Luca Guadagnino con Queer, dopo il suo ultimo successo uscito al cinema “Chiamami col tuo nome” che ha debuttato nel 2017, decide di portare sul grande schermo una nuova storia omosessuale, estremamente distante dalla precedente tra Elio ed Oliver. Il film mette bene in chiaro sin dal principio il contesto storico sociale in cui ci troviamo: le prime inquadrature raffigurano Città del Messico degli anni ’40, luogo tendente al degrado e dove essere omosessuali significa perversione o debolezza.
Il film è tratto dal romanzo dello scrittore William S. Burroughs, il quale insieme a J. Kerouac viene considerato uno dei capostipiti della Beat Generation. Tra il cast spicca la figura di Daniel Craig, attorno cui ruota l’intera vicenda; in alcuni momenti sembra addirittura che sia lui stesso a creare la realtà circostante, come se il resto dei personaggi abitasse un suo sogno.
(attenzione: questo articolo contiene alcuni spoiler!)
Il ruolo dei Nirvana nel film Queer
Il film inizia con un’inquadratura su un lenzuolo bianco, un centipede e la canzone “All Apologies” reinterpretata da Sinéad O’Connor, che con la leggerezza della sua voce angelica conferisce un’aria di sofferenza ancor più intensa alle parole di Cobain.
“What else should I be? All apologies (…)” sono le parole con cui l’emarginato dalla società moderna chiede perdono per essere sé stesso, una versione di sé di cui non va fiero e che per lungo tempo ha negato o tentato di mascherare agli occhi altrui. Ma quando arriva il momento della realizzazione, come accade a Lee nella prima parte del film, la persona comprende che non può cambiare chi è realmente, perché “dopo tutto è questo che siamo”.
Come il film, il brano accenna a degli aspetti malsani appartenenti alla società occidentale, tipici del classico american dream, ossia essere felici, lavorare duramente per “sistemarsi” così che la vita possa trascorrere rapidamente fino al momento in cui sarà finita, giungendo così al tuo ultimo giorno con la stessa facilità con cui passavi dal caffè del mattino alle prime luci della sera.
Come possiamo notare, Queer è un film che gioca molto sul simbolismo: il centipede di inizio film che apparirà altre diverse volte- anche verso la conclusione- rappresenta quel che il protagonista aspira ad ottenere: perseveranza, resistenza e capacità di adattamento. Inizialmente Lee fatica ad accettare la sua omosessualità e la scambia per mera perversione sessuale, dunque si rivolge a gigolò poco raccomandabili per imbastire rapporti occasionali puramente fisici. La sua vita cambia quando inizierà a far entrare un altro uomo nella sua vita: Eugene Allerton, militare della marina in congedo.
Egli è fisicamente più giovane di lui, dall’aria ordinata e pulita, inizialmente riluttante nell’accogliere le avances di Lee poiché non vuole essere oggetto di una banale fantasia sessuale. Solo quando Lee sarà onesto con sé stesso i due inizieranno a frequentarsi. La loro prima volta è rappresentata nei minimi dettagli, in una scena decisamente esplicita ma non volgare. La loro relazione ricorda vagamente quella raccontata da Herman Hesse in “Narciso e Boccadoro“, per non parlare di Lee e l’ossessiva ricerca di sostanze stupefacenti finalizzate a raggiungere un mondo ultraterreno paragonabile alla ricerca dei personaggi di Hesse nell’arrivare a percepire il Nirvana.
Al di là della trama, che sembra inizialmente seguire un filo, seppur non del tutto lineare, almeno minimamente chiaro e strutturato, è importante focalizzarsi sui messaggi e le sensazioni che l’autore desiderava trasmettere: incertezza, oppressione, lotta, ribellione, inettitudine e desiderio di controllo. Sembra che Guadagnino abbia preso un modello troppo grande per lui, con l’intento di trasmettere l’inadeguatezza umana e tutto ciò che ne scaturisce, senza però riuscirvi del tutto. Questo tuttavia nello spettatore lascia un ulteriore senso di smarrimento che potrebbe ricordare alcune opere tipiche della Beat Generation.
Simbolismo ad immagini
Abbiamo già visto come la figura ricorrente del centipede in Queer sia in senso lato descrittiva del comportamento dei due protagonisti; entrambi vivono un ambiente ostile in cui tentano di adattarsi.
Il momento in cui Lee prende la pistola e deve colpire un bicchiere in bilico sulla testa del compagno riprende la storia di Guglielmo Tell, che rappresenta la vittoria della libertà sulla tirannia, tuttavia nella scena girata dal regista Lee non riesce nel suo intento e colpisce l’amico, dando prova del sopravvento della tirannia sulla libertà umana. Lo sparo è stato intenzionale, possiamo vedere Lee sogghignare pochi attimi prima del gesto, eppure alla vista del corpo inerte e senza vita, percepisce dolore, rimpianto ed odio per ciò che ha compiuto. Possiamo ipotizzare quindi che non volesse realmente la morte del compagno, bensì dare un taglio a quel senso di inadeguatezza che lo tormenta, crede che la maniera più semplice per farlo sia distruggere la storia d’amore che gli ha permesso di sentirsi sé stesso, dunque queer ed inadatto al vivere come gli altri.
L’uomo fiero ed incrollabile che mostrava al pubblico apparteneva alla versione fittizia di sé, quella che ha scelto di abbandonare una volta innamoratosi.
Ulteriori elementi simbolici possono essere riscontrati verso il finale, nella figura del serpente che si mangia la coda, come segno di infinito e ciclo eterno della vita e della morte. Anche i luoghi in cui la vicenda è ambientata hanno carattere simbolico: il Messico per esempio è spesso associato ad un senso di smarrimento, un luogo onirico dove tutto ciò che accade vi rimane.
Alla luce di ciò possiamo dire che il parallelismo tra i due animali può essere ricondotto alle due figure divergenti dei protagonisti, la propensione all’adattamento caratteristica del centipede ci suggerisce che Allerton ne sia la personificazione, mentre Lee ha un comportamento di ciclica autodistruzione, metaforicamente raffigurata dalla scena del serpente.
Queer è un film unico nel suo genere, complesso nella sua semplicità della vicenda, trattiene lo spettatore su un filo sospeso tra l’incertezza è l’immaginazione.
Fonte immagine: Wikipedia {{Descrizione = Screenshot da una clip ufficiale del film ”Queer” (2024) |Fonte = https://www.youtube.com/watch?v=UuUmlY1LvkY |Data = 5 settembre 2024 | |Detentore copyright = Fremantle, The Apartment, Frenesy Film |EDP }}