso metaforico come atteggiamento autodistruttivo, abusare così tanto di qualcosa da non sentire più nulla. Il tono malinconico e l’aggressività del brano rendono Wasted un pezzo ricco di emozioni.

Walk with me

Walk with me fa parte dell’ultimo album dei Bôa Whiplash rilasciato nel 2024 dopo quasi 20 anni di pausa. Il tema preponderante della canzone è il desiderio di ricominciare dopo un periodo difficile, che sia in una relazione amorosa o nella carriera musicale (durante questo hiatus alcuni membri hanno lasciato la band, altri sono passati a miglior vita), è un invito a camminare lungo un nuovo percorso e ripartire insiemeSo walk with me, share this space and walk with me”. Il brano parla di un amore riscoperto dal quale trarre la forza per ritornare a vivereSomehow, you got me dreaming. Somehow, just now, you got me hopeful”.

I Bôa non saranno molto conosciuti, ma sono una band piena di vitalità, musicalità ed emozione che sanno catturare l’orecchio dell’ascoltatore e trascinare in una dimensione interiore più intima e profonda.

Fonte Immagine: screenshot fatto da Giorgia Manzo – © Bôa / Boa Recording Limited, teaser video “Worry” (produzione: Superglow Creative, DOP & montaggio: Wreckmedia)

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