Le Storie dell’Isola di Paolo Ganz | Recensione

Le Storie dell'Isola di Paolo Ganz | Recensione

Théo Nicholao e Corbo sono i protagonisti misteriosi, affascinanti ed umanissimi, della raccolta Le Storie dell’Isola, uscita nel 2022 e contenente L’Estate Rubata di Théo Nicholao e La Ballata di Corbo, opere dal sapore blues legate a doppio filo e fuoriuscite direttamente dalla penna di Paolo Ganz, scrittore e musicista dalla rara capacità di osservare e descrivere le variegate sfumature della vita senza cadere in artifici né in edulcorazioni.

L’Estate Rubata di Théo Nicholao e La Ballata di Corbo di Paolo Ganz: la recensione

Costretti da una sorte impietosa a ripararsi ai margini di un’esistenza dura ma intensa, prima Théo Nicholao e poi Corbo – via via sempre più consapevole di ritrovarsi sulle stesse rotte del suo venerato predecessore – navigano tra amori conquistati e perduti, misteri insondabili e tragedie ineluttabili, sospinti da un’ebbra fame di vita, da un estremo bisogno di protezione materna e da un desiderio sempre più nitido ed impellente di ricucire, con cura e dolcezza, le trame di sogni strappati da burrasche e naufragi.

Sullo sfondo di un’isola quasi dimenticata dal tempo, circondata da un silenzioso mare custode di ricordi ed animata da musica, peccato e redenzione, il taciturno musicista Théo Nicolao conduce gli ultimi giorni della propria vita tra rimpianti e nostalgie, sprofondando in una disincantata solitudine; dolorosa malattia dell’anima dalla quale guarisce, quasi improvvisamente, solo quando nella sua vita ricompare Gina, amore rubato tra le righe di un destino implacabilmente già scritto, che in un attimo inatteso gli restituisce il desiderio di riprendere tra le mani la sua armonica e di tornare a schiudere la sua anima fino agli ultimi istanti concessi dal tempo. Corbo, che è cresciuto nel mito di quel burbero musicista del quale si sente orfano, si tuffa con incoscienza in una vita che, giorno dopo giorno, gli rivelerà connessioni insospettabili con quella del suo maestro. Tra malinconie, solitudini ed illusioni che, come onde selvagge, nutriranno speranze di salvezza e lasceranno dolorosi solchi sul cuore.

Più volte citato nell’opera da Paolo Ganz, il leggendario Sonny Boy Williamson II è l’ideale autore di una ipotetica colonna sonora della narrazione. Le voce inconfondibile della sua armonica blues, fluttuante come un mare che accarezza e travolge i giorni di Théo e di Corbo, unisce le loro storie, insieme delicate e rocambolesche: tristi, belle ed imprevedibili, come solo la vita profondamente vissuta sa essere.

L’Estate Rubata di Théo Nicholao e La Ballata di Corbo di Paolo Ganz racchiudono la storia della vita di chiunque, fatta di stagioni trascorse troppo in fretta e di anime incapaci di dimenticarle, di amori impossibili quanto irrinunciabili, di acque agitate che impongono di salpare. Una narrazione alla quale abbandonarsi, come isole avvolte dal mare, per esplorare la propria interiorità alla riscoperta di un orizzonte, una rotta, un senso che al tempo non è ancora dato di portare via.

Fonte immagini: Amazon

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A proposito di Mirko Ambrosio

Nato a Napoli per fortuna, laureato in legge per caso, appassionato di musica per scelta.

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