Napoli svelata: un racconto nel tempo | Pizza Village

Napoli svelata: un racconto nel tempo | Pizza Village

Napoli svelata al Pizza Village

È Napoli svelata l’evento proposto al Pizza Tales presso il Pizza Village alla Mostra d’Oltremare, un dibattito sui cambiamenti della città di Napoli attraverso le generazioni, che inevitabilmente hanno riguardato anche l’aspetto culinario, sentito fortemente dalla cultura partenopea. Al talk di Napoli Svelata moderato da Sara De Bellis giornalista di Gastronomia e Turismo Esperenziale, sono intervenuti:  Antonella Amodio di Guide Touring, Federico Geremei di Fortune, Licia Granello giornalista de La Repubblica, Antonio Passariello Chef Flames, Stefano Petrella Le Guide di Repubblica, Ferdinando Rossi dirigente Slow Food Campania, Nadia Taglialatela di Identità Golose, Fabio Sasso di YouFood (media partner della serata), Rita Vecchio di LeggoIl Messaggero, i pizzaioli Luca Doro di Doro Gourmet, Alessandro Bruner di La bottega pizzeria creativa e Akinari Pasquale Makishima di Cesari solo pizza napoletana Tokyo. Inoltre, con il proprio intervento Nicola Caputo Assessore Agricoltura Regione Campania ha premiato Luca Doro per il suo impegno per la valorizzazione delle produzioni tipiche del territorio: «Luca Doro dedica la sua vita alla difesa e alla valorizzazione dei prodotti del nostro territorio e della tradizione gastronomica campana. Questo premio è un riconoscimento al suo impegno e direi anche alla sua testardaggine nel far sì che la pizza sia sempre di più un punto di riferimento per la promozione della nostra regione» così, infatti, l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo ha commentato la premiazione di Luca Doro come uno dei più qualificati ambasciatori della pizza in Campania. Infine, gli assaggi delle pizze: Pizza Alleanza di Luca Doro e Pugliasella di Alessandro Bruner.

Napoli svelata: tra passato, presente e futuro, un viaggio sensoriale in una terra magica 

Napoli svelata calza proprio a pennello con un momento storico di particolare importanza per la città di Napoli: un momento di forti passioni soprattutto dopo la vittoria di uno scudetto che non ha avuto a che fare soltanto con il pallone ma ha simboleggiato anche una vera e propria rinascita culturale. Quest’ultima se era già iniziata timidamente adesso sembra essere proprio esplosa in tutta la sua essenza e perciò con Napoli svelata il Pizza Village ritorna a raccontare la bellezza di una città dalle sfumature sconfinate, attraverso una storia fatta di arte, emozioni e sensazioni. E lo fa ritrovando e scoprendo vecchi e nuovi sapori, proprio nell’idea che uno dei contatti primari con la cultura è appunto tramite le papille gustative nell’assaggiare sapori apparentemente semplici ma con storie immense alle spalle. Insomma, Napoli svelata descrive una costellazione di meraviglia che cambia e si rivela in ogni angolo.

Napoli svelata coglie in pieno anche il senso di una città molto complessa, che spesso vive di contraddizioni e tensioni, costantemente al limite tra la strenua difesa della propria tradizione e la spinta cieca verso l’innovazione. Ma Napoli svelata decide di abbracciarle e di svelare sia le tradizioni sia le innovazioni della città, cercando non per ultimo di offrire uno sguardo anche al futuro, così da rendere l’idea di una città senza tempo, complessa, sì, ma capace di travalicare i confini di tempo e spazio con il suo bagaglio di storie meravigliose. Perciò, la ricerca culinaria delle pizze preparate per Napoli svelata da Luca Doro e Alessandro Bruner si situa tra il recupero di sapori antichi, semplici, quei sapori appartenenti a una cucina povera all’insegna dell’arte dell’arrangiarsi e forse proprio per questo piena di fantasia, di inventiva e di amore, e tra la scoperta di impasti nuovi, che proiettano quelle tradizioni in un continuo aggiornarsi sulle percezioni e sulle esperienze sensoriali più contemporanee.

Ph: Ufficio Stampa

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A proposito di Francesca Hasson

Francesca Hasson è giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2023. Appassionata di cultura in tutte le sue declinazioni, unisce alla formazione umanistica una visione critica e sensibile della realtà artistica contemporanea. Dopo avere intrapreso gli studi in Letteratura Classica, avvia un percorso accademico presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e consegue innanzitutto il titolo di laurea triennale in Lettere Moderne, con una tesi compilativa sull’Antigone in Letterature Comparate. Scelta simbolica di una disciplina con cui manifesta un’attenzione peculiare per l’arte, in particolare per il teatro, indagato nelle sue molteplici forme espressive. Prosegue gli studi con la laurea magistrale in Discipline della Musica e dello Spettacolo, discutendo una tesi di ricerca in Storia del Teatro dedicata a Salvatore De Muto, attore tra le ultime defunte testimonianze fondamentali della maschera di Pulcinella nel panorama teatrale partenopeo del Novecento. Durante questi anni di scrittura e di università, riscopre una passione viva per la ricerca e la critica, strumenti che considera non di giudizio definitivo ma di dialogo aperto. Collabora con il giornale online Eroica Fenice e con Quarta Parete, entrambi realtà che le servono da palestra e conoscenza. Inoltre, partecipa alla rivista Drammaturgia per l’Archivio Multimediale AMAtI dell’Università degli studi di Firenze, un progetto per il quale inserisce voci di testimonianze su attori storici e pubblica la propria tesi magistrale di ricerca. Carta e penna in mano, crede fortemente nel valore di questo tramite di smuovere confronti capaci di generare dubbi, stimolare riflessioni e innescare processi di consapevolezza. Un tipo di approccio che alimenta la sua scrittura e il suo sguardo sul mondo e che la orienta in una dimensione catartica di riconoscimento, di identità e di comprensione.

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