Les Demoiselles d’Avignon: il manifesto del Cubismo di Picasso

Les demoiselles d'avignon

Les Demoiselles d’Avignon: analisi dell’opera manifesto del Cubismo di Picasso

Les Demoiselles d’Avignon è un’opera di Pablo Picasso che ha segnato in modo indelebile la storia dell’arte. Dipinto nel 1907, questo quadro non è semplicemente un capolavoro del celebre artista spagnolo, è considerato il manifesto del Cubismo, il dipinto che ha rivoluzionato il linguaggio pittorico e ha dato il via a una delle più importanti avanguardie artistiche del Novecento. La sua creazione rappresentò un vero e proprio punto di rottura con la tradizione pittorica precedente, basata sulla prospettiva rinascimentale e sulla rappresentazione verosimile della realtà. Con Les Demoiselles d’Avignon, Picasso abbandona definitivamente la rappresentazione naturalistica per abbracciare una nuova visione del mondo, basata sulla scomposizione delle forme, sulla molteplicità dei punti di vista e sulla simultaneità della visione, anticipando concetti come quello di quarta dimensione. L’opera è conservata al MoMA di New York, dove è possibile ammirare la dirompente forza innovativa di questo dipinto.

Les Demoiselles d’Avignon: nascita di un capolavoro

Realizzato tra il giugno e il luglio del 1907, *Les Demoiselles d’Avignon* è frutto di un lungo periodo di gestazione e di numerosi studi preparatori, testimonianza dell’impegno profuso da Picasso nella creazione di questo capolavoro. L’opera è frutto di un’elaborazione profonda, di un ripensamento radicale del modo di dipingere. Questo dipinto è anche frutto dell’evoluzione artistica di Picasso, che aveva da poco concluso il suo periodo blu e il periodo rosa.

Il contesto storico e artistico: tra scandalo e innovazione

All’epoca della sua prima esposizione, avvenuta solo nel 1916, *Les Demoiselles d’Avignon* suscitò scandalo e incomprensione. Il dipinto rompeva drasticamente con i canoni estetici dell’epoca, dominati ancora da una visione tardo-impressionista o, comunque, legata alla rappresentazione fedele del reale. Il pubblico e la critica, ancora legati a ideali di bellezza classica, non erano preparati ad accettare la scomposizione geometrica delle figure, la prospettiva antinaturalistica e la crudezza dei volti. Furono soprattutto gli amici pittori e i mercanti d’arte, tra cui Daniel-Henry Kahnweiler e Ambroise Vollard, a comprendere da subito la portata rivoluzionaria dell’opera. Insieme a Georges Braque, Picasso svilupperà le premesse di questo dipinto dando vita al Cubismo analitico e successivamente al Cubismo sintetico, movimenti che segneranno profondamente l’arte del XX secolo.

Analisi dell’opera Les Demoiselles d’Avignon

Les Demoiselles d’Avignon è un dipinto a olio su tela di grandi dimensioni (243,9 cm x 233,7 cm). La sua forza dirompente risiede nella capacità di sintetizzare diversi elementi stilistici e concettuali in un’unica, folgorante visione. I colori usati da Picasso sono in prevalenza ocra, rosa e azzurri, usati in contrasto tra loro.

La composizione e l’uso del colore

La composizione è dominata da cinque figure femminili nude, le “demoiselles” del titolo, disposte in uno spazio chiuso e indefinito. Picasso utilizza colori ad olio stesi in modo piatto, senza ricorrere al chiaroscuro per creare l’illusione del volume. Il rosa carne delle figure contrasta con l’azzurro dello sfondo, contribuendo a creare un senso di disarmonia e di tensione. L’unico elemento di arredo è una natura morta con della frutta, posta in basso al centro del dipinto.

Molteplicità dei punti di vista

Uno degli aspetti più rivoluzionari del dipinto è la molteplicità dei punti di vista. Picasso rappresenta le figure femminili come se fossero viste contemporaneamente da diverse angolazioni, frantumando l’unità di visione tipica della pittura tradizionale. Ad esempio, la figura accovacciata di spalle, mostra contemporaneamente anche il volto, ruotato innaturalmente, allo spettatore. Lo spettatore è dapprima attratto dai volti, poi, grazie al contrasto dei toni e dei colori, dalla composizione di frutta.

La disposizione spaziale e le pose delle Demoiselles

Il dipinto è di formato quadrato, dunque, è richiesta una composizione centrale, come in una posa fotografica. Le cinque fanciulle occupano tutto lo spazio disponibile, ostentando la propria nudità allo spettatore, il cui sguardo è catturato principalmente dai loro volti, centro nevralgico dell’attenzione emotiva. Le loro pose sono rigide e innaturali, come se fossero consapevoli di essere osservate e giudicate. Lo sfondo è composto da piani geometrici e colori contrastanti che si integrano con i corpi spigolosi e distorti delle fanciulle. Lo spazio è bidimensionale e privo di profondità, annullando la prospettiva tradizionale e creando un effetto di simultaneità.

Les Demoiselles d’Avignon: il Bordello Filosofico

Il titolo originario del dipinto era *Bordello Filosofico*, un riferimento al soggetto rappresentato: cinque prostitute di un bordello di Rue d’Avignon, una strada malfamata di Barcellona.

I soggetti e il titolo originale

Secondo gli schizzi preparatori, Picasso aveva inizialmente pensato di includere anche due figure maschili, un marinaio e uno studente di medicina, all’interno della composizione. Questi personaggi furono poi eliminati nella versione definitiva, lasciando come protagoniste assolute le cinque prostitute, che guardano in modo sfacciato lo spettatore. Il titolo fu poi cambiato in quello attuale in occasione della prima esposizione pubblica del quadro. Il dipinto era stato acquistato dallo stilista Jacques Doucet, che l’aveva appeso nel suo salotto.

Rottura con la tradizione: le Veneri di Picasso

Con Les Demoiselles d’Avignon, Picasso rompe con la tradizione della rappresentazione della bellezza femminile, incarnata fino ad allora dalle Veneri rinascimentali e dalle odalische ottocentesche. Le sue “demoiselles” non hanno nulla di seducente o aggraziato; al contrario, le loro forme sono spigolose, i loro volti duri e inespressivi, quasi fossero delle maschere. La loro nudità non ha alcuna carica erotica, ma comunica un senso di disagio e inquietudine. La prostituta accovacciata in primo piano rompe ogni schema compositivo rinascimentale: è come se Picasso volesse presentare una visione totalizzante della donna, priva di ogni abbellimento.

Influenze artistiche: tra arte africana e stile egizio

Le due figure di destra, con i volti che ricordano maschere tribali, rivelano l’interesse di Picasso per l’arte africana, scoperta durante una visita al Museo Etnografico del Trocadero a Parigi. L’artista rimase affascinato dalla forza espressiva e dalla sintesi formale dell’arte primitiva, in cui vedeva un’alternativa alla tradizione artistica occidentale. La figura di sinistra, invece, richiama lo stile egizio, con il corpo di profilo e l’occhio frontale. Queste influenze sono evidenti nell’opera e testimoniano la volontà di Picasso di ricercare nuove forme espressive al di fuori dei canoni occidentali. L’influenza di Paul Cézanne è evidente nella scomposizione geometrica dei corpi e dello spazio.

Dove vedere Les Demoiselles d’Avignon

Les Demoiselles d’Avignon è oggi una delle opere più ammirate del MoMA di New York, un’icona dell’arte moderna e una tappa fondamentale per comprendere l’evoluzione del linguaggio artistico del XX secolo. La sua visione diretta permette di apprezzare appieno la potenza e la modernità di questo capolavoro.

Fonte immagine di copertina: Google images

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