J-pop: 3 band da scoprire

J-pop: 3 band da scoprire

Il termine j-pop include generalmente tutta la produzione musicale nipponica (che ovviamente si ramifica in numerosi altri generi e sottogeneri). A differenza del cugino k-pop, che negli ultimi anni ha conosciuto un’esplosione di popolarità in tutto il mondo che non conosce precedenti, il j-pop non vede al di fuori del Giappone una diffusione così ampia, risultato di un mancato interesse verso il mercato estero e all’ascesa della Korea, prima come rivale e poi come leader, dell’industria musicale in Asia. Detto ciò, è interessante osservare come in realtà il panorama musicale del paese del Sol Levante sia tutt’altro che in crisi, sia da un punto di vista commerciale che artistico, e di come anche l’ambiente non mainstream sia colmo di artisti validi e pieni di idee.

Vediamo quindi tre band di musica j-pop poco conosciute da scoprire.

1) yonige

yonige (letteralmente “fuga notturna”) è una band di musica j-pop formata nel 2013 e composta da Ushimaru Arisa (nipote di Larry Van Kriedt, iniziale bassista degli AC/DC) e Gokkin. Dopo un primo periodo di discreta popolarità (il loro brano di punta Avocado raggiunse nell’anno di uscita le due milioni di visualizzazioni su YouTube, 17 milioni ad oggi) caratterizzato da brani energici, la band ha conosciuto un completo cambio di rotta nel 2020 con la pubblicazione dell’album Kanzen na Shakai, abbandonando la produzione di canzoni più leggere, prodotte con in mente la necessità di vendere, e composto invece da brani più maturi sotto ogni aspetto, al prezzo però di una riduzione del bacino di ascoltatori. Le canzoni prodotte da Kanzen na Shakai in poi sono infatti caratterizzate da testi studiati e da melodie semplici ma di impatto, che riescono a trasmettere stati d’animo in modo non banale, diretto e conciso. 

Tre canzoni consigliate: Akarui Mirai, November 24th, deus ex machina.

2) Uchū Nekoko

Caratterizzata da brani dalle melodie oniriche (ascrivibili al genere del dream pop) e dalla morbida voce della vocalist Kano, Uchū Nekoko è una band formata nel 2012 da Nemuko Yamanaka, bassista e compositrice. Le cover degli album sono invece disegnate dall’illustratrice Tomoko Ōshima (il cui manga in volume unico Secchan è edito in Italia da J-pop). Dopo il rilascio del primo album Hibi no Awa, la band raggiunge il massimo della popolarità e dell’affermazione stilistica con Kimi no Youni Ikiretara pubblicato nel 2019, seguito poi nel 2021 dall’album Hino Ataru Basyo Ni Kiteyo. I brani realizzati dalla band proiettano l’ascoltatore in una dimensione quasi serafica, impregnati di un mood affascinante e caratterizzato da una atmosfera nostalgica e rappacificante. 

Tre canzoni consigliate: Heya, Timeless, Skirt.

3) Sōtaisei Riron: j-pop e divertimento

L’espressione “fuori dagli schemi” è forse quella che meglio si presta a descrivere la variegata produzione musicale appartenente al genere j-pop della band Sōtaisei Riron (letteralmente “Teoria della relatività”), formata nel 2006 da Etsuko Yakushimaru, cantante e disegnatrice delle copertine degli album. Le canzoni della band di Tokyo fanno spesso perno su giochi di parole, riferimenti vari, e in particolare sull’esaltazione della musicalità della lingua giapponese: molti dei testi, infatti, non perseguono tanto una logica precisa quanto il raggiungimento di un accostamento di suoni che risultino piacevoli ed orecchiabili. Ciò che traspare da ogni singola nota è un profondo amore per la musica, inteso come piena libertà e divertimento.

Tre canzoni consigliate: Vermont Kiss, Sawayaka Kaishain, Miss Parallel World.

 

Fonte immagine in evidenza: sito ufficiale yonige

A proposito di Alessandro Di Maio

Vedi tutti gli articoli di Alessandro Di Maio

Commenta