Pranzo di beneficenza per i clochard al Teatro San Carlo

Si sono addensati in prossimità dell’ingresso principale del Teatro San Carlo. Erano le 13.30 circa quando i passanti hanno notato un gruppo di “insoliti spettatori” per i canoni di un teatro d’opera.

«Che cosa fanno qui queste persone?» hanno domandato in molti. E appena le porte del San Carlo si sono aperte sono entrati in fila, composti, senza creare confusione, attraversando il corridoio di marmo e superando i gradini circondati da luci e specchi. Erano centinaia i clochard che hanno partecipato al pranzo di beneficenza che si è tenuto nel foyer del Teatro San Carlo.

 

Storie di solitudine e di speranza raccolte al Teatro San Carlo 

I senzatetto sono la parte invisibile della società. Sono quelle persone che non attirano la nostra attenzione, che suscitano la pena umana soltanto quando, in inverno, le temperature raggiungono livelli infimi destando la preoccupazione di chi teme per coloro che possono soffrire il freddo dormendo per strada. Sono persone umili,  serie, donne e uomini a cui la vita non ha concesso molte possibilità. Si portano dentro una grande solitudine e un bisogno estremo di comunicazione. Basta mostrarsi tra loro con un block notes e una penna per attirare l’attenzione. Si avvicinano con educazione chiedendoti se possono raccontarti la loro storia. Vogliono stringere amicizia e dopo dieci minuti di conversazione ti chiedono già di andare a trovarli lì dove ti hanno detto che puoi trovarli abitualmente. 

«È la terza volta che vengo a questo pranzo – dice Davide – è un bel teatro. Sono molto contento di questo servizio, è una grande occasione per noi. Io vengo dalla Germania e sono da quattro anni a Napoli». Per Salvatore invece è la prima volta al San Carlo: «Ho trovato un’ottima accoglienza. Voglio ringraziare chi ha cucinato per noi. La Caritas ha fatto molto per me. Auguro un buon Natale a tutti».

 

Associazioni, scuole e Caritas uniti per creare un giorno speciale al Teatro San Carlo

«Eccola, ho visto la signora della Caritas» grida a gran voce un clochard prima di fare ingresso nella sala immensa dove è stato consumato il pasto collettivo. Ad attendere gli ospiti speciali una squadra di volontari che ha organizzato l’evento. Tra gli addetti ai lavori ci sono i rappresentanti della Caritas Diocesana di Napoli, della Federazione Italiana Cuochi e della Fondazione Istituto Tecnico Superiore per le Tecnologie Innovative per i Beni e le Attività Culturali. L’emozione di essere uniti in un luogo storico per dare un aiuto concreto a chi ne ha più bisogno traspare soprattutto dagli occhi e dai gesti dei giovani studenti che hanno partecipato al pranzo solidale. Gli Istituti Alberghieri “Giustino Fortunato” e “Duca di Buonvicino” di Napoli, “De Gennaro” di Vico Equense, “Pantaleo” di Torre del Greco, “Petronio” di Pozzuoli e “Corrado” di Castelvolturno hanno messo a disposizione il proprio corpo docenti che si è occupato della direzione della sala mentre decine di studenti si sono vestiti da camerieri per servire ai tavoli. «Stiamo facendo un’opera di bene – hanno detto alcuni studenti – siamo qui per le persone che hanno bisogno di aiuto. Siamo molto emozionati».

Ai tavoli è stata servita una ampia gamma di primi e secondi uniti a contorni tipici del menù del tradizionale pranzo di Natale napoletano. I dolci hanno fatto la felicità degli invitati deliziandoli. Struffoli, panettoni e tortini al cioccolato sono stati serviti tra la gioia dei presenti. In sala l’atmosfera è stata resa ancor più speciale grazie alla musica suonata dai Villa Angela’s Band di don Federico Battaglia, parroco della chiesa di Sant’Antonio da Padova del comune di Trecase. 

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A proposito di Maria Balsamo

Maria Balsamo nasce a Napoli nel 1984. Laureata in Filologia Moderna, è insegnante e giornalista pubblicista. Muove i primi passi nel mondo del giornalismo scrivendo di Cronaca per il quotidiano "Roma". Oggi si occupa principalmente di Cultura e Musica.

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