«Nerone, approfittando delle macerie della sua patria, si costruì un palazzo dove non destavano meraviglia solo l’oro e le pietre preziose, che costituivano ormai un lusso consueto, ma campi, laghi, distese di boschi, spazi aperti e panorami: ne furono architetti Severo e Celere, che ebbero il talento di arrischiare con l’arte quello che la natura aveva negato, scherzando con le ricchezze dell’imperatore». (Tac., Ann. XV 42- traduzione di A. Paduano)
Lo storico romano Tacito descriveva così lo sfarzo della nuova straordinaria dimora dell’imperatore Nerone (54-68 d.C.), la Domus Aurea (la “casa d’oro“), mettendone in rilievo l’innovazione consistente nella convivenza di spazi interni dettagliatamente curati (come le sale riccamente affrescate con motivi architettonici e mitologici) ed esterni (come portici, cortili e fontane).
Realizzata in soli quattro anni dopo l’incendio del 64 d.C. (provocato secondo la tradizione dallo stesso Nerone che avrebbe osservato il propagarsi delle fiamme suonando la lira dal suo palazzo) su un vasto territorio compreso fra i colli Esquilino e Palatino nell’ambizioso progetto di rinnovamento urbanistico cittadino voluto dall’imperatore “artista e poeta”, la Domus Aurea fu distrutta dopo la morte di Nerone.
La Domus Aurea, sfarzoso palazzo dell’imperatore Nerone, dal 2017 rivive splendida negli occhi dei visitatori
In parte coperta successivamente da edifici di epoca posteriore, come il palazzo di Domiziano e le terme di Traiano, la dimora dell’imperatore Nerone dal 2017 è protagonista di un incredibile spettacolo ricreato su un percorso multimediale e in 3D, presentato dal Soprintendente per l’area centrale di Roma Francesco Prosperetti, dall’archeologo responsabile della Domus Aurea Alessandro D’Alessio e dall’architetto Stefano Borghini della Katatexilux, la società di Amelia (Umbria), con uno staff di 10 persone che ha firmato le installazioni multimediali.
Il percorso della durata di circa 1 ora e 15 minuti e articolato in 12 tappe mira a «ritrovare la vera luce della Domus Aurea e a liberare il monumento dalla memoria collettiva di una grotta» come afferma Borghini.
Esso inizia con la galleria all’ingresso del palazzo dove sulla parete romana di laterizi e alcuni frammenti di intonaco rosso e beige viene proiettata (in circa 7 minuti) la storia della Domus Aurea dal grandioso progetto del “padrone di casa” Nerone all’epoca moderna con immagini ricostruite in 3D del formato di 19m x 3,3m.
I gruppi di visitatori (di massimo 25 persone) proseguono verso il Ninfeo di Ulisse e Polifemo, gli ambienti interrati in epoca traianea, la “sala della volta dorata” (ancora oggetto di restauro) dove, sedendo su postazioni computerizzate e indossando appositi visori bioculari (una sorta di “occhiali 3D”), potranno rivivere per 6 minuti nella Roma del I secolo d.C. e passeggiare nell’ambiente orientale del palazzo godendo, ammirando, spaziando con lo sguardo lungo le pareti, che si rivestono – grazie al videomapping – di stucchi, superfici purpuree, dettagli in oro, volti a botte, potendo anche “camminare” verso il soffitto della sala fino ad arrivare ad osservare da vicino dettagli decorativi posti a circa 12 m di altezza.
Proseguendo nella passeggiata temporale ogni visitatore vedrà aprirsi dinanzi a sé nel grande criptoportico splendidi colonnati circondanti giardini, fontane, piscine e terrazze che si affacciano sulla valle del Colosseo e dai quali potrà ammirare il paesaggio di cui godeva l’imperatore Nerone, fra gorgoglii d’acqua delle fontane, donne dai lunghi pepli, colonnati maestosi, giochi di luci e voli di uccellini, triclini e cesti di frutta.
Attraverso gli ambienti che si affacciavano sul cortile pentagonale il visitatore prosegue nello snodarsi di una serie di sale dalle spettacolari pitture (che richiedono un ulteriore restauro): la “sala di Achille a Sciro”, la grande “sala ottagonale” e la “sala di Ettore e Andromaca”, riaperta al pubblico da poche settimane. Verso l’uscita si raggiungerà l’ala occidentale del monumento con la “sala della volta rossa” e a seguire la “sala della volta gialla”, dove il Pinturicchio ha lasciato la sua firma, e la “sala della volta delle civette”.
La Domus Aurea Experience fra tecnologie e realtà multimediali: unica, multisensoriale, indimenticabile
Un’esperienza immersiva a 360°, insomma, quella offerta nell’ambito del progetto di valorizzazione voluto dalla Soprintendenza speciale per il Colosseo e l’area archeologica di Roma con Electa, che per ogni week-end (solo sabato e domenica) permetterà la visita della reggia di Nerone, che si spera possa essere totalmente visitabile e restaurata entro il 2022 come annunciato da Prosperetti e auspicato dall’archeologo D’Alessio che ha spiegato che «i lavori mirano a eliminare le cause del degrado della Domus aurea dovute all’instabilità termoigrometrica (dovuta a sbalzi di temperatura, infiltrazioni d’acqua e umidità)».
Nel frattempo l’antica e lussuosa dimora dell’imperatore Nerone grazie a questo viaggio nel tempo multimediale e sensoriale, alla tecnologia 3D e alla realtà virtuale di un percorso di visita innovativo, ritrova quello sfarzo e quella cura dei dettagli che Tacito aveva già reso immortali e aveva ammirato durante il regno aureo di Nerone
E che adesso potete ammirare – possiamo ammirare – come non l’avete mai vista.
Per informazioni visitate il sito del parco archeologico della Domus Aurea.
Biglietti 14 euro (+ 2 euro di prenotazione obbligatoria).
Eleonora Vitale