Album degli Nct127: 3 da non perdere

Parlare degli Nct127 vuol dire immergersi in un universo musicale che cambia forma ogni volta, nulla segue schemi prevedibili: ogni comeback è un esperimento, ogni album una sfida, un nuovo punto di partenza. Nati nel 2016 sotto la SM Entertainment, fanno parte del progetto NCT, hanno sempre avuto una direzione tutta loro, ben distinta. Nel loro nome, il numero 127 indica la longitudine di Seoul, la città dove tutto è nato, ma fin dall’inizio il loro sguardo è andato ben oltre i confini della Corea. La loro formazione riflette perfettamente questa visione, tra i membri infatti, ci sono ragazzi provenienti da Corea del Sud, Stati Uniti, Canada e Giappone, e questa diversità è presente soprattutto nelle loro tracce: nei suoni che scelgono, nelle lingue che usano, nei riferimenti culturali che mescolano. È proprio questo mix, così naturale, a rendere il loro stile così riconoscibile. Fin dal debutto, gli Nct127 hanno puntato su un suono forte, spesso sperimentale, senza paura di rischiare. Le loro canzoni sono un intreccio di generi: hip hop, R&B, elettronica, pop, insomma preferiscono creare qualcosa che resti, che incuriosisca e che si distingua. Anche i testi vanno oltre il tema amoroso tipico del pop, parlano di identità, sogni, inquietudini, forza interiore. Oltre alla musica, a colpire è l’universo visivo che costruiscono attorno a ogni progetto; i concept sono spesso audaci, le coreografie coinvolgenti e i video musicali curati fin nei minimi dettagli. Nel tempo, il gruppo si è fatto conoscere anche al di fuori dalla Corea, hanno portato la loro musica in tour mondiali, partecipato a programmi televisivi internazionali. Sono un punto di riferimento per chi cerca qualcosa di originale e in continua evoluzione ed è proprio per questo che i loro album meritano assolutamente di essere ascoltati.

Ecco 3 album degli Nct127 da non perdere assolutamente!

1. NCT #127 – The 1st mini album

Debuttando l’11 luglio 2016 con il loro primo mini album, NCT #127, le sette tracce mostrano un’identità musicale unica: la title track, Fire truck, è l’emblema di questa visione. Il pezzo si distingue per una struttura non lineare, privo di un ritornello tradizionale, ma il focus è sulla dinamica e sull’alternanza di sezioni vocali e rap. A contrasto con la title, Once again propone un suono più morbido, con elementi R&B contemporanei e un arrangiamento vocale che valorizza le linee melodiche dei membri. Tra le tracce più rilevanti anche dal punto di vista performativo c’è Mad city, un brano quasi interamente rap che mette in evidenza la scrittura e l’interpretazione di Mark e Taeyong, due membri del gruppo. Qui il focus si sposta su un flow ben strutturato e una base che delinea un suono più grezzo e diretto. L’ultima traccia, Switch, rappresenta una deviazione netta dal resto del progetto, con un groove più rilassato, offre un momento di chiusura definitivo.

2. Cherry bomb

Uscito il 14 giugno 2017, Cherry bomb è il terzo mini album degli Nct127 e, anche esso con sette tracce, è un progetto che porta gli Nct127 a un livello superiore. La title Cherry bomb, è un brano che ha definito una buona parte della loro carriera; è una traccia che si muove tra minimalismo e complessità. La parte finale, completamente diversa dal resto del pezzo, sembra quasi una bonus track incorporata, insomma una scelta audace ma perfettamente in linea con l’approccio sempre poco prevedibile del gruppo. La coreografia, diventata virale, ha giocato un ruolo enorme nel successo del brano; non a caso, Cherry bomb è ancora oggi considerata una delle loro performance più iconiche. Le armonie vocali sensuali, i bassi funk e flow serrati di Whiplash, ne fanno una track completamente diversa.  Running 2 U e Summer 127 mostrano due lati opposti dell’album: la prima punta su atmosfere cinematiche, mentre la seconda è rilassata, e chiude il disco con una sensazione di leggerezza. Con l’album Cherry bomb, gli Nct127 fanno un vero salto di qualità.

3. Regular-Irregular – The 1st full album

Con Regular-Irregular, uscito il 12 ottobre 2018, il loro primo full album è completamente diverso dai mini album che avevano rilasciato. È un progetto ambizioso, strutturato, che ha come filo conduttore il contrasto tra sogno e realtà. Il titolo stesso indica un lato Regular, lineare e immediato, e un lato Irregular, sperimentale, difficile da afferrare al primo ascolto. Il brano principale dell’intero progetto è Regular, presentato sia in versione coreana che inglese, ha una base latin trap molto marcata; è chiaro che questo pezzo sia stato costruito per farsi notare. Tra le b-side del lato Regular, ci sono perle come Replay (PM 01:27), che punta su un mood più intimo, con armonizzazioni curate che aggiungono profondità. La parte Irregular dell’album è invece dove il gruppo si concede più libertà e quindi i brani diventano più spezzati e i ritmi meno prevedibili. My Van, ad esempio, è volutamente minimale: qui la voce non è protagonista ma lo sono gli strumenti che si incastrano in un loop ipnotico. Run Back 2 U e altri brani di questa metà dell’album, giocano molto con le tensioni, spingendo l’ascoltatore a seguire sia la narrazione emotiva che quella melodica. Dal punto di vista concettuale tutto ha un suo posto, anche le parti più astratte, e il contrasto tra le due metà non è solo sonoro, ma anche visivo: lo si vede nel packaging, nelle foto, nei video promozionali, insomma la dualità è ovunque. È un album che sicuramente ha segnato una nuova fase per gli Nct127, più consapevole, internazionale.

Ad oggi gli Nct127 hanno trovato un equilibrio interessante tra il loro spirito sperimentale e una maturità musicale che si è fatta sempre più evidente negli ultimi lavori. Continuano a spingersi oltre, ma sanno anche dosare meglio i loro elementi, e questo, per un gruppo nato con l’etichetta di unità sperimentale, è sicuramente un bel segno di crescita. Sono passati anni dal debutto ma il gruppo è ancora compatto, attivo, e con un pubblico globale che continua a crescere.

Fonte immagine: 티비텐 TV10

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