La nascita degli Stati Uniti: un processo di migrazioni

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Gli Stati Uniti d’America così come li intendiamo noi oggi nascono solo nel 1776 dopo la formulazione della Dichiarazione d’Indipendenza, prima di allora è bene parlare di colonie (tredici inizialmente) provenienti principalmente, ma non esclusivamente, dall’Inghilterra. La nascita degli Stati Uniti passa quindi attraverso un processo di migrazioni, in perfetta coerenza con la storia del Paese, da sempre autodefinitosi non solo baluardo di libertà e democrazia, ma anche melting pot per eccellenza dove tutti, a prescindere dalla loro origine, provenienza ed etnia avrebbero potuto aspirare al perseguimento della felicità e del benessere.

Prima di passare alle colonie, che furono determinanti per la nascita degli Stati Uniti d’America, è bene precisare che potevano esistere di tre tipi:

  • Le corporations: questo tipo di colonie devono essere immaginate come delle società per azioni; il territorio veniva concesso dal sovrano inglese e lo scopo principale di questi insediamenti era quello di far arricchire i governatori e la corona inglese attraverso lo sfruttamento di manodopera e di materie prime.
  • Le colonie proprietarie: in questo secondo tipo di colonie, il sovrano inglese concedeva una fetta di territorio ad un singolo individuo che ne diventava governatore e che a sua volta, qualora non fosse riuscito ad esercitare il controllo diretto della colonia, poteva eleggerne altri.
  • Le colonie regie: quest’ultimo tipo di colonie erano direttamente governate dal sovrano.

La colonia di Jamestown

I processi di migrazione che resero possibile la nascita degli Stati Uniti d’America vengono fatti iniziare, formalmente, dopo la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo nel 1492. È bene precisare, però, che Colombo non si aspettava di giungere in continente americano e, di fatto, non mise mai piede in America settentrionale, bensì nelle Bahamas. Le prime potenze a giungere sul suolo dell’America settentrionale furono gli spagnoli, che si insediarono prima in Florida, poi nel Nuovo Messico e, successivamente in Alaska. Ben presto però, attratti dal mito di El Dorado spostarono la loro zona di influenza verso l’America centrale e meridionale. La nascita degli Stati Uniti d’America passa attraverso una delle potenze coloniali più forti di sempre, l’Inghilterra che si stanziò per la prima volta sul territorio dell’America settentrionale nel 1607, quando la Compagnia di Londra fondò Jamestown, in Virginia. La colonia di Jamestown nacque con la speranza che la Compagnia di Londra e la Corona inglese si potessero arricchire rinvenendo giacimenti di metalli e di pietre preziose. Così non fu visto che ciò che i coloni inglesi si trovarono davanti fu un territorio inesplorato, arido e totalmente sconosciuto.

La colonia di Plymouth

Il fallimento della colonia di Jamestown dichiarato già nel 1624, ha offerto ad un’altra colonia, quella di Plymouth nel Massachusetts l’occasione di poter diventare esempio molto più efficace della nascita degli Stati Uniti d’America.
Nel 1620 alcuni calvinisti separatisti decisero di abbandonare l’Inghilterra per sottrarsi dalla corruzione del cattolicesimo e dall’avvento della riforma protestante. Prima di approdare in terra americana, sulla nave Mayflower, firmarono il cosiddetto Mayflower compact, nel quale si autoproclamarono un corpo civile e politico volto alla costruzione di una società basata sul benessere di ogni suo componente. Così come accade ai coloni di Jamestown, anche nel caso della colonia di Plymouth il primo periodo immediatamente successivo all’insediamento fu arduo, ma nel novembre del 1621 l’inaspettata abbondanza del raccolto permise loro di dar vita ad una delle tradizioni fondanti della cultura americana: la prima Festa del Ringraziamento.

La colonia di John Winthrop

La nascita degli Stati Uniti d’America passa anche per un’altra colonia che a dieci anni di distanza si stanziò nel Massachusetts dando vita alle colonie di Salem e Boston. Il governatore, John Winthrop, passò alla storia per il sermone intitolato “A city upon the hill”, il quale teorizzava le finalità della spedizione. La volontà di Winthrop era quella di realizzare una società teocratica che avrebbe dovuto essere modello per il resto del mondo di virtù e purezza religiosa. Proprio come un faro nella notte, la società sulla collina di Winthrop avrebbe esercitato il proprio compito in maniera passiva, non imponendo quindi il proprio modello di vita alle future colonie. Dopo la nascita degli Stati Uniti, il Paese farà proprio il sermone di Winthrop autoinvestendosi di una missione: diffondere nel resto del mondo i valori di libertà e di democrazia americani.

Rhode Island, Connecticut e New Hampshire

Altre colonie, come quella di Rhode Island, del Connecticut o del New Hampshire, sorsero a causa di esodi di natura religiosa e politica portati avanti da animi ribelli a cui cominciò a stare stretto l’eccessivo conservatorismo e l’eccessiva rigidità religiosa delle colonie del Massachusetts. Rhode Island, Connecticut, New Hampshire e Massachusetts andarono a formare il New England.

Le colonie della Nuova Olanda e della Nuova Scozia

Le colonie che portarono alla nascita degli Stati Uniti non nacquero soltanto per motivazioni religiose, alcune nacquero anche per motivazioni economiche e commerciali; è questo il caso della Nuova Olanda e della Nuova Scozia, fondate rispettivamente dagli insediamenti olandesi e svedesi. Nel 1655 la Nuova Olanda inglobò la Nuova Scozia. Il territorio, successivamente conquistato dagli inglesi, verrà ribattezzato come New York, in onore del duca di York che aveva guidato l’impresa.

Le colonie del North e South Carolina

Il territorio della Carolina fu concesso da Carlo II ad un gruppo di otto proprietari terrieri facenti parte della compagnia delle Indie occidentali. Tuttavia, uno dei principali obiettivi della Carolina, analogamente a quello della colonia della Georgia, era quello di essere uno stato cuscinetto che impedisse l’espansione spagnola. A causa di una disputa sulla scelta del governatore, il territorio fu suddiviso in North Carolina e South Carolina.

Nonostante questi primi processi migratori siano ritenuti fondamentali per la nascita degli Stati Uniti d’America, non possiamo parlare di USA prima del 1776 quando il 2 luglio, durante il secondo Congresso continentale, le colonie affermarono il diritto di essere «Stati liberi ed indipendenti», dichiarazione che fu seguita, il 4 luglio 1776 dalla ratifica da parte di Thomas Jefferson della Dichiarazione d’Indipendenza.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay 

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