L’eccezione fa la regola, Matteo Motolose | Recensione

L'eccezione fa la regola

L’eccezione fa la regola. Sette storie di errori che raccontano l’italiano è un recente testo scritto da Matteo Motolese e pubblicato per la casa editrice Garzanti.

Matteo Motolese è docente di Linguistica italiana presso l’Università «La Sapienza» di Roma; autore di saggi sulla storia dell’italiano, è condirettore del censimento di manoscritti autografi degli scrittori italiani. Oltre che al libro L’eccezione fa la regola. Sette storie di errori che raccontano l’italiano, è autore per la Garzanti del testo Scritti a mano. Otto storie di capolavori italiani da Boccaccio a Eco (edito nel 2017) e giunto alla sua terza edizione.

L’eccezione fa la regola: il testo

«Questo libro racconta come sia cambiata l’idea di errore nella storia dell’italiano. E lo fa partendo da una serie di casi singoli […] Ogni capitolo si apre con una breve citazione: è da lì che ogni volta […] sono partito»: così si apre, nelle prime righe dell’introduzione al testo, il lungo ragionamento che svolge l’autore intorno all’ortodossia della lingua italiana e ai suoi errori; è proprio lungo la direttrice dell’errore che Matteo Motolese si sofferma di più, in un percorso che prova a spiegare come spesso è proprio sulle scorrettezze – sulle deviazioni dall’ortodossia della lingua – che si innestano nuove forme linguistiche. Uno dei primi esempi che troviamo nel testo è riferito alla cosiddetta Appendix Probi, un’appendice ad un codice in cui sono riportati errori grammaticali e relative correzioni ortografiche, poi si prosegue lungo il tempo e la storia, lungo i secoli e la società, lungo la Storia e l’uomo.

Leggere L’eccezione fa la regola. Sette storie di errori che raccontano l’italiano riporta in qualche modo al De vulgari eloquentia di Dante Alighieri: allora come ora si imponeva una riflessione sulla lingua, non sulla norma ripulita da solecismi o vizi di sorta, ma sulla lingua viva che pulsava fra gola e vene degli uomini.

La lingua è testimonianza di vita, è uno dei tasselli più intensi e fedeli che ci permette di capire in che modo e in che misura gli uomini di una certa epoca vivono ed entrano in relazione comunicativa con gli altri, è uno dei tasselli che ci permettono di comprendere la società nella sua totalità: lingua e uomo – e per questo lingua e società – vanno di pari passo, l’una di fianco all’altro, l’uno intrecciato all’altra, senza distanze; è attraverso la lingua che un popolo si esprime, quindi, ed è anche attraverso lo studio dell’errore che possiamo comprendere tanto in profondità l’evoluzione stessa del pensiero e del cammino dell’uomo (in se stesso e al di fuori, nell’altro, e nuovamente dentro di sé).

E ancora, lo studio degli errori è forse una fra le attività più comuni dei filologi; anche attraverso la ricerca degli errori, infatti, e la loro conseguente individuazione si riesce a procedere con stemmi di filiazione e di tradizione di opere, codici, manoscritti, arrivando a ricostruire, come fosse un albero genealogico, la famiglia testuale.

L’errore, dunque, non deve essere corretto in alcun caso? Bisogna tollerare qualunque sbaglio grammaticale, qualunque inconsapevolezza linguistica? L’autore non vuole comunicarci questo e sarebbe fallace una tale conclusione oltre che perniciosa e semplicistica (e assolutamente lontana dalla profondità di conoscenza di cui l’autore è provvisto). Matteo Motolese, piuttosto, ci invita a comprendere un messaggio profondo e serio: la lingua evolve, muta, cambia foggia, si veste e si traveste attraverso processi linguistici lenti, che si stratificano nel tempo senza strappi o violenze di sorta (verrebbe a mancare, altrimenti, la componente della comprensione, necessaria durante l’atto comunicativo). Ben vengano, quindi, il cambiamento, i nuovi inizi, gli scenari e le prospettive, affinché la lingua (e con essa il pensiero umano) possa arricchirsi con assoluta consapevolezza e nessuna incoscienza – innestando parole in parole, pensieri in pensieri – senza mai impoverirsi: l’impoverimento della lingua è impoverimento dell’uomo, non c’è nulla che possa evitare il contrario.

Una brevissima e veloce storia della lingua italiana attraverso gli errori che hanno permesso la sua evoluzione ossia il passaggio tra le fasi della lingua: ecco come riassumere efficacemente questo libro.

Fonte immagine in evidenza: Garzanti editori

Altri articoli da non perdere
La divisione delle spoglie di Paul Scott | Recensione
La divisione delle spoglie di Paul Scott. Recensione

La divisione delle spoglie è un romanzo di Paul Scott, edito da Fazi. Trama "La divisione delle spoglie è l’ultimo Scopri di più

Follia di Patrick McGrath | Recensione
Follia di Patrick McGrath | Recensione

Follia di Patrick McGrath è un romanzo psicologico del 1996 dal quale è stato tratto un film omonimo, diretto da Scopri di più

Il Blu delle rose, la favola distopica di Tony Laudadio
il blu delle rose

Recensione del libro Il blu delle rose, di Tony Laudadio edito da NNeditore. Un romanzo straordinario che affaccia su un Scopri di più

D Editore: la scrittura è la nostra Molotov
D Editore: la scrittura è la nostra molotov

Una casa editrice giovane, audace e spregiudicata: intervista al direttore editoriale di D Editore. In barba a chi continua a Scopri di più

Oscar Draghi, alla scoperta della serie della Mondadori in occasione dell’uscita di Kane
Oscar Draghi

 Oscar Draghi, alla scoperta della collezione della Mondadori in occasione dell'arrivo della saga di Kane di Wagner La saga di Scopri di più

I frutti di Jalna, Mazo de la Roche I Recensione
I frutti di Jalna di Mazo de la Roche I Recensione

I frutti di Jalna è un libro di Mazo de la Roche, edito da Fazi editore. I frutti di Jalna: Scopri di più

A proposito di Roberta Attanasio

Redattrice. Docente di Lettere e Latino. Educatrice professionale socio-pedagogica. Scrittrice. Giornalista pubblicista. Contatti: [email protected] [email protected]

Vedi tutti gli articoli di Roberta Attanasio

Commenta